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Martedì, 30 Aprile 2024
Politica

Levata di scudi contro l'allarme nucleare in Puglia

La Sogin individua tra i possibili siti per le scorie radioattive il confine tra Puglia e Basilicata, ma si parla anche di Otranto o Casarano. Vendola: "Lotteremo contro la follia del nucleare"

BARI - Nucleare: l'allarme in Puglia ed in Basilicata resta alto, dopo che la Sogin, società controllata dal Tesoro per la gestione degli impianti nucleari, ha individuato 52 aree con le caratteristiche ritenute adeguate ad ospitare il sito per le scorie radioattive, ossia dimensioni di circa 300 ettari, in grado di accogliere sia i depositi che il parco tecnologico con mille ricercatori. Tra le zone indicate, risulta esserci l'area di confine tra Puglia e Basilicata, ma la scelta dei siti dovrà essere confermata da un accordo con le Regioni, attraverso un'asta di compensazione economica alla comunità che accetterà le scorie. Ma la notizia del giorno è che tra i comuni ritenuti idonei a fungere da siti di stoccaggio delle scorie compaiono due centri salentini come Otranto e Casarano.

Le reazioni in Puglia appaiono tutt'altro che soddisfatte dall'indicazione dell'azienda. Il governatore Vendola dichiara: "Leggo che la Sogin (Ministero del Tesoro) ha individuato la Puglia come zona dove depositare le scorie nucleari. Siamo prontissimi ad accoglierli, non specifico come. Mentre devono sapere che noi lotteremo in generale contro la follia del nucleare e qui in Puglia con la massima serenità: avranno la più civile, pacifica e partecipata reazione popolare della storia pugliese".

I due sindaci dei comuni interessati dalle indiscrezioni, Ivan De Masi, primo cittadino di Casarano, e Luciano Cariddi, primo cittadino di Otranto, in una nota congiunta, rendono pubblico il proprio stupore e la preoccupazione: "Siamo tanto sorpresi - dichiarano - quanto fermamente decisi a resistere. Siamo convinti che quella del nucleare sia una strada non percorribile, tanto per la pericolosità dei residui da smaltire quanto per il ritardo che l'Italia ha accumulato dal punto di vista tecnologico su questo versante".

I sindaci evidenziano come la naturale vocazione di Casarano ed Otranto, e del Salento tutto, non possa conciliarsi con tali politiche energetiche nazionali: "Il turismo, l'arte, la cultura, il paesaggio, l'ambiente - asseriscono - sono temi di primo piano nell'agenda politico-amministrativa dei nostri Comuni, i quali, se dovesse concretizzarsi una scelta penalizzante come quella paventata, dovrebbero rinunciare alla loro stessa identità".

Un'ipotesi del genere vanificherebbe per i sindaci "qualsiasi sforzo progettuale messo in campo da noi amministratori per rilanciare in modo sostenibile l'economia e lo sviluppo delle nostre comunità e, allo stesso tempo, penalizzerebbe irreversibilmente le legittime aspirazioni di un territorio che punta ad assurgere all'onore delle cronache per ben altri progetti, e non per essere il ricettacolo nazionale delle scorie radioattive": "A nulla - precisano - valgono le promesse di incentivi statali o la ipotizzata possibilità di vedere le nostre strutture ricettive ed i nostri ristoranti occupati dal personale tecnico di questi siti".

I sindaci ricordando di aver dimostrato una forte responsabilità riguardo alle politiche energetiche del Paese, ospitando sui rispettivi territori importanti infrastrutture energetiche: proprio ad Otranto, già approda l'elettrodotto Italia-Grecia e dovrebbe realizzarsi a breve anche il gasdotto Igi Poseidon. "Inoltre crediamo - aggiungono - che sia importante guardare alle fonti rinnovabili, soprattutto in questo particolare momento, così come si sta facendo nel resto del mondo. Siamo convinti che la strada da percorrere sia quella delle fonti rinnovabili, in grado di garantire un'economia diffusa a vantaggio della collettività e non di pochi monopoli. Si tratta di una battaglia ambientale e culturale alla quale, speriamo, si assocerà l'intero territorio, a partire dagli ambientalisti e da tutti quei cittadini che hanno a cuore il benessere del nostro Salento".
Ma anche gli altri rappresentanti delle forze politiche pugliesi storcono il naso, dinanzi all'ipotesi di siti di stoccaggio di scorie radioattive in Puglia: Pino Pisicchio, parlamentare di Alleanza per l'Italia, ha annunciato una interrogazione parlamentare al ministero dell'Ambiente e al ministero allo Sviluppo economico, rilevando come Greenpeace abbai evidenziato che i criteri per la definizione dei siti dovrebbero essere stabiliti da una agenzia di sicurezza nucleare che in Italia di fatto non esiste. Trova "demenziale" l'idea di un sito per le scorie in Puglia il vicepresidente del Consiglio regionale ed esponente del Pd, Antonio Maniglio, che sottolinea anche la contraddizione dell'assenza di un ministro competente in maniera energetica e della situazione interna alla Sogin, da anni commissariata e senza un consiglio d'amministrazione.

Palese e Congedo (Pdl): "Dubbi sul parco eolico off shore al largo di Tricase"
Ed un altro caso ambientale tiene banco: si tratta del progetto di parco eolico off shore al largo di Tricase. Il presidente del gruppo Pdl, Rocco Palese, ed il consigliere regionale, Saverio Congedo, rilevano come l'Assessore Nicastro abbia di fatto evitato di rispondere nel question time di ieri alla loro interrogazione sul parco eolico off shore al largo di Tricase proposto da una misteriosa ditta olandese.

"A noi - dichiarano - preme evidenziare che è certamente fondamentale accertare chi in verità si celi dietro tale ditta magagna, ma che lo è forse ancora di più verificare nel merito un progetto che potrebbe determinare un devastante impatto ambientale su un tratto marino che costituisce, così com'è, un patrimonio straordinario del nostro territorio. A tal riguardo la risposta dell'Assessore ci è apparsa fin d'ora troppo burocratica, come se la materia fosse ecologisticamente indifferente, in evidente contrasto con le ben diverse intransigenze normalmente messe in campo da un governo regionale il cui ambientalismo rischia così di apparire a corrente alternata. Dal che si potrebbe dedurre che le perplessità e i dubbi su questa oscura vicenda meriterebbero di essere ulteriormente approfonditi".

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