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Domenica, 28 Aprile 2024
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Gabellone: "Provincia in passivo, ma voltiamo pagina"

Presentato il bilancio di previsione 2010 della Provincia di Lecce, chiudo con un disavanzo di circa 19 milioni di euro. E il presidente sottolinea il deficit ereditato dalla passata amministrazione

LECCE - "Abbiamo preso la Provincia di Lecce in sala di rianimazione, l'abbiamo trasferita in terapia intensiva e ora proveremo a farla ricominciare a camminare". Questa la metafora che il presidente Antonio Gabellone ha utilizzato per descrivere la situazione finanziaria a Palazzo dei Celestini, nel corso della conferenza stampa di presentazione del bilancio di previsione 2010, che si è appena conclusa a Palazzo Adorno. Un bilancio che chiude in passivo, con un disavanzo di circa 19 milioni di euro.

A pesare sulle casse provinciali anche la difficile situazione finanziaria ereditata dalla passata amministrazione di centrosinistra, pari ad un difetto totale di 15 milioni di euro, escludendo i 4 milioni di euro di passivo del mark to market degli swap. A criticizzare ulteriormente, si sono aggiunti un decremento delle entrate di 2 milioni e 500 mila euro e un incremento delle uscite, a causa di un aumento di costi generali, per adeguamento del costo del personale e aumento dei costi di beni e servizi, pari a 2 milioni di euro.

"Di fronte a tali criticità - ha spiegato l'assessore Silavano Macculi - si temeva di dover dichiare il dissesto, poiché non c'era spazio di manovra. La scelta, invece, è stata quella di predisporre una manovra impegnativa, in una logica di continuità dell'azione amministrativa per il 2010-2011". Tale manovra prevede una riduzione delle spese legate alle società partecipate, con un risparmio di 400 mila euro sui costi per gli organi e di 3 milioni di euro per il recupero dell'efficienza delle società Alba Service e Stp, liberandosi dalle perdite di Salento Energia, Istituto Culture Mediterranee, Consorzio per l'energia e Stp. Una riduzione del 30% dell'indennità degli amministratori, apporterebbe inoltre un risparmio di 115 mila euro, che, insieme alla riduzione sui gettoni dei consiglieri e sul numero dei dirigenti da 23 a 20, garantirebbe un risparmio complessivo di 706 mila euro su politica e burocrazia. Sul piano delle entrate, invece, si passerà alla vendita di immobili alienabili, quali gli uffici Tar, La Badessa, la Caserma dei vigili del fuoco, Castello Pio e Villa Anna, per un guadagno pari a 11 milioni e 800 mila euro. Non ci sono, per il momento, dati precisi sui risparmi ottenibili da tagli ai costi di gestione, con un contenimento delle spese di funzionamento, quali energia elettrica, telefonia, cancelleria, riscaldamento e carburante, e sulla rivisitazione dei residui, da quantificare in sede di Consuntivo.

"Nonostante le difficoltà e grazie alla manovra - ha sottolineato il presidente Gabellone -, abbiamo garantito tutti i servizi, finanziato nuove iniziative a favore delle fasce deboli, della cultura, del turismo e il piano delle opere pubbliche. Il nostro obiettivo è quello di voltare pagina, distinguendo quelle che sono state le responsabilità della passata amministrazione dalle nostre. Il bilancio in passivo è un dato di cui non possiamo far altro che prendere atto e da cui ripartire, per guidare il nostro territorio attraverso la costante sinergia tra gli enti".

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