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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

Nella squadra di Vendola l'ex capo gabinetto di Fitto

Nuovo tentativo di avvicinamento tra Vendola e l'Udc, con la nomina a capo di gabinetto di De Donatis. Sarcastico Maniglio (Pd): "Scelta che condivido. Ma se la nomina l'avesse fatta D'Alema…"

BARI - "La nomina dell'ex capo di gabinetto di Fitto, dottor Mario De Donatis, all'interno del gabinetto del presidente Vendola, con l'incarico di responsabile delle relazioni esterne, è una scelta politica che condivido". A dichiararlo è Antonio Maniglio, vicepresidente del consiglio regionale, in quota Pd, che commenta in questo modo la scelta del governatore di rimettere nel suo staff l'ex capo di gabinetto del Ministro Fitto, all'epoca della presidenza pugliese.

Maniglio sottolinea come si tratti soprattutto di scelta politica, in quanto cinque anni fa, dopo la vittoria del centrosinistra, lo stesso "venne confinato - dichiara - sicuramente con un eccesso di discrezionalità all'ufficio foreste di Taranto".

"A me, ad ogni modo - precisa Maniglio -, interessa sottolineare che con questa nomina, e dopo l'elezione del presidente della VII commissione e il segretario d'aula, continua la politica dell'attenzione verso l'Udc da parte del presidente Vendola. E a chi, al momento delle elezioni, proponeva in modo trasparente un'alleanza organica con l'Udc, subendo gli insulti dei tanti cherubini a corrente alternata, questa evoluzione dei fatti non può non far piacere".

Maniglio spera che nei prossimi mesi, "alla luce del giudizio positivo espresso dall'on. Sanza sulle dichiarazioni programmatiche di Vendola, delle scelte difficili che bisognerà fare con il piano di rientro, e della lealtà con cui il Presidente sta gestendo il rapporto con l'Udc, si possa arrivare anche a una nuova configurazione dell'alleanza": "I temi del federalismo e del futuro del Sud, le politiche sociali e di sostegno alle famiglie - ribadisce -, sono alcuni dei temi attorno a cui, nei modi da definire, è possibile convergere".

Anche per questo la nomina dell'ex capo di gabinetto di Fitto, secondo Maniglio, può rappresentare "un ulteriore tassello di una strategia politica finalizzata a fare della Puglia un laboratorio di governo in grado di influenzare il quadro politico nazionale": "Almeno - afferma perentorio - questo è il mio auspicio. Non oso pensare, infine, cosa avrebbero detto e scritto gli ayatollah del popolo se questa nomina l'avesse fatta il Pd, magari con la sponsorizzazione di D'Alema. Ci sarebbe stata la rivolta degli ‘indignati' e dei ‘duri e puri', condita con il richiamo ai soliti inciuci, agli accordi sottobanco, al vecchio che ritorna".

"Io sono contento - conclude -, al contrario, che la Regione Puglia abbia recuperato una professionalità quale quelle del dottor De Donatis, le cui ampie e articolate relazioni potranno tornare utile al governo della Puglia."

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