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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica Santa Cesarea Terme

"La Regione Puglia non chiuda l'ospedale di Poggiardo"

Appello del sindaco di Santa Cesarea Terme, Daniele Cretì, affinché la Regione Puglia non decida di chiudere l'ospedale di Poggiardo con il piano di rientro: "Presidio territoriale troppo importante"

SANTA CESAREA TERME - Un appello accorato per tenere aperto l'ospedale di Poggiardo: lo firma il sindaco di Santa Cesarea Terme, Daniele Cretì, che esprime "profonde preoccupazioni" per la situazione della sanità pugliese e salentina. Nella conferenza dei sindaci della Asl di Lecce del 21 settembre scorso, come primi cittadini dei 15 comuni del distretto di Poggiardo, al di là dell'appartenenza politica, c'è stata unanime esposizione all'Assessore regionale Fiore sul caso della prevista chiusura nel Piano di rientro della Regione Puglia dell'ospedale.

"Siamo preoccupati - afferma - perché, come riportato nel documento da noi sottoscritto in occasione dell'Assemblea pubblica organizzata nel luglio scorso dal Comitato Pro-Ospedale il cui promotore è l'amico Giuseppe Colafati, tale decisione priverà il territorio di una indispensabile struttura intermedia fra l'assistenza territoriale e gli ospedali di alta specialità. Ciò è vero anche per la carenza di strutture territoriali alternative al ricovero, come le Rsa e le Rssa. E aver previsto la ‘Casa della salute' al posto dell'ospedale, non risolve certo tali necessità, ed anzi pone sicuri problemi di ‘ingolfo' di prestazioni presso l'ospedale di Scorrano ed anche quello di Tricase, con relativo allungamento di liste d'attesa già troppo lunghe per la gran parte delle prestazioni".

"Non si comprende - aggiunge - come mai debba chiudere un presidio con più di 70 posti letto, con ottimi dati di utilizzo e con bilancio positivo che nel 2009 è stato di circa 302mila euro. Quanto contenuto nel piano di rientro non dimostra affatto che la chiusura dell'ospedale di Poggiardo comporti maggiori benefici rispetto ai costi, ed inoltre siamo convinti che il vero risparmio si realizza eliminando gli sprechi, come ad esempio evitando di impegnare risorse per costruire due nuove sale operatorie costate 1milione di euro che poi si decide di non più utilizzare".

Secondo Cretì gli sprechi molto spesso sono dovuti ad errate scelte di programmazione, come ad esempio l'avere abbandonato la previsione della Asl di una unità di Riabilitazione Fisica e/o cardio-respiratoria anche in considerazione della vicinanza con l'Istituto delle Terme di Santa Cesarea, oltre che a problemi organizzativi/gestionali. Per tutto questo, col documento proposto dal comitato pro-ospedale e "da noi condiviso e sottoscritto - precisa -, che il sindaco di Poggiardo Astore in sede di conferenza ha consegnato nelle mani dell'Assessore Fiore", si chiede che vengano mantenute le attuali unità operative con posti letto (medicina, day surgery, gastroenterologia, lungodegenza) e che il presidio di Poggiardo sia reso autonomo rispetto a Maglie e Scorrano per risolvere problemi organizzativo/gestionali che si realizzano per la naturale propensione a favorire il centro a scapito della periferia.

"La nostra - precisa - non è una mera posizione di difesa campanilistica, ma è tesa a difendere una struttura che riteniamo indispensabile per la garanzia di salute dei cittadini di un largo bacino di utenza e la cui eventuale chiusura, ne siamo certi, comporterebbe maggiori future spese per gli interventi che sarebbe necessario realizzare per porre rimedio a problematiche, quali la carenza di strutture territoriali, l'ingolfo degli altri ospedali e l'ulteriore allungamento delle liste d'attesa, che oggi non vengono purtroppo opportunamente considerate".

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