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I pensionati impoveriti del III millennio. Congresso territoriale della Uilp

Il sindacato terrà i lavori l’11 aprile presso l’Hotel Hilton alla presenza di segretari regionali e nazionali. Se la condizione economica è peggiorata fino alla soglia di povertà, Uilp propone tre soluzioni per adeguare le prestazioni offerte dal sistema previdenziale

LECCE – La Uilp di Lecce terrà domani, 11 aprile, il suo XI congresso territoriale presso l’hotel Hilton di Lecce. I lavori si svolgeranno intorno al tema della condizione degli anziani nel III millennio e vi prenderanno parte, oltre i delegati, la segretaria nazionale Livia Piersanti, il segretario regionale Aldo Pugliese, il segretario generale di Bari e di Puglia Rocco Matarozzo, il referente di Uil Lecce e saranno introdotti  dalla relazione del segretario territoriale  della Uil di Lecce, Pasquale Luigi Di Viggiano.

Pessimistica la valutazione  del sindacato sulla condizione generale delle persone anziane: “La quasi totalità dei pensionati è peggiorata rispetto a quanto registrato alla fine del II millennio”. Non a caso,  la maggior parte di essi sono collocati dall’Istat al di sotto della soglia della povertà. Per la Uilp è inaccettabile  immaginare che “dopo i numerosi interventi predatori dei governi degli ultimi 20 anni a danno dei pensionati, si pensi ancora all’ennesimo blocco dell’indicizzazione e a tagli sulle pensioni di reversibilità, su quelle di guerra e sulle indennità di accompagnamento”.

Durissima la presa di posizione, poi, contro la Legge Monti-Fornero sulle pensioni che sarebbe stata la più gigantesca operazione di cassa fatta sul sistema previdenziale italiano: “Sul finire del 2011 è stato stabilito un prelievo per il periodo 2013-2020 di circa 80 miliardi di euro, come si evince dai dati del Rapporto dell’area attuariale. Questa operazione rappresenta il  5,8 per cento del Pil e, in una stima del 5 ottobre scorso, si parla addirittura di 94 miliardi – spiegano i segretari -. Una stratosferica ‘paccata’ di risorse, per dirla con un termine ad uso della Fornero, che sono andate a coprire poste di bilancio di spesa pubblica improduttiva,  a cominciare dagli sprechi dei costi della politica”.

Ecco perché per la Uilp non sono accettabili altri tagli o interventi che penalizzino ulteriormente milioni di pensionati e che sarebbero in controtendenza rispetto alle intenzioni, annunciate dal presidente del Consiglio, di voler rilanciare i consumi.

Esiste invece, secondo il sindacato, un problema di adeguatezza delle prestazioni, per risolvere il quale occorre riportare dentro il sistema previdenziale una parte consistente delle risorse che vi sono state sottratte. Il perseguimento dell’adeguatezza delle prestazioni offerte dal sistema previdenziale pubblico per la Uilp deve avvenire in tre modi: recuperando pienamente il tasso di inflazione; riprendendo il percorso di rivalutazione delle pensioni in essere avviato con la legge numero 127 del 2007 attraverso una valorizzazione degli anni di contribuzione effettivamente versata;  riducendo la pressione fiscale sulle pensioni e uniformando la No Tax Area dei pensionati a quella dei lavoratori dipendenti.

“Negli ultimi trent’ anni il modello di Stato sociale nel nostro Paese è cambiato, sia nei servizi che negli obiettivi – aggiungono i sindacalisti - . Sul piano demografico si registra un progressivo aumento degli anziani e una sempre più accentuata decrescita della popolazione più giovane. Questo fenomeno fa prevedere che avremo sempre più bisogno di servizi sanitari e socio assistenziali e che occorrerà prestare maggiore attenzione alle disabilità, all’inclusione sociale, alle famiglie e a i problemi legati alla disoccupazione”.

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