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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica Gallipoli

Pescatori: "Venneri, scordati porto. Veniamo in Comune"

Gallipoli, poco meno di un centinaio nell'assemblea pubblica per contestare l'approdo turistico nel porto mercantile. Niente confronto con l'amministrazione. Barba e gli ex assessori danno manforte

GALLIPOLI - Non mollano la presa. Ma ancora una volta non hanno avuto il tanto sperato confronto con il sindaco Venneri e l'amministrazione comunale per fare chiarezza e il punto sulla vituperata questione del porto turistico. Il fronte della marineria gallipolina è ancora alquanto agitato e dal confronto pubblico svoltosi in mattinata è emerso il solito adagio: "Il sindaco deve ascoltarci e confrontarsi con noi, il porto non si tocca. E non vogliamo essere svenduti per qualche pontile galleggiate in più". Nuova puntata sul fronte del porto. Con un'assemblea pubblica convocata dai rappresentanti delle cooperative della pesca presso l'oratorio San Lazzaro e una richiesta di confronto ancora una volta evasa dagli amministratori comunali della nuova maggioranza. Come era per altro prevedibile.

Le premesse dell'incontro erano state comunicate dai soci della cooperative che in buona sostanza tornano a ribadire il concetto a voce alta: "Chiediamo al sindaco, alla giunta e agli esponenti del Consiglio comunale non solo di partecipare ai nostri incontri, ma di recedere, vista l'inesistenza di qualsiasi forma di concertazione, da ogni iniziativa tesa a modificare in peggio la realtà portuale esistente. Chiediamo la verità, non frasi bugiarde finalizzate soltanto a carpire la buona fede di chi ascolta. Siamo pronti a motivare al mondo delle istituzioni, dati alla mano, il perché del nostro ‘No' al restringimento degli spazi all'interno del porto mercantile e peschereccio con la inutile collocazione di pontili galleggianti".

All'adunata questa volta si contano poco meno di un centinaio di partecipanti e altrettanti avuto notizia dell'assenza del primo cittadino e delle carte progettuali in discussione, hanno forse preferito defilarsi in attesa di confronti più "dettagliati". E in effetti a ricevere i pescatori e la marineria in assemblea erano presenti il presidente del Consiglio comunale, Enzo Benvenga, i consiglieri comunali della "vecchia" maggioranza Antonio Barba e Sandro Buccarella, il consigliere della civica di opposizione "Noi Ci Siamo", Tommaso Scigliuzzo e i referenti politici cittadini di Sinistra e Libertà. E ancora tre ex assessori della giunta Venneri, ovvero De Matteis, Spada e Giuseppe Barba. E naturalmente il deputato del Pdl, Vincenzo Barba che dopo una mezz'ora di attesa per veder comparire qualche rappresentate comunale, ha preso la parola al centro della sala ed ha tenuto banco.

Stigmatizzando l'assenza del primo cittadino e ribadendo il concetto: "Nessuno ha detto che non si vuole il porto turistico, ma come si fa a concepirlo all'interno del porto mercantile. E non è un discorso legato ai i pescatori che vogliono salvaguardare i loro attracchi. La nostra gente parla soltanto per salvaguardare la portualità cittadina, la mercantilità e non i propri interessi di bottega, dal momento che i pescatori conoscono perfettamente le battaglie dei nostri avi e le proprie priorità. Cosa importa invece al sindaco se a causa di quegli ipotetici 12 milioni di euro, si distruggerà la storia di Gallipoli, la storia mercantile e della pesca della nostra città? Cosa ne sa lui delle battaglie che hanno fatto i nostri nonni e i nostri padri per far sì che quel porto raggiungesse la dignità e l'importanza che ora ha e che Venneri, invece, pensa di cancellare in un sol colpo?". E aggiunge riscaldando gli animi dei pescatori: "Ancora una volta il sindaco è latitante ed fuggito dal confronto, non ha inteso dialogare e spiegare nulla, a questo punto è chiaro che siamo in guerra politica, e se la montagna non va da maometto, saremo noi andare da lui in Comune".

I pescatori presenti concordano e annunciano una raccolta di firme tra la cittadinanza anche con l'intento di "mandare a casa il sindaco" , mentre i presidenti delle cooperative invocano "chiarezza" da un lato e unità di intenti dall'altro: "perché se siamo uniti riusciremo a portare avanti la nostra battaglia ed ottenere qualcosa, altrimenti…". Il concetto basilare parte dall'intoccabilità degli attracchi pescherecci. Su questo sembra che nessuno della marineria sia disposto a transigere. Poi il dibattito si incunea e scivola inevitabilmente sulle posizioni politiche. E qui scoppia rabbioso lo scambio di idee tra Tommaso Scigliuzzo e Vincenzo Barba. L'intervento pacato e razionale del consigliere comunale di "Noi Ci Siamo" che ha inteso anche sgomberare il campo dalle "facili strumentalizzazioni", scatena la disapprovazione del consigliere Antonio Barba (che ha spiegato tra l'altro come sia stato calpestato l'intendimento del Consiglio comunale che nel 2003 approvò un emendamento a firma dell'allora consigliere Benvenga che escludeva l'interessamento del molo foraneo da eventuali approdi turistici), dell'ex assessore Spada e dello stesso deputato cittadino che non lesina di inveire contro lo stesso Scigliuzzo accusato di "tradire" la causa dei pescatori. Il dibattito si arricchisce degli interventi del rappresentante di Sinistra e Libertà, Pompeo Demitri che demonizza "la scelta autocratica del sindaco sul futuro della portualità cittadina che dovrebbe passare invece per un confronto democratico attraverso il coinvolgimento delle consulte civiche e le assemblee cittadine e soprattutto con il confronto con le categorie dei pescatori e della marineria in generale. Una decisione da contestare nel metodo ma anche nel merito visto che sfregiare il porto mercantile significa calpestare la storia di Gallipoli".

E ancora gli accorati interventi degli ex assessori Sarino Spada e Giuseppe Barba (che ritiene prioritaria la realizzazione di un porto peschereccio) che ribattezzandosi "sentinelle di libertà e democrazia", hanno rimarcato il mancato coinvolgimento della giunta e delle commissioni comunali competenti nel visionare e analizzare quello che viene definito il "nuovo" progetto del porto turistico. Nonché la decisione autoreferenziale del sindaco Venneri che ha sottoscritto una convenzione "per portare una darsena mascherata da porto turistico nel nostro porto commerciale spacciando l'investimento di Italia Navigando per 12 milioni di euro per un finanziamento che se fosse tale sarebbe iscritto al bilancio comunale. E senza dimenticare che l'unico progetto di porto turistico di Italia Navigando sinora approvato era quello del 2003 per altro bocciato dal Ministero. Per cui di nuovo sul fronte del porto non c'è nulla".

Venneri puntualizza: "Una riunione di politici rancorosi. Ero assente perché non invitato"

"Siccome, fortunatamente, nella vita tutti i nodi vengono al pettine, l'incontro di questa mattina si è rivelato per quello che realmente era: una riunione dove uno sparuto gruppetto di politici rancorosi e schiumanti di rabbia hanno risposto all'appello dell'organizzatore, garantendo in cambio una buona dose di veleni ed invettive contro il sottoscritto. Era già tutto ampiamente previsto : tutto in sintonia con la cortina di fumo che qualcuno ha voluto sollevare in questi giorni sperando che la mistificazione e la strumentalizzazione potessero garantire il proprio obiettivo, quello di non realizzare il porto turistico. Una struttura che invece noi realizzeremo, perchè ne va del futuro e della crescita economica, occupazionale e d'immagine di Gallipoli". Il sindaco Giuseppe Venneri interviene così sulla riunione tenutasi questa mattina presso l'oratorio di San Lazzaro.

Aggiungendo sulla questione della mancata presenza all'incontro che: "il sottoscritto non è stato per nulla assente ingiustificato. Semplicemente, non è stato invitato al confronto. Ci sono canali e procedure istituzionali che tutti conoscono, specie chi le Istituzioni dovrebbe rappresentarle. Presso la mia segreteria di Palazzo Balsamo non è giunta alcuna comunicazione con relativo invito, inerente la riunione odierna. Se è vero che si voleva la mia presenza, sarebbe bastato chiedermi di partecipare e certamente non mi sarei sottratto al confronto". Il sindaco fa riferimento alla richiesta protocollata dalla marineria in data 5 agosto (due giorni prima dell'assemblea) al protocollo della sede comunale di via Pavia e che nei fatti sembra non essere stata recapitata in tempo utile alla segreteria del primo cittadino.

Infine Venneri entra nel dettaglio della questione portulaità e dice. "La riunione di oggi forse sarà servita a qualcuno per dire che ha seguito e successo, anche se le presenze erano limitate a qualche decina di persone tra pensionati del settore, amici non addetti al settore e ‘precettati'. Questo è il segnale che deve far riflettere qualcuno: la città sa che il porto turistico è un'esigenza e che deve essere realizzato. Noi che siamo schierati con questo sentimento contro gli interessi di bottega e di parte, spiegheremo pubblicamente ed a viso aperto il progetto del porto turistico. Questa struttura sarà una conquista non di Giuseppe Venneri ma di Gallipoli, piaccia o no ai Masaniello di turno. L'epoca feudale" conclude "è finita da un pezzo e la nostra città ha la legittima e doverosa aspirazione di crescere e non di essere strozzata, nelle sue aspettative, da chi pensa che il proprio tornaconto vada protetto contro tutto e tutti"

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