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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica Gallipoli

Il Pdl a quota 1500 tessere. E Barba fa le pulci al Pd

A pochi giorni dalla chiusura del tesseramento il coordinatore cittadino Cacciatori annuncia i dati delle adesioni. E sulle polemiche interne ai Democratici il deputato affonda: "Partito allo sbando"

GALLIPOLI - A pochi giorni dalla chiusura del tesseramento il coordinatore cittadino Cacciatori annuncia i dati delle adesioni. E sulle polemiche interne ai Democratici il deputato affonda: "Partito allo sbando"

Il Popolo delle Libertà serra le fila, nonostante i venti di crisi del Governo nazionale. In terra gallipolina si parla di adesioni record presso il nuovo circolo di via Di San Sebastiano. A snocciolare i primi dati del tesseramento in casa del Pdl, è lo stesso coordinatore cittadino Giorgio Cacciatori, che annuncia il traguardo "prestigioso" delle 1500 adesioni. Il tutto a pochi giorni dalla chiusura del termine del 31 ottobre fissato per le sottoscrizioni. Un partito che si rinforza e si appresta con la forza dei numeri annunciati ad affrontare la prossima campagna elettorale per le comunali. Con l'auspicio di raggiunge le duemila iscrizioni. Una cifra a dir poco "strabiliante" e inverosimile in riva allo Ionio. Il tutto mentre in questi giorni si è consumato l'ultimo scontro dialettico a distanza tra il leader cittadino del Pdl, il deputato Vincenzo Barba e il Pd gallipolino. Prove tecniche di campagna elettorale, dunque con il Pdl che fa le pulci anche in casa dei dirimpettai dei Democratici locali alle prese con il botta e risposta intestino tra i componenti dell'attuale direttivo e gli ex iscritti e dirigenti del partito (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=30700).

"Le dichiarazioni farneticanti del coordinamento cittadino del Pd avvelenano, senza l'ombra del minimo dubbio, il clima che ci porta alle amministrative della prossima primavera" ammonisce Barba che interviene nelle faccende interne del Pd, "evidentemente l'obiettivo di certe considerazioni è soltanto quello di alzare la temperatura del dibattito politico a Gallipoli, sfuggendo dalle problematiche vere e concrete che riguardano una collettività asfissiata da un anno di amministrazione a guida Venneri-Pd e fiaccata da lunghi mesi di commissariamento. Occorre immediatamente riportare ordine nelle vicende per evitare che il chiasso, artatamente creato dal gruppo dirigente di un partito che in città non esiste più, copra i ragionamenti di chi, anche se su sponde opposte, pensa che la buona politica sia fatta soprattutto di rispetto".

E aggiunge: "A dire il vero, auspico che nel centrosinistra le affermazioni di Natali&company vengano immediatamente stigmatizzate: non si può gridare ai quattro venti che le critiche di iscritti storici, rispettabilissimi da ogni punto di vista, siano soltanto figlie della presunta guerra che lorsignori starebbero combattendo contro il malcostume e il trasformismo, quasi che chi la pensa diversamente sia affetto da tali vizi. Le critiche che vengono rivolte a Natali e all'intero gruppo dirigente del Partito Democratico jonico" incalza Barba, "critiche avanzate non soltanto da uomini e donne della sinistra, ma anche da tutto il mondo del centrodestra, derivano dal fatto che è sembrato a tutti immorale che per qualche poltrona a Palazzo Balsamo e per qualche incarico, il Pd svendesse gli ideali e i valori di sempre sull'altare dell'inciucio con Venneri. Siamo al paradosso! Chi è accusato dall'intera Gallipoli di essere causa del malcostume e del trasformismo degli ultimi 24 mesi della storia cittadina, ribaltando ruoli e posizioni, adesso si permette di offendere coloro che auspicano una politica all'insegna della nobiltà d'animo, della coerenza, della concretezza e della seria programmazione".

Per poi concludere: "Ma di quali vendette personali parlano nel Pd chiudendosi in un fortino che fa acqua da tutte le parti? Un gruppo dirigente serio, dinanzi al fiume delle critiche di iscritti, sostenitori e simpatizzanti, dovrebbe avere la dignità di ammettere di aver sbagliato tutto, fare un passo indietro e sgomberare il campo. Ma è evidente che chi ha giocato il tutto per tutto pur di stare a fianco a Venneri e contro i gallipolini, adesso tema di scomparire dalla scena e arriva ad offendere persino i propri elettori e l'intelligenza di tutti pur di difendere l'indifendibile, con dosi esagerate di fantasia. Con questo gruppo dirigente del Pd non è possibile alcun dialogo e sarebbe bene, per l'interesse della città, che interlocutori più credibili nella sinistra si affacciassero per costruire il doveroso e giusto ricambio che da quella parte sono in tanti a chiedere per il bene comune".

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