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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

I Ds alla svolta. Guardando al Partito democratico

Ieri il confronto, dopo le dimissioni dalla segreteria cittadina di Angelamaria Spagnolo. Blasi: "Basta polemiche, torniamo a parlare di politca: abbiamo responsabilità in Regione e Provincia"

Ieri la riunione, per analizzare il voto, comprendere le ragioni di una sconfitta, senza cercare scusanti di sorta, ma guardando in casa propria, facendo "mea culpa" laddove necessario e chiedendo un rinnovamento dei ranghi. La direzione cittadina dei Democratici di sinistra, alla presenza di Sergio Blasi e di Antonio Rotundo, il candidato sindaco per l'Unione, che ha subito anche alcune contestazioni a fine elezioni da diverse componenti del centrosinistra, s'è incontrata alla presenza dello stesso Rotundo e di Sergio Blasi, segretario provinciale del partito.

Durante il meeting i Ds hanno rimarcato "il contesto particolarmente sfavorevole in cui è maturato il risultato negativo del centro sinistra". In sostanza, secondo i diessini, una competizione di per sé già difficile in una città come Lecce dove i valori del centrodestra sono storicamente radicati e in cui l'amministrazione uscente proveniva da nove anni consecutivi di governo, "si è sovraccaricata di temi di carattere nazionale che hanno oggettivamente condizionato la campagna elettorale del centrosinistra". Nulla di nuovo sotto il sole: già poche ore dopo il voto, lo stesso Rotundo aveva rimarcato il fatto che il centrosinistra, a giochi fatti, avrebbe risentito dell'immagine dell'esecutivo Prodi (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=1900).

Ma non solo. Tutti gli interventi hanno messo in evidenza "lo scarso radicamento del centrosinistra e dell'Ulivo nei quartieri popolari, dove non è stato sufficiente il lavoro del candidato sindaco per supplire ad una oggettiva debolezza delle liste". Ecco, allora, l'auspicio dei Ds: rinnovare il coordinamento e dare "maggiore visibilità delle iniziative del governo provinciale e regionale al fine di incidere maggiormente nella costruzione del consenso". In buona sostanza, se l'Ulivo si attendeva di più da queste amministrative, il risultato si sarebbe rivelato comunque "una base di partenza di fondamentale importanza su cui costruire il processo che porterà alla nascita del Partito democratico in città, un nuovo soggetto politico che sarà lo strumento fondamentale con cui ricostruire un rapporto con i cittadini di Lecce".

La direzione cittadina ha inoltre preso atto delle dimissioni della segretaria Angelamaria Spagnolo, alla quale è andata "il plauso per aver voluto rimettere il proprio mandato a seguito della sua elezione in Consiglio comunale così come annunciato alla direzione precedentemente al voto". Dunque, nei Ds è già momento di consultazioni, e Blasi stesso s'è detto intenzionato ad avviare il motore per poi "formulare una proposta che assegni al partito della città nuovi organismi dirigenti".

Ma che la tempesta in casa Ds non sia del tutto passata, si evince proprio dalle parole di Blasi: "Dico basta con queste sterili polemiche. Lo dico come segretario provinciale, convinto che troppo tempo abbiamo speso in discussioni che rischiano di apparire inutili, poiché abbiamo il dovere e la responsabilità del governo di tante realtà. Dobbiamo tornare sui veri temi della politica e della responsabilità di governo che il centrosinistra ha in questo territorio".

"La Regione di Vendola e Frisullo sta compiendo un grande sforzo per produrre innovazione in tanti campi - prosegue il segretario provinciale -, vera progettualità in una terra che ne era completamente sprovvista. Penso al Piano Coste, al Piano energetico, al Piano di assetto idrogeologico, ai tanti parchi istituiti, al Piano casa e ai piani di riqualificazione delle periferie. Tutto questo accanto all'amministrazione provinciale di Lecce, presieduta da Giovanni Pellegrino, che rappresenta sull'intero territorio regionale uno straordinario esempio di coesione politica dell'intera coalizione di centrosinistra. Senza dimenticare i tanti comuni che producono governo di qualità, la maggior parte dei quali presieduti da sindaci di centrosinistra. Torniamo ai veri temi della politica, dunque - è il monito di Blasi -: primo fra tutti, la costituzione del Partito democratico, condizione essenziale perché le tante pratiche di buon governo possano dotarsi di una base forte di riferimento. Perché il Pd deve essere un partito popolare, nato dal basso. Oppure, non sarà nulla".

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