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Lunedì, 29 Aprile 2024
Il giorno dopo

In attesa della scelta da Roma, il centrodestra leccese stronca le primarie

L’indicazione del candidato sindaco spetta ai vertici nazionali sulla base di una terna con Adriana Poli Bortone, Ugo Lisi e Paolo Pagliaro. Intanto, con il distinguo della Lega, giudizi molto sferzanti sulla consultazione vinta da Salvemini su Patti

LECCE – Il centrodestra leccese è in attesa che i vertici nazionali scelgano uno dei nomi dalla terna che comprende Adriana Poli Bortone, Ugo Lisi e Paolo Pagliaro. La decisione dovrebbe arrivare a breve, intanto il tema del giorno sono le primarie del centrosinistra che hanno premiato Carlo Salvemini con il 76 percento delle 4.330 preferenze espresse dai cittadini.

Per il deputato di Fratelli d’Italia, Saverio Congedo, si tratta del “dato più basso mai registrato nella storia, del centrosinistra così come del centrodestra. Solo 4mila leccesi hanno votato per un risultato che era scontato e cioè la vittoria di Carlo Salvemini su Pierpaolo Patti. Pur con tutto il rispetto che si deve per ciò che avviene in compagini politiche avversarie, non si può non constatare la scarsa affluenza di partecipazione, un vero e proprio flop, che suona come una bocciatura dell’azione amministrativa di Carlo Salvemini e del centrosinistra anche da parte di quanti nel 2019 lo votarono e sostennero”.

Più comprensivo è il giudizio di Gianni De Blasi, consigliere regionale della Lega: “Quando i processi decisionali e l’individuazione della classe dirigente vengono determinati dal basso, la politica tutta deve esserne contenta, soprattutto in una fase storica in cui è evidente lo scollamento tra i cittadini e le istituzioni. Noi speriamo di recuperare questo scollamento. E di riuscire a farlo il prossimo anno consegnando al centrosinistra i banchi della minoranza. Se, infatti, è evidente la bontà delle iniziative di partecipazione, è però altrettanto evidente che Lecce ha bisogno di un cambio di passo su tutti i temi”.

Il commento del Movimento Regione Salento (con il consigliere regionale, Paolo Pagliaro, i coordinatori Pierpaolo Signore e Giancarlo Capoccia, il consigliere comunale Gianmaria Greco) ha già i toni della campagna elettorale: “Anziché cantare vittoria per i tremila voti ricevuti per la sua ricandidatura, il sindaco uscente di Lecce dovrebbe cospargersi il capo di cenere per il risultato delle primarie del centrosinistra di ieri. Altro che legittimazione, questo è un atto di sfiducia verso Salvemini e la sua amministrazione, ed anche verso i capi partito che hanno imposto una candidatura maldigerita. Il risultato di ieri è l’urlo di una città che chiede il cambiamento, che vuole invertire rotta per camminare verso lo sviluppo, recuperando i tanti ritardi accumulati e rimettendosi in marcia spedita”.

In una posizione a latere rispetto al centrodestra resta il consigliere comunale di minoranza Giorgio Pala, che giudica “molto scarsi” i numeri dell’affluenza alle primarie e che chiede da tempo un rinnovamento della classe politica sconfitta a partire dal 2017 e che sta lavorando a un progetto che non esclude la possibilità di una candidatura autonoma: “Il vero civismo è l’unico modo per riportare la gente alle urne, candidando volti nuovi e non professionisti della politica. Adesso il centro-destra ha 48 ore per decidere il candidato sindaco, mettendo tutte le carte sul tavolo e rispondendo alle primarie del centro-sinistra con un nome valido e credibile. Non c’è più tempo da perdere. Noi manteniamo la nostra posizione neutrale fino a quando entrambe le coalizioni non avranno chiarito del tutto le proprie scelte, pronti a un’idea di candidato sindaco alternativo”.

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