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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

Le opposizioni tutte insieme in piazza contro Perrone

Il sit-in delle opposizioni sancisce la rottura definitiva tra Io Sud, Udc e il Pdl. Rotundo: "Insieme per liberare la città dalla cricca che la governa". Cautela su una possibile alleanza per il 2012

LECCE - Il sit in convocato sotto Palazzo Carafa diventa ben presto una conferenza stampa sotto i flash dei fotografi sparati come raffiche di mitra. Troppo ghiotta l'occasione: Adriana Poli Bortone, Teresa Bellanova, Alberto Maritati, Totò Ruggeri, Angelo Tondo, Antonio Rotundo; tutti insieme, appassionatamente, contro il sindaco Paolo Perrone, all'indomani del rimpasto della giunta, divenuta ora a 13. "Un numero che porta anche iella", dice ironicamente la senatrice Poli, fondatrice e leader del Movimento Io Sud che nelle ultime settimane ha perso diversi pezzi per strada a causa del corteggiamento serrato del Pdl. Non è la prima volta che il Pd e Io Sud siedono ad un tavolo dalla stessa parte: accadde già dopo poche settimane dall'insediamento della giunta di Antonio Gabellone a Palazzo dei celestini con Loredana Capone, Sergio Blasi e l'ex sindaco di Lecce a denunciare lo stallo della nuova esperienza amministrativa provinciale.

"La maggioranza non c'è più"

"La maggioranza che sostiene questo sindaco è oramai minoranza in città", ha esordito Antonio Rotundo, indicando ai giornalisti coloro che sedevano accanto in rappresentanza di diversi partiti. "Le forze oggi presenti - Pd, Io Sud, Idv, Udc - rappresentano oltre il 60 per cento dei cittadini, se ci riferiamo ai dati delle provinciali del 2009 e delle regionali del 2010", ha concluso il leader dell'opposizione con un ragionamento che ovviamente mette a confronto tornate elettorali non omogenee. Prove tecniche di una possibile alleanza? La domanda, inevitabilmente, riecheggia sotto gli ombrelloni del bar che ospita l'incontro con la stampa e i cittadini. La risposta, però, è improntata alla prudenza ed alla diplomazia: "Siamo stati su fronti diversi e magari lo saremo anche alle prossime amministrative - ha chiosato Rotundo - ma siamo uniti nella denuncia dell'immobilismo di questa giunta che ha paralizzato la città". Nessun patto elettorale, insomma, ma soltanto una posizione comune prodotta dalla convergente opposizione al Pdl. "Si vota tra due anni", ha concluso Rotundo, lasciando intendere che la questione delle future alleanza sarà discussa al momento opportuno.

"Ho sbagliato e me ne pento"

"Nella vita bisogna saper riconoscere gli errori che si commettono". Con queste parole Adriana Poli Bortone ha emesso il suo giudizio, a questo punto definitivo, sul rapporto con Paolo Perrone. "Ho preferito sacrificare gli interessi di quello che era il partito di maggioranza, Alleanza nazionale, per sostenere la sua candidatura - ha spiegato la senatrice - e io stessa ho concorso come semplice consigliera con una legge elettorale a preferenza unica, accettando di fargli da vicesindaco". Anche sulla questione delle deleghe la Poli ha espresso tutto il suo disappunto, che va quindi oltre la questione numerica. Deleghe che hanno inevitabilmente deluso più di qualcuno, per il quale sarebbero già pronte le camere di compensazione della Provincia; con riferimento ai bandi per Stp e Alba Service la Poli ha dichiarato: "Non daremo tregua e per questo abbiamo richiesto tutti i curricula dei candidati".

"Di certo non sarà Paolo Perrone il nostro prossimo candidato", ha chiarito il consigliere regionale dell'Udc Totò Negro che ha partecipato al sit in, insieme ad Andrea Corvaglia, per spiegare ai leccesi che "per il mio partito da oggi inizia una nuova fase politica per il futuro della città".

"Poli Bortone opportunista"

La replica del Pdl arriva a stretto giro di posta, quando la conferenza delle opposizioni non è ancora conclusa, affidata al neo assessore Vittorio Messuti. "I convergenti e silenziosi percorsi elettorali e politici di Pd e Io Sud finiscono finalmente nella pubblica piazza - ha scritto il responsabile ai Lavori pubblici - a dimostrazione di quanto andiamo ripetendo da oltre un anno e a beneficio dei cittadini, non solo leccesi, che oggi hanno la certezza che Adriana Poli Bortone ed il suo movimento stanno nel centrosinistra e lavorano per una opposizione, spesso subdola e maligna, al centrodestra". E, per quanto riguarda la questione dei costi della politica, Messuti fa un po' di conti in tasca alla senatrice Poli: "Reiterando un percorso a ritroso con la memoria e quindi alla precedente amministrazione Poli Bortone mi pare quanto mai emblematico il costo complessivo dei componenti lo staff dell'ex Sindaco Poli Bortone, che comprensivo di Direttore Generale era di circa 439 mila euro all'anno (di cui 90 mila solo per il consulente Massimo Buonerba), mentre quello attuale del sindaco Perrone, che non prevede un Direttore Generale, costa circa 140 mila euro all'anno (poco più di quello del solo consulente della Poli).

"Io Sud? Io no!"

Un distinguo molto chiaro rispetto alla manifestazione di oggi è venuto da Carlo Salvemini, ex consigliere e dirigente del Pd, che ha lasciato il partito alla vigilia delle primarie per le regionali per sostenere apertamente Nichi Vendola e che, anche da semplice cittadino, è sempre stato molto presente sulle questioni che interessano la vita della città, coagulando intorno a sé un interesse via via crescente. E proprio con riferimento ad alcune di quelle vicende (Lupiae, Boc, via Brenta, filobus), Salvemini ha precisato il motivo della sua assenza: "Se si decide (giustamente) di rimproverare al sindaco lo spreco di risorse pubbliche legato alla composizione di un esecutivo inutilmente numeroso per le necessità di una città come Lecce, è per me sorprendente che lo si faccia insieme a uomini e donne di Io Sud politicamente corresponsabili della situazione di pre-dissesto nella quale si trova oggi la città di Lecce". Un'alternativa a Perrone, conclude Salvemini, è possibile ma non certo insieme a coloro che "fino a qualche giorno addietro trattavano con Perrone per tornare in maggioranza".

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