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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

Per Perrone, tempo di porre fine al lungo rimpasto

Tra ipotesi di clamorosi rientri e smentite di sorta, il sindaco di Lecce è chiamato a porre fine ad una telenovela lunga oltre un anno: sullo sfondo una città che necessita di governo a pieno regime

LECCE - Il rimpasto a Lecce come una telenovela sudamericana o una soap opera degna di Beautiful. Da oltre un anno ormai, si cerca di comporre, ordinare, incasellare le tessere del mosaico esecutivo, col compito di coadiuvare e rilanciare l'operato amministrativo del sindaco, Paolo Perrone. Oggi, si parla dell'ennesima svolta e il primo cittadino torna ad assicurare che la giunta sarà pronta a breve scadenza. Ma il "caso" degli ultimi giorni si ritrova negli ammiccamenti di alcuni componenti di Io Sud che avrebbero tentato una ricucitura con Perrone, scelta che evidentemente sembrerebbe star bene ad entrambe le parti.

Infatti, con il contributo di Io Sud, il sindaco rinforzerebbe la sua maggioranza e potrebbe lavorare con maggiore serenità e qualche certezza in più alle prossime amministrative, per cercare la riconferma: ai membri del movimento politico vicino alla Poli Bortone interesserebbe tornare a fare amministrazione, visto che, al momento, la svolta da Terzo Polo, non ha permesso la partecipazione attiva al governo delle istituzioni. Ma il matrimonio non s'ha da fare ad ogni costo ed è necessario per Perrone che le buone intenzioni si trasformino in dimostrazioni concrete, attraverso la scelta di rientrare formalmente nel centrodestra.

E questo punto rappresenta certamente il più dolente, visto che le resistenze sarebbero forti. Perrone deve anche tener conto del rischio malessere serpeggiante, tra quanti hanno sempre dimostrato fedeltà alla sua amministrazione, soprattutto nel caso in cui riaccogliere i transfughi comporti persino un premio con qualche assessorato. La partita è aperta, ma sullo sfondo non ci sono solo le trame politiche e il confronto a distanza tra gli ex alleati, Perrone e Poli Bortone: c'è una città da amministrare e che, di fatto, al di là delle scusanti delle parti in causa, non ha un governo a pieno regime da oltre un anno, con tutte le conseguenze che questo dato ha comportato.

Quanto sui numeri, Perrone conta di chiudere le trattative ad un numero inferiore rispetto a quello previsto dalle sue prerogative e che gli permette di assegnare fino a 14 assessorati: probabilmente il sindaco, con lo spacchettamento delle deleghe, cercherà di assestare gli incarichi assessorili a 12. Tra quanti attendono una collocazione nell'esecutivo, si trovano i vari Wojtek Pankiewicz, del Centro moderato, che sulla base di un accordo sul suo coinvolgimento amministrativo, aveva basato l'accordo con Perrone, Luigi Coclite de La Città, Gaetano Messuti e Nunzia Brandi del Pdl, e Damiano D'Autilia de La Puglia prima di tutto: sei volti nuovi, dunque, in cerca di poltrone, con la disponibilità di tre, liberate dagli ex approdati in Io Sud, ed una da Roberto Marti, approdato in Regione. Insomma, con l'estate alle porte, il sindaco cercherà di non mandare in vacanza la composizione della giunta, ma di dotare Lecce di un esecutivo forte, che gli permetta di giocarsi al meglio le carte per la sua rielezione.

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