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Infuria la protesta degli operai edili: il gruppo Palumbo procede con i licenziamenti

I lavoratori coinvolti nel cantiere della 275 e della regionale 8 (attualmente bloccato), hanno protestato riversandosi in strada, all'altezza di Scorrano. I sindacati al loro fianco

LECCE - Un colpo inatteso e per questo ancora più amaro: è quello assestato dal gruppo Palumbo che ha cominciato a notificare il licenziamento di 121 lavoratori facenti capo a tre aziende: Leadri, Corcemer e Palstrade.

Una scelta che ha provocato l’immediata e decisa reazione della Feneal Uil Lecce: “Abbiamo proclamato lo stato di agitazione – spiega il segretario generale per la provincia di Lecce, Paola Esposito – soprattutto perché gli impegni assunti da maggio in poi al tavolo di confronto a cui partecipa anche il prefetto, non sono certamente questi. Si era ad esempio parlato della possibilità di utilizzare ammortizzatori sociali in attesa che si sbloccasse la vicenda legata alla strada regionale 8, che è uno dei grandi appalti possibili per il Gruppo”.

I lavoratori edili delle tre aziende si è trattata di una vera doccia fredda tanto che oggi sono tornati a protestare:  prima si sono riuniti in assemblea, nelle prime ore della mattinata, presso il cantiere della strada statale 16 Maglie Otranto, insieme ai rappresentanti delle categoria Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil. Successivamente gli operai si sono riversati sulla 275, all'altezza di Scorrano,  per presidiare in segno di protesta contro i licenziamenti annunciati, provocando disagi alla circolazione che in questi giorni è particolarmente intensa.

Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil stigmatizzano il comportamento assunto dalle direzioni aziendali in occasione dell'incontro a Bari dello scorso 2 agosto nella sede dell’assessorato alla Formazione e Lavoro della Regione Puglia, nell’ambito della riunione presieduta dal presidente della task force Regionale Leo Caroli. Un atteggiamento che i sindacalisti definiscono incomprensibile: "Soprattutto  - spiegano - si contesta la totale chiusura manifestata dalla Leadri rispetto ad un possibile percorso di cassa integrazione in deroga che salvaguarderebbe i posti di lavoro e che sarebbe accompagnato dall’apertura ufficiale della task force regionale, così come confermato dallo stesso presidente".

Invece, in pieno agosto, è piombata questa notizia rovente: “Abbiamo la sgradevole sensazione di aver praticamente perso due mesi abbondanti – continua Esposito – anche perché nel frattempo i lavoratori sono stati utilizzati sui cantieri della Maglie-Otranto. Adesso che evidentemente non servono più, gli si dà il benservito”.

A nulla è valso perfino l’impegno della Regione Puglia e della task force che si occupa di lavoro ed occupazione: “Nella riunione che abbiamo tenuto lo scorso martedì – aggiunge il segretario Feneal Uil Lecce – abbiamo registrato l’impegno a non abbandonare e a sostenere questi lavoratori e le loro famiglie, ma l’azienda ha chiuso decisamente la porta in faccia anche alla massima istituzione del territorio. Il che sfiora l’incredibile”.

I lavoratori in protesta

Adesso si punta a sbloccare alcuni appalti importanti, che potrebbero dare nuovo lavoro. Ad esempio quello della 275, la statale Maglie-Leuca: “Leggiamo dalle cronache che l’Anas intende rompere gli indugi – conclude Paola Esposito – accogliendo la proposta del sottosegretario alle infrastrutture Umberto Del Basso De Caro, e proporre una soluzione entro l’estate. Se si potesse farlo in tempi ancor più ristretti, probabilmente salveremmo il futuro di questi lavoratori, dal momento che alcune delle aziende del gruppo Palumbo sono direttamente interessate a questo investimento. Non dobbiamo dimenticare, peraltro, che si tratta di un’opera da cui dipende gran parte dell’economia dell’intero Salento, visto che coinvolge anche i flussi turistici e tutto l’indotto”.

Sul punto si è espressa anche Anas, confermando la presenza del progetto di ammodernamento dell’arteria che collega Maglie con Santa Maria di Leuca nell’ambito del proprio programma di investimenti pluriennale 2016-2020. Entro la fine dell'estate il gestore della rete stradale italiana presenterà al Mit e alla Regione Puglia la soluzione operativa che intende perseguire, “tenendo conto dei preminenti interessi pubblici da salvaguardare, delle specificità ambientali del territorio, dei costi per la realizzazione dell’intervento e della necessità di procedere celermente con l’avvio dei lavori, finora fermati dall’enorme contenzioso che ha caratterizzato il procedimento di gara”.

“Stiamo aspettando una convocazione da parte del prefetto di Lecce perché intendiamo aprire un dialogo costante con Anas e con le istituzioni – replica la segretaria Fillea Cgil, Simona Cancelli -. Ci sono diversi lavori rimasti in sospeso, tra cui il cantiere della 275: temporeggiare non serve a nessuno e questa indecisione pesa gravemente sugli operai per i quali non è stata neppure attivata la cassa integrazione”.

Una dei lavoratori edili, nel frattempo, ha deciso di staccarsi dal gruppo per recarsi in prefettura: il presidio si sdoppia, dunque, in via XXV luglio a Lecce per stringere i tempi della convocazione da parte degli stessi vertici prefettizi.

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