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Sabato, 27 Aprile 2024
Politica

Pdl verso il congresso. Mantovaniani pronti alla conta

I dirigenti che fanno capo al sottosegretario ritengono di aver offerto un buon apporto in termini di tessere sottoscritte. Adesso pongono con forza il tema della verifica dei rapporti interni

LECCE - Chiusa la campagna tesseramento si apre la vera partita politica all'interno del Pdl. Se da una parte tutti i dirigenti salentini sono concordi nel definire molto positivo il dato numerico raggiunto, oltre 15mila adesioni, dall'altra è chiaro che si va profilando un confronto tra le varie componenti. La fase congressuale, alle porte, sarà l'occasione per una verifica degli assetti di forza. Stando ai risultati ufficiosi, infatti, l'apporto della componente mantovaniana dovrebbe essere stato significativo.

Una cosa, del resto, è chiara: il Pdl come partito "leggero" non esiste più, e il movimento incentrato sulla personalizzazione sta lasciando il posto ad una struttura più radicata ed organizzata, inevitabilmente secondo i rapporti di forza. Non è una guerra dei mondi, ma una normale dialettica democratica. Lo fa capire senza troppi giri di parole il consigliere regionale Erio Congedo che argomenta il proprio ragionamento proprio partendo dalle parole del segretario nazionale, Angelino Alfano, che ha auspicato la formazione di un partito "radicato, organizzato, democratico e meritocratico".

"Quest'obiettivo - sottolinea Congedo - sarà raggiunto se il congresso (quello provinciale si dovrebbe tenere nel corso di questo mese, Ndr) sarà l'occasione per l'elaborazione di contenuti programmatici, analisi ed intuizioni politiche. Ogni ingessamento, infatti, vanificherebbe o, comunque, limiterebbe la capacità di presa sulla società civile e la spinta ad una nuova mobilitazione dei militanti e dei sostenitori".

Insomma, la nuova fase organizzativa e costituente in atto nel Pdl non può limitarsi ad un'operazione di facciata, magari nell'imminenza di elezioni politiche sempre probabili. "Se dal dibattito dovessero emergere posizioni differenti ma componibili, un'eventuale verifica delle forze in campo, nella salvaguardia suprema dell'unità interna, costituirebbe comunque un'occasione di arricchimento di un partito tanto più grande ed attrattivo quanto più plurale", aggiunge il consigliere regionale.

Detto in altri termini, i mantovaniani sono pronti alla conta. Pur sapendo di essere probabilmente minoritari rispetto alla componente che fa capo al ministro Raffaele Fitto e al sindaco di Lecce, Paolo Perrone, i dirigenti che hanno come punto di riferimento principale il sottosegretario agli Interni, ritengono sia giunto il momento di rimettere in discussione la vecchia regola che presiedeva l'organizzazione territoriale: la divisione in percentuali (70-30) tra Forza Italia ed ex An. Primo perché è una norma oramai fuoricorso, secondo perché alle luce delle evoluzioni interne non può essere quella discriminante a rappresentare l'attuale composizione del Pdl. Il congresso provinciale si preannuncia dunque piuttosto denso di contenuti politici.

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