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Perrone: "Sinistra e tasse: parole, parole, parole"

Il candidato sindaco del centrodestra sulla notizia sull'incasso da parte dell'erario di 37 miliardi di euro in più del previsto: "Soldi da restituire alle famiglie messe in crisi dalla finanziaria"

"Parole, parole, parole". Paolo Perrone, candidato sindaco per la coalizione di centro-destra, commenta ironicamente la politica fiscale del governo. E lo fa citando la celebre canzone di Mina. "Da Cernobbio - commenta Perrone - il ministro del Tesoro Tommaso Padoa-Schioppa annuncia che il risanamento delle casse italiane, a dire della sinistra disastrate dal governo Berlusconi, è cosa fatta. E che presto (ma il ministro si guarda ovviamente bene dall'indicare date e impegni precisi) verranno forse (ma proprio forse, però) ridotte le tasse".

"Sarà - dice ancora Perrone -, ma giusto per chiamare in causa il santo eponimo del ministro, San Tommaso, se prima non vediamo non crediamo: troppe volte questa Sinistra ha preso in giro gli italiani, a Roma come a Bari".

"Non basta - dice ancora l'attuale vicesindaco di Lecce -, giunge adesso notizia che l'erario, nel 2006, abbia incassato ben 37 miliardi di euro più del previsto, 15 dei quali strutturali. E che anche l'ultima trimestrale di cassa abbia fatto registrare un surplus di altri 10 miliardi di euro, nonostante poi gli italiani vengano regolarmente dipinti come un popolo di evasori fiscali incalliti. Benissimo: perché allora non restituire questi soldi indebitamente intascati alle famiglie e alle imprese italiane, ridotte sul lastrico da una finanziaria spropositata, di lacrime e sangue, voluta giusto per assecondare gli istinti pseudo-robinhoodeschi della Sinistra estrema? E perché non utilizzare questo denaro per neutralizzare la nuova tassa sulla salute, balzello da dieci euro introdotto per appesantire ogni prescrizione medica?"

"La sinistra, insomma, non si smentisce mai", conclude Perrone. "Anche stavolta perde un'occasione per dare respiro alle famiglie e stimolare l'economia sostenendo imprese e consumi. E riservando forse quei soldi indebitamente percepiti per attivare politiche clientelari volute ancora una volta dalla sinistra estrema".

Uno dei cavalli di battaglia del centro-destra leccese, in questa campagna elettorale, è proprio quello delle tasse. Nei giorni scorsi, in una conferenza, è stato ribadito all'abbattimento dell'Ici sulla prima casa da parte del Comune di Lecce.

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