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Ospedali, 118 e uffici a secco di personale. Fsi ammonisce la Asl

Mancano infermieri ed Oss, ma non solo. Il personale in servizio è in affanno ovunque ed il sindacato chiede all'azienda sanitaria di correre ai ripari

LECCE – Il personale medico e paramedico è del tutto insufficiente. Questa carenza negli organici è a tutto tondo: i numeri non tornano negli ospedali più grandi della provincia (Lecce, Gallipoli, Copertino, Galatina, Casarano e Scorrano) così come negli uffici vaccinazioni, presso il servizio di emergenza 118 e nel settore della medicina penitenziaria.

La segreteria del sindacato Fis-Usae di Lecce torna a battere il chiodo sul tema caldo dell’attualità, denunciando ancora una volta “le difficoltà degli operatori che quotidianamente faticano per mantenere i livelli minimi di assistenza”.

Cresce il malcontento, a detta del sindacato, nei corridoi della sanità salentina e diventano più pressanti le richieste di alleggerire turni e carichi di lavoro. “Durante il periodo estivo, l’emergenza è stata tamponata assumendo a tempo determinato, per soli 3 mesi, 80 infermieri distribuiti su tutto il territorio della Asl di Lecce – precisa il segretario Francesco Perrone in una lettera inviata ai vertici della sanità locale -: queste unità hanno dato un piccolo contributo rispetto al fabbisogno di 150 infermieri da assumere”.

A stagione conclusa, ed emergenza passata, si contano ancora le falle nel sistema sanitario locale: “Le carenze riguardano la dirigenza medica ed il personale di comparto, quindi infermieri, ostetriche, tecnici di laboratorio biomedico, tecnici di radiologia medica, operatori socio sanitari – si legge ancora -. Il risultato è che il carico di lavoro che grava sui pochi operatori in servizio è fonte di stress e disagio psicofisico. In questo modo non è possibile garantire un’assistenza sanitaria di qualità e i rischi professionali esistono sia in condizioni ordinarie che in situazioni di emergenza”.

Il sindacato rammenta che, a tutt’oggi, si rimane in attesa che venga adottata la graduatoria dell’avviso pubblico per Oss, scaduta il 19 luglio 2017. “Quella graduatoria rappresenta un piccolo toccasana per i servizi di assistenza perché gli infermieri sono costretti a sopperire costantemente la carenza di Oss, svolgendo mansioni non attinenti con la loro professione, come quelle di tipo alberghiero, l’igiene personale ed il trasporto dei pazienti”.

Fsi Usae suggerisce ai tre direttori di via Miglietta di trovare soluzioni alternative e veloci per il reclutamento del personale, prorogando ad esempio gli incarichi temporanei scaduti per arrivare almeno alla fine dell’anno. “La proroga deve comprendere anche il personale infermieristico assunto per fronteggiare l’emergenza estiva che, nel mese di ottobre, porterà a termine l’incarico trimestrale. E ciò nell’attesa di completare le assunzioni per sostituzione”.

Come già annunciato, il sindacato non si dice disposto ad ulteriori compromessi sulla pelle dei lavoratori: “Non possiamo più accettare forme di organizzazione del lavoro che comportino ulteriori aumenti dei carichi sulle spalle dei risicato numero di operatori in servizio e ci riserviamo di intraprendere ogni forma lecita di lotta sindacale per difendere la dignità dei dipendenti, contro il mancato riconoscimento dei loro diritti”.

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