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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica Gallipoli

Ombre su appalto Seta, Barba "scarica" Pd e Venneri

Gallipoli, al di là dell'inchiesta giudiziaria il deputato Pdl pone l'accento sulle responsabilità di "vigilanza politica" del sindaco sulla ditta dei rifiuti e gli amministratori. E punge "alleati"

GALLIPOLI - Le ramificazioni dell'inchiesta giudiziaria "Canasta" e le ombre inerenti l'appalto dei rifiuti in quel di Gallipoli tornano a scaldare la querelle politica. E infatti, scevra dalla vicenda giudiziaria (che continua a fare il suo corso e a far emergere eventuali illegalità manifeste e giro di denaro sulla gestione amministrativa del consorzio Seta) torna a far sentire la sua voce il deputato cittadino del Pdl, Vincenzo Barba, dopo che da Palazzo Balsamo si erano levati forti le precisazioni e i distinguo da parte del consigliere comunale Giovanni De Marini e del sindaco Giuseppe Venneri. E sul piano politico lo stesso Barba pone alcune riflessioni circostanziate. Ovvero, se ombre e cattiva gestione o addirittura illegalità dovessero emergere dall'inchiesta giudiziaria che tira in ballo la Seta e i vecchi amministratori locali, non può il primo cittadino "mettere le mani avanti e assolversi dicendo solo di non sapere nulla". O meglio: Barba non dice assolutamente che il sindaco abbia qualche responsabilità a livello giudiziario, ma pone l'accento su eventuali responsabilità politiche "di vigilanza amministrativa" sulla questione della Seta.

"Lasciamo stare i risvolti penali della vicenda quand'anche io pensi, a naso, che si tratti soltanto della punta di un iceberg e che quindi tante altre cose dovremo venire a sapere" puntualizza Barba, "ma la domanda che dobbiamo porci è la seguente: può un primo cittadino dichiarare sempre di non sapere? Può un sindaco sentirsi perennemente non responsabile, o far finta di non essere tale, del male andazzo che lo circonda? Può chi è chiamato ad essere garante civico della trasparenza e della moralità cittadina non essersi mai accorto di tutto ciò che lo circonda? Se così fosse, la ‘culpa in vigilando' di Venneri sarebbe palese, evidente, acclarata".

Quindi il deputato Pdl "rimprovera" al primo cittadino, quantunque non direttamente coinvolto nella vicenda, una sorta di inadempienza nel ruolo doveroso di garante civico e di capo del governo della città: "Chi doveva vigilare non lo ha fatto a dovere" (anche se è bene precisare che negli ultimi dieci anni a Palazzo Balsamo, oltre al sindaco, hanno governato tutto il centrodestra e per quasi un anno il commissario prefettizio). E da qui, Barba, si riallaccia poi al recente appoggio dei nuovi alleati del Pd e dell'Udc al varo del Venneri ter. E in particolare si chiede Barba: "Come fa il Pd a sedere in giunta accanto a chi dovrebbe quanto meno addossarsi le responsabilità politiche delle ultime vicende gallipoline? O basta la presenza di esponenti del Partito Democratico per lavare le colpe? Certamente non è così! Anche perché autorevoli esponenti del Pd fino ad ora, quando si sentivano soltanto gli echi dei boatos e dei rumors chiedevano la rimozione del sindaco e lo scioglimento del consiglio comunale".

E dice ancora Barba: "L'eccellente, tempestiva e brillante azione delle forze dell'ordine e degli organi inquirenti non può che produrre importanti conseguenze politiche. E del resto, la fuga in avanti e il tempestivo mettere le mani a mo' di corazza per proteggersi del sindaco Venneri, apparse come una sorta di preventiva auto-assoluzione dai fatti, la dicono lunga sulle pagine di legalità che nella nostra città devono cominciare ora a scriversi. Dinanzi al quadro preoccupante delle vicende che sono apparse sugli organi di stampa appare a tutti evidente che diventa quanto mai opportuno aprire un immediato dibattito politico, scevro da condizionamenti di sorta e da pseudo-priorità tirate in ballo al solo fine di continuare a tirare a campare. La svolta epocale di cui qualcuno parlava a sproposito fino a pochi giorni fa, adesso, può diventare realmente tale. E poiché la venneriana "excusatio non petita accusatio manifesta" di per sé non basta a mettere un punto a capo e a voltare pagina, questa volta occorre per davvero fare chiarezza".

E la conclusione del deputato cittadino preannuncia possibili scenari in casa della nuova maggioranza di Palazzo Balsamo: "L'impressione è che ci si stia avvicinando, come più persone mi hanno fatto notare, alla fine di questa consiliatura. Perché Venneri non ci stupisce e non compie un gesto di dignità politica rassegnando le dimissioni? Non è obbligatorio farlo? Non è necessario sostenerlo? Non sarebbe questo un atto dovuto? È possibile che un sindaco non abbia almeno la responsabilità politica e non si senta minimamente colpevole di quanto verificatosi sotto la sua gestione amministrativa? È possibile che cerchi sempre di auto-escludersi e non senta il dovere civico di liberare gli scranni, le aule, gli atri e qualsiasi poltrona per lasciare tutti a proprio agio? Gallipoli e i gallipolini sono stanchi: si ha bisogno di aria fresca e salubre, di nuovi personaggi. Perché finalmente non si apre questo nuovo spiraglio?"

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