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"Solo una passerella": accuse al governatore. Lui: "Ci metto la faccia"

Centrodestra critico dopo l'assemblea sulla xylella, alcuni esponenti come Caroppo anche apertamente con i vertici di Coldiretti. Casili, M5S: "Ci vuole chiarezza con gli agricoltori"

LECCE - “Oggi io non potevo mancare, anche a rischio di prendermi i fischi, perché i fischi fanno parte del mestiere. Io non scappo, la Puglia non scappa”. Così, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano intervenendo all’iniziativa di Coldiretti per chiedere misure urgenti da attivare a salvaguardia della olivicoltura. Al centro, un’agricoltura che rischia di rimanere in ginocchio a causa del batterio della Xylella Fastidiosa. Ma i suoi oppositori, oggi come ieri, alla vigilia del corteo, tagliano corto. E dicono in coro: “Emiliano fa solo passerella”.  

Secondo il presidente, “la Regione Puglia è pronta a fare tutto ciò che gli agricoltori chiedono e abbiamo lavorato in questi anni sempre di concerto con le associazioni agricole, non abbiamo nulla da rimproverarci”. E ha anche aggiunto: “Non ci sono stati ritardi di nessun tipo, c’è semplicemente una situazione di gravissima preoccupazione perché le aziende agricole hanno stipulato mutui che a causa del crollo della produzione non sono in grado di rimborsare”.

“Noi abbiamo già preso contatto con il mondo bancario per tentare di allungare i tempi di questi mutui – ha spiegato -, al fine di aiutare gli agricoltori a superare questo momento di difficoltà. Ma faremo molto di più. Siamo pronti come Regione Puglia a metterci i soldi direttamente, perché questo non è solo un indennizzo ad aziende in difficoltà, giacché olivicoltura per noi vuol dire anche paesaggio, ambiente e turismo: ne va l’immagine della Puglia intera”.

Secondo quanto illustrato ancora da Emiliano, “tra le mille emergenze che la diffusione della Xylella ha prodotto, la Regione Puglia ha scelto di concentrarsi prioritariamente sulle azioni di contrasto”. Per  prima cosa, era necessario evitare la diffusione. “A tutti è chiaro quanto possa risultare ulteriormente drammatica l’eventualità di una estensione dell’infezione al parco dei grandi ulivi posto tra Ostuni e Fasano”. “D’altra parte – ha proseguito - l’attività di contrasto si è resa necessaria per eliminare la minaccia dell’avanzamento della procedura di infrazione da parte della Ue, il che avrebbe aggiunto una beffa al rilevante danno subito”.

Il monitoraggio è iniziato nel maggio del 2016, in primis con gli ispettori fitosanitari e tecnici consorzi di difesa di Brindisi e Lecce, quindi è proseguito con Arif. “Sono state controllate per intero la zona cuscinetto e la zona di contenimento, per un totale di superficie di 156mila 758 ettari e 159mila 516 campioni vegetali totali da 34 specie diverse – ha aggiunto il presidente -, con prevalenza per le specie ospiti e in particolare per l'olivo (oltre il 90 per cento dei campioni). I campioni sono stati analizzati da cinque laboratori accreditati localizzati nell’intero territorio pugliese. Il tutto per un costo complessivo, interamente a carico del bilancio regionale, di circa 4 milioni di euro”.

 “Il monitoraggio continuo delle zone sensibili – ha detto a tale proposito il governatore – unito alla tempestiva eliminazione delle minacce di infezione sono l’unico modo che la Regione ha per sostenere la legittima aspirazione della popolazione pugliese di non assistere impotente all’avanzata della batteriosi”. “Tutti quanti noi – ha concluso Emiliano – dobbiamo comprendere che questa attività contro la Xylella non è un’attività tecnica o militare, ma è un’attività politica che deve coinvolgere l’intera comunità, dai sindaci, agli agricoltori, ai ricercatori e a tutti i cittadini”.

CENTRODESTRA: "SOLO UNA PASSERELLA"

Contrastanti le prese di posizione di altri esponenti politici, molti dei quali erano presenti a loro volta all’assemblea tenutasi all’hotel Tiziano. In una nota congiunta, otto politici di centrodestra fra Direzione Italia e Forza Italia, quali Antonio Gabellone, Rocco Palese, Francesco Bruni, Saverio Congedo, Roberto Marti, Andrea Caroppo, Simona Manca e Mauro Giliberti, sostengono che Emiliano si sia di fatto sottratto al confronto, “non ascoltando la ‘voce’ dell'impresa agricola ma limitandosi alla passerella elettorale o congressuale”.

Gli otto accusano il governatore anche di governatore anche “di ribaltare la realtà, che lo vede destinatario di questa protesta, addirittura sostenendola, appoggiando le rivendicazioni degli agricoltori che sono contro sé stesso. È una presa in giro inaccettabile – aggiungono -, unita all'assenza di risposte di Emiliano, che ben riesce nel suo unico scopo, ossia generare ulteriore confusione e nascondere le responsabilità di chi non è ancora riuscito a mettere in campo una proposta per il rilancio dell’agricoltura e per il suo salvataggio dalle emergenze Xylella e dall’invasione dei prodotti dal mercato estero”.

Fra loro, Congedo, che s’è seduto proprio accanto a Emiliano, sembra deluso in senso generale. “Onestamente mi sarei aspettato qualcosa di più e di diverso dalla manifestazione di oggi”, commenta a margine. “Un'assemblea che poteva da un lato avanzare richieste chiare e suggerimenti, e dall'altra garantire impegni precisi e concreti, vincolando il governo regionale a prendere decisioni responsabili e a dare risposte ai bisogni degli agricoltori colpiti dal dramma Xylella”. “Non era necessario parteciparvi solo per apprezzare le doti retoriche del presidente Emiliano senza peraltro poter aggiungere nulla, visto che a nessun altro è stato permesso di parlare. Diciamo – conclude laconico il consigliere regionale di Direzione Italia - che ci è mancato qualcosa...”.

Secondo il parlamentare Palese, poi, la manifestazione di oggi avrebbe dovuto avere un’altra conclusione: davanti alla Prefettura. “Mettendo giù ed approvando un cronoprogramma al quale in quel modo si sarebbe dato un tenore istituzionale. Invece, spiace constatarlo, sembra che sia stata organizzata solo una passerella per il governatore e un pubblico per la sua ennesima sequela di annunci. Il tutto, riteniamo, anche all'insaputa dei tanti olivicoltori e vivaisti intervenuti”. 

Il deputato salentino, vicepresidente della Commissione bilancio della Camera, ritiene che sia persona un'occasione importante. “Si è inspiegabilmente scelto di organizzare, invece, una sgradevole passerella politica di pessimo gusto e assolutamente inutile se non per i pochi che l'hanno organizzata”. Perché gli agricoltori, gli olivicoltori, i vivaisti, sanno bene che la Regione Puglia è colpevole sia per i clamorosi ritardi sia per la sottovalutazione del problema, quanto, se non di più del Governo nazionale”, conclude. 

Anche il capogruppo forzista Caroppo ribattezza ironicamente quella di oggi una “manifestazione-vetrina per il presidente-assessore-candidato alla segreteria del Pd”. E aggiunge: “I vertici di Coldiretti oggi hanno segnato l'ennesima frattura tra essi e il popolo degli agricoltori che dicono di rappresentare, un popolo che oggi hanno usato e ‘venduto’ per una inaccettabile e faziosa messa in scena”.

“Lisciando il pelo a comici, cantanti e finti scienziati, boicottando il piano straordinario e facendo revocare lo stato di emergenza, è Emiliano che ha fatto morire gli ulivi salentini - spiega Caroppo -. E' per colpa della sua inerzia e della sua incapacità che la Xylella si è diffusa e si diffonde indisturbata, sono arrivati i vincoli europei e non c’è ombra di quattrini per le aziende del settore.

Gli agricoltori lo sanno e lo hanno fischiato. I vertici di Coldiretti, invece, hanno concesso al killer dell’olivicoltura salentina una vetrina dalla quale raccontare, come al solito, bugie e, con una inversione totale della realtà, hanno accusato l'opposizione”.

RAFFAELE FITTO: "EMILIANO MOLTO CONFUSO"

Il leader di Direzione Italia, Raffaele Fitto, non ha gradito essere tirato in ballo in alcuni passaggi e ricorda che difficilmente avrebbe potutio avere sulla faccenda un ruolo istituzionale. "I fischi e gli insulti con i quali è stato accolto dagli agricoltori basterebbero da soli a commentare ogni sua dichiarazione", dice. "Ma è bene ricordare che il primo focolaio della Xylella nelle campagne di Lecce risale al 2013. Io non sono più presidente della Regione dal 2005, quindi mai avrei potuto occuparmi in un ruolo istituzionale di debellare il batterio".

"Al contrario - aggiunge - mentre la Regione di Vendola prima e quella sua dopo erano totalmente inadempienti, anzi sottovalutavano la crisi dell’intero settore agricolo pugliese, da parlamentare europeo ho presentato nel settembre del 2015 un’interrogazione alla Commissione perché fosse tolto l’embargo alla vite che non presentava sintomi di contagio. Nel luglio dello scorso anno, poi, con il collega del Pd (partito che Emiliano tenta di scalare), Paolo De Castro, abbiamo chiesto e in parte ottenuto che ai coltivatori colpiti da xylella avessero la possibilità di reimpianto. Se Emiliano pensava di andare a Lecce per raccattare qualche voto in più per diventare segretario nazionale del Pd ha fatto male conti, governi la Puglia. Se ne è capace". 

CAPONE (PD): "OCCORRONO SINERGIE TERRITORIALI"

Il parlamentare del Pd, Salvatore Capone, ricorda che “le risorse nazionali, com’è stato ribadito anche oggi, sono già a disposizione della Regione.  Né si può ignorare che la situazione denunciata dalle imprese è l’evidente stigma di quanto non realizzato finora dalla fine dello stato di emergenza che poneva in capo alla Regione l’intero governo delle questioni. Finché ha potuto, il Governo nazionale, in stretta concordanza con il Parlamento e la delegazione parlamentare pugliese e in una costante interlocuzione con le rappresentanze di categoria – sostiene Capone -, ha fatto tutto quanto in suo potere per fronteggiare l’emergenza e sostenere le ragioni degli olivicultori”.

“Non ultima, la posizione a Bruxelles in tema di reimpianti del ministro Martina, cui va reso atto di aver condotto con grande tenacia e impegno un negoziato in sede europea di cui oggi raccogliamo i primi risultati positivi. Già in quella occasione l’invito del ,inistro a non abbassare la guardia era chiaro e andava accolto e se possibile rafforzato”.  

“Lo ribadisco perché ne sono assolutamente convinto”, conclude. “Solo attraverso sinergie territoriali forti e un lavoro di concerto e di condivisione che veda insieme territorio e istituzioni, dalla Regione al Governo, possono infatti arrivare quelle risposte e quel sostegno che gli agricoltori e il territorio attendono a tutela dell’olivicoltura salentina e della sua eccellenza.  La sperimentazione, se condotta in modo ampio come lo stesso Commissario ha indicato, potrà avere una valenza straordinaria per le imprese e le campagne salentine e per l’intera olivicoltura nazionale e mondiale, ma non bisogna perdere altro tempo.  Le proposte di Coldiretti troveranno attenzione e ascolto per quel che concerne l’azione parlamentare.

CASILI (M5S): "CI VUOLE CHIAREZZA CON GLI AGRICOLTORI"

“Tante parole e pochi fatti, per il consigliere regionale Cristian Casili, del Movimento 5 stelle. “Sono settimane che attendiamo di discutere in Consiglio regionale una legge per la gestione della xylella fastiosa, e probabilmente neanche questo martedì ci sarà il tempo di votare l’intero dispositivo”.

“Chiediamo da tempo al Governo regionale di dare massima priorità al nostro territorio attivando una serie di misure finanziarie e fiscali per alleggerire la posizione delle aziende ormai al collasso. Quello che serve – spiega - è un vero e proprio piano agricolo dedicato alle provincie coinvolte. Una crisi epocale che presto sfocerà in problemi sociali se non si mette subito mano ad una seria programmazione agricola che dia un futuro a questi territori”.

“Dobbiamo essere chiari soprattutto con quei piccoli produttori che detengono la maggior parte della superficie olivicola e da cui dipende il nostro paesaggio. Qualsiasi azione futura non può prescindere dalle caratteristiche pedoclimatiche del nostro territorio ma anche dalle attuali esigenze socio economiche. Se poi qualcuno pensa di utilizzare questa sciagura per sistemarsi il proprio orticello mandando al macello un intero territorio – conclude - ha sbagliato strada perché questa volta la gente non starà a guardare”.

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