Perrone su consulenze: "Da Rotundo notizie inventate"

LECCE - "L'unica indagine di natura patrimoniale in corso risulta essere quella relativa agli incarichi che il Comune di Lecce è stato costretto a conferire per risolvere le questioni di Via Brenta e dei Boc". Così il primo cittadino Paolo Perrone replica al leader dell'opposizione a palazzo Carafa Antonio Rotundo che ieri aveva commentato la notizia, diffusa dai media, dell'apertura di un fascicolo da parte della Corte dei conti su alcuni incarichi a consulenti esterni che il Comune avrebbe avuto l'obbligo di rendere pubblici attraverso il sito istituzionale, compresi i relativi importi, così come prescritto dalla normativa.

Nel sito del Comune di Lecce in effetti esiste da tempo, come tutti possono verificare, una pagina dedicata alla pubblicazione degli incarichi con l'indicazione del professionista prescelto, la durata della prestazione d'opera, l'area di competenza e il compenso ricevuto (https://www.comune.lecce.it/comunelecce/Canali+di+accesso/Incarichi+e+Consulenze/ ). Quelle a cui faceva riferimento Rotundo sarebbero invece, secondo l'esponente del Pd, state omesse dalle procedura di trasparenza richieste e quindi non consultabili.

Per il sindaco non esiste alcuna zona d'ombra dunque. Citando i dati, a partire da quelli riferiti al periodo in cui era vice sindaco, Perrone rivendica un abbattimento della spesa: "Se nel 2006 la cifra complessiva spesa da palazzo Carafa per consulenze ammontava a 2 milioni e 495mila euro nel 2009 questa cifra era già passata a 1 milione e 25mila euro, comprensivi peraltro dei compensi di tutti i contratti di collaborazione coordinata e continuativa poi non rinnovati. E quest'anno, guarda un po', siamo ulteriormente scesi a 346mila euro che ricomprendono perfino il costo di incarichi che il Comune ha l'obbligo di conferire, tipo l'energy manager e il responsabile per la sicurezza sul lavoro".