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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica Gallipoli

Flavio Fasano si dimette dal Pd: "Tutelo il partito"

Il politico travolto dalle vicende, dalle intercettazioni con Padovano, fino all'inchiesta che si sta aprendo a Palazzo dei Celestini. "Confido nella magistratura". Area Democratica: "Siamo con te"

GALLIPOLI - Flavio Fasano lascia il Pd. Non si può dire che sia un fulmine a ciel sereno, perché sereni non sono certo i cieli, in questo momento, proprio su Fasano, ma la notizia si abbatte comunque come un terremoto sul Partito democratico e muoverà a nuove discussioni e a profonde riflessioni. L'ex sindaco di Gallipoli ed ex assessore provinciale nell'era Pellegrino, travolto dalle notizie che l'hanno messo al centro di un polverone politico-giudiziario, partendo dalle intercettazioni telefoniche con Rosario Padovano, il mandante dell'omicidio del fratello, e proseguendo con il nuovo filone aperto giusto ieri (sequestro di carte da parte dei Ros dei carabinieri a Palazzo dei Celestini, per gli appalti del nautico e della cartellonistica: la Procura vuole verificare se vi siano stati casi di abuso d'ufficio) ha inviato questa mattina una lettera al presidente regionale del Pd, Michele Emiliano, al segretario regionale, il neoeletto Sergio Blasi, ai coordinatori provinciali di "Area democratica" Cosimo Durante e Sergio Martina e all'assessore regionale Guglielmo Minervini, consegnano le proprie dimissioni.

"Questa decisione - scrive Fasano - è frutto della consapevolezza di come una vicenda, al momento solo mediatica, mi vede al centro di questioni che, anziché rimanere nell'alveo dell'esercizio della mia professione di avvocato, vanno invece assumendo, ingiustamente, i toni politici; per cui non ho altro da fare, per impedire ciò, che dare a Voi la mia adesione a quel partito nel quale credevo e credo tuttora, mettendolo così al riparo dagli schizzi di fango che colpiscono la mia persona". Fasano non si limita però a queste parole, ma tiene a sottolineare alcuni passaggi, a tutela della sua immagine, in un momento in cui, giocoforza, si stanno addensando alcune ombre. "Nella mia vita non ho mai agito in modo incline al malaffare, né da persona, né da professionista, né da esponente politico. Ho sempre agito in buonafede, mettendoci la testa ma anche e soprattutto il cuore e con la prospettiva della sola utilità sociale, mai personale".

"Vivo onestamente ed esclusivamente con il guadagno del mio lavoro privato di avvocato - aggiunge Fasano - (esercito la professione forense dal 1983) senza aver mai beneficiato di alcunché che non fosse direttamente riconducibile alla fiducia professionale che i miei clienti hanno riposto in me e non annovero, tra essi, né pubbliche amministrazioni, né società pubbliche o altro. Quando ho ricoperto incarichi istituzionali pubblici (rammento di aver rinunciato sul nascere a ricoprire l'incarico di assessore provinciale che pure, il presidente Pellegrino, voleva conferirmi, accettandolo controvoglia per gli ultimi mesi della legislatura) mi sono sempre sentito responsabile della trasparenza e della legalità, non rinunciando, però, come è mio costume, ad affrontare i tanti problemi esistenti ed a cui, spesse volte, la Pubblica Amministrazione sembra preferire il ristagno degli stessi, permettendo con indolenza, la perpetuazione di situazioni non sempre rispettose della legalità, intaccando poi il vero abusivimo. Quando ho avuto accanto a me personalità politiche, ho sempre fatto gli onori di casa mettendoci solo del mio, senza mai esporle a critiche di sorta per frequentazioni di comodo imposte od altro, agendo con forte senso di responsabilità".

"Ringrazio i tantissimi che credono in me e che mi stanno sorreggendo dal dolore che provo per questa ingiusta situazione", aggiunge poi Fasano. "Ho totale fiducia nella Magistratura, verso la quale porto rispetto e spirito collaborativo ed in questa confido perché sia fatta subito piena luce su tutto, rinunciando a qualsiasi mia uscita pubblica ed affidando ai miei colleghi avvocati incaricati di tutelare le mie buone ragioni", conclude.

Durante e Martina: "Dimissioni inaccettabili, Fasano non deve vergognarsi di nulla

Tra i primi a sostenere Fasano, sono Cosimo Durante e Sergio Martina, coordinatori di Area Democratica. "Le dimissioni da un partito sono una scelta di libertà, non possono essere motivate esclusivamente dalla volontà di non danneggiarne l'organizzazione", dicono insieme, dopo aver appreso la notizia. "Per questa ragione, a nome di tutti quanti apprezzano la generosità politica ed il rigore umano ed istituzionale di Flavio Fasano, consideriamo inaccettabili le sue dimissioni dal partito. Abbiamo la certezza morale che Flavio non si debba vergognare di nulla. La certezza morale, come insegna Pasolini, conta molto di più di una semplice certezza giudiziaria".

"Oltretutto - aggiungono -, sulla vicenda che inopinatamente coinvolge il professionista e l'amministratore Flavio Fasano, la certezza giudiziaria potrebbe avere tempi non brevi, perché le stesse indagini preliminari, doverosamente, devono fare il loro corso ed hanno i loro tempi. In questo contesto umanamente terrificante per chi lo vive, riteniamo che Flavio non meriti di restar solo, lontano dal suo partito, neppure per sua autonoma scelta, vivendo nella solitudine della propria intimità la terribile angoscia di questi giorni. Non condividiamo chi, pur conoscendolo benissimo da oltre vent'anni, assume, in questo frangente, atteggiamenti burocratici e moralistici. Questa vicenda, che rende noi coraggiosi interpreti delle nostre certezze morali, ci consegna anche la pavidità di chi, come dice Don Tonino Bello, è prigioniero degli schemi ed ossessionato dal dubbio. In merito a Flavio Fasano - concludono , noi non ne abbiamo".

Salvatore Capone: "Prendiamo atto di questa decisione

Apprendiamo delle dimissioni di Flavio Fasano dal Partito Democratico, pur non essendo tra i destinatari della comunicazione in oggetto, e ci riserviamo valutazioni più approfondite nel merito quando verremo investiti della questione", dice invece Salvatore Capone. "Nell'esprimere la nostra solidarietà umana e rispettando le sue scelte, prendiamo atto di questa decisione a conferma della sua sensibilità e del suo senso di responsabilità verso il Partito. Ribadiamo la nostra piena fiducia nel lavoro della Magistratura, auspicando che possa al più presto fare luce sulla vicenda, liberando Flavio Fasano da ogni eventuale dubbio o sospetto sulla sua condotta", conclude Capone.

Per Fasano in relazione al caso Padovano, si può consultare questo link: https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=17368. Per le nuove indagini, che riguardano Palazzo dei Celestini: https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=17427.

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