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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Il bizzarro caso di via Capri, dove si rimuove l'asfalto da poco realizzato

Ai primi di giugno di lavori. Ma il materiale non era compatibile con il piano parco e il 27 è stato rimosso. Si chiede chiarezza

LECCE – Prima è arrivato l’asfalto. Poi, circa dieci giorni dopo, il 27 giugno, sono passate le ruspe per toglierlo. Un detto leccese riassume perfettamente la situazione: l’arte te li pacci.

Un caso a dir poco bizzarro, sul quale l’Ata-Pc (Associazione tutela ambiente e animali – Protezione civile) chiede chiarezza, come già fatto da alcuni cittadini che si sono rivolti con una lettera a sindaco e prefetto.

Annotare bene la data: l’asfalto è arrivato quando era ancora in corso la campagna elettorale. E’ stato rimosso a ballottaggio appena concluso. Una vicenda che si è consumato perfettamente a cavallo fra una prima amministrazione comunale, in quel momento ancora in sella, e la nuova, subentrata appena due giorni prima.

Il caso è quello di via Capri, nella marina di Spiaggiabella. Sul posto ieri si sono recati anche il neo vicesindaco, Alessandro Delli Noci, e il consigliere comunale Paolo Foresio (Pd). La zona, è bene spiegarlo subito, è quella di Parco di Rauccio. Dove, secondo quanto menzionato da Foresio e dalla stessa Ata-Pc, esiste un vincolo dell’Ente parco sui materiali da usare per determinati lavori. Insomma, vi sarebbe stato un vero e proprio errore.     

Giuseppe Albanese, presidente dell’associazione, ricostruisce grossomodo quanto avvenuto, spiegando in un comunicato che su disposizione di vari uffici comunali, nei primi giorni di giugno, una ditta specializzata ha provveduto al rifacimento del manto stradale. Già allora, però, più di qualcuno fra i residenti pare fosse rimasto stupito, poiché si stava contravvenendo a quanto disposto dal piano del parco. Quella, infatti, è un’area sottoposta a vincolo paesaggistico.

Ed ecco che, alla fine di giugno, la stessa ditta, sempre su disposizione degli uffici comunali, è stata impiegata per rimuovere il manto appena realizzato. E tutto questo ha creato ulteriore sconcerto e lamentele nei residenti.

“Mi chiedo chi e perché ha dato l’autorizzazione a effettuare questi lavori scellerati – afferma Giuseppe Albanese -, e soprattutto come mai non ha pensato a informarsi e a verificare il tutto prima di sperperare il denaro pubblico”.

E ancora, si domanda Albanese: “Come mai il problema sembra essere sorto solo per quella via e non per le altre vie vicine?” E nella sua qualità di presidente di un’associazione per la tutela dell’ambiente chiede all’attuale amministrazione comunale di fare chiarezza su quello che definisce (e lo è) un “pasticciaccio” e “di provvedere a rifare il manto stradale – aggiunge - con materiale ecocompatibile in modo da rispettare l’ambiente e gli stessi residenti che pagano regolarmente le tasse”.

“Inoltre – conclude Albanese – sarebbe opportuno che la neo eletta amministrazione comunale, in qualità di ente gestore del Parco di Rauccio, provvedesse a far comprendere  ai residenti che vivere in una zona sottoposta a vincolo non è un ostacolo ma una risorsa su cui costruire un nuovo modello di sviluppo”.

La situazione è, di certo, ai limiti del surreale e già martedì, spiega il consigliere Foresio, contattato da LeccePrima, potrebbe esservi un primo incontro con il dirigente del settore Lavori pubblici per capire il da farsi.  

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