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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica Gallipoli

Nuovo porto turistico, ora Venneri scrive a Fasano

Gallipoli, ai quesiti dell'ex primo cittadino risponde il sindaco, rompendo il silenzio, con un manifesto pubblico: "Da quale pulpito…". Barba invece silura il segretario del Pd, Paolo Piccolo

GALLIPOLI - Nuovo capitolo sulla questione calda della progettualità contestata del nuovo porto turistico caldeggiato dal sindaco Giuseppe Venneri sull'onda lunga della convezione sottoscritta con Italia Navigando e la certezza del finanziamento dell'accordo di programma quadro sulla rete portuale pugliese con Regione e ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Appena ieri lì'ex sindaco della cittadina ionica, Flavio Fasano poneva degli interrogativi incalzanti sulle scelte amministrative "unilaterali" assunte dall'attuale inquilino di Palazzo Balsamo relative alla programma di riconversione portuale dell'attuale scalo commerciale e sul progetto del nuovo approdo turistico. Tutto già deciso? L'interrogativo cardine dei rilievi di Fasano. E subito è arrivata la replica altrettanto "pubblica" del sindaco di Gallipoli che risponde anche lui con una lettera aperta che campeggia sulle plance cittadine. Scrive testualmente Venneri:

LA LETTERA DI RISPOSTA DI VENNERI A FASANO
"Caro Flavio, vedo che hai dato il via alla corsa per le Regionali e che sei in cerca di un barlume di visibilità per raccattare una candidatura, ma ti consiglio di non servirti di un argomento così serio per Gallipoli come è quello della portualità. Siamo ormai abituati alla tua smania di apparire, ma non devi esagerare e travisare la verità. Non è vero, infatti, che per il progetto di ‘Italia Navigando' io abbia fatto trascorrere 6 anni di tempo: la procedura è andata avanti dal 2003 al 2006, ultimo anno del mio primo mandato amministrativo, ed è stata ripresa dopo il mio nuovo insediamento. Una scelta, questa, figlia né di fini oscuri né di interessi foschi, come lasci intendere, ma della volontà di non perdere ingenti fondi pubblici con cui dar vita a una struttura che porta benessere economico e sviluppo alla città. Spero che il ‘fastidio' che provi per questo progetto non sia dovuto ai contrasti interni al tuo partito con l'onorevole Ernesto Abaterusso, che ha seguito, nel tempo, un percorso diametralmente opposto al tuo, diventando prima onorevole, poi presidente di Italia Navigando.

Tornando al porto, mi fa specie vedere che parli ancora di questo argomento e mi fa ancora più specie leggere che, ‘candidamente, richiami il progetto del ‘Consorzio Etruria', quello delle Cooperative rosse, per intenderci, al quale volevi affidare la costruzione del porto turistico. Ti devo ricordare che quel progetto è stato dichiarato illegittimo in ogni grado di giudizio. Noto anche che parli, senza alcun imbarazzo, della ‘Bleu Salento. Eppure sei stato tu ad aver cercato di fomentare, più o meno velatamente, le marinerie contro quella procedura, salvo poi a ricrederti in extremis, magari grazie all'assessorato offertoti dall'ex presidente della Provincia, il cui figlio aveva interessi diretti nella struttura, mentre il sottoscritto ha continuato a difendere gli interessi di Gallipoli, contro quella società, in ogni grado di giudizio.

Come vedi, non è questo sindaco che si piega a logiche affaristico-imprenditoriali né a lobby; non è questo sindaco che si piega ai ‘padroni', magari dell'altra parte politica, per spuntare qualche voto in più nelle primarie e per dimostrare di avere ancora consenso e seguito popolare; non è questo sindaco che si piega ai giochi elettorali scavalcando i bisogni della sua comunità cittadina. Quest'Amministrazione, caro Flavio, è pronta a confrontarsi con tutti, pubblicamente e a viso aperto, perché agisce seguendo unicamente la legalità e la trasparenza. E soprattutto l'interesse della città".

E BARBA SILURA IL SEGRETARIO DEL PD
Da una polemica marinara all'altra. Mentre il sindaco Venneri rompe il silenzio e replica unicamente all'ex assessore provinciale, Fasano, il deputato gallipolino del Pdl, Vincenzo Barba, pur contrariato sulla progettualità turistica portata avanti dall'amministrazione comunale, interviene per replicare alle accuse lanciate in questi giorni dal segretario cittadino del Pd, Paolo Piccolo. E replica pesantemente Barba: "L'antico motto che ci insegnavano i nostri genitori, invitandoci, prima di esprimere qualsiasi opinione, non soltanto alla cautela ed alla prudenza ma anche e soprattutto alla conoscenza dei fatti, al fine di evitare brutte figure e repentine smentite, dovrebbe essere rispolverato dal sig. Paolo Piccolo che, non si capisce perché, per come ed in rappresentanza di chi, esce fuori dalla penombra dell'anonimato per inviare un comunicato debole dal punto di vista logico e politico. E del resto è cosa ardua e difficile per chi non distingue la poppa dalla prua di una nave e non conosce nemmeno dove sono ubicati, a Gallipoli, gli uffici della Dogana e della Capitaneria di porto, parlare, con cognizione di causa, di portualità. Se non si ha contezza della cose, come si può dissertare su di esse? Prima bisogna sapere e soltanto dopo si può agire. Evidentemente Paolo Piccolo aveva molta fretta di dare sponda a chi, raccontando la barzelletta del futuro dei figli dei gallipolini, in realtà, si preoccupa soltanto del futuro dei propri, del loro benessere economico e del loro conto in banca. Ma un gallipolino verace non può abbassare la schiena dinanzi a niente e a nessuno, soprattutto quando c'è in gioco la storia commerciale della nostra città che è legata, per il presente e per il futuro, al porto mercantile".

"Come può un gallipolino verace avere più a cuore i fantomatici spazi per gli attracchi diportistici piuttosto che quelli destinati ai nostri pescatori e al mondo mercantile? Vabbè andiamo avanti e facciamo finta che quelle parole del Segretario del Circolo Pd di Gallipoli non erano farina del suo sacco, ma erano il frutto di qualche suggerimento di chi si sente ostruito per il fatto che la città reagisce ed alza la voce, con la dignità delle sue forze sociali più autenticamente produttive, dinanzi allo scempio del nostro porto. Quanto alla mia "regalità" ed al mio impegno istituzionale, non conoscendo le regole della democrazia, il sig. Piccolo dimentica che le mie consecutive e prestigiose vittorie nelle tornate elettorali, sono proprio il frutto di quell'impegno che egli solo non vede, ma che, evidentemente, i gallipolini e i salentini tutti rintracciano nel mio agire quotidiano, seguono e premiano. Così va la democrazia, che piaccia o meno al Segretario Cittadino del Pd al quale auguro di riscoprire l'amore per la nostra città e lo invito a farsi passare la sbandata per qualche ex potente riferimento di partito, che adesso gioca a fare l'imprenditore, al quale auguriamo tanta fortuna e tanto successo, ma non certamente sulle spalle dei nostri cittadini e facendosi gioco della nostra storia sociale, economica e mercantile".

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