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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica Corigliano d'Otranto

Polemica Ato Le 2: Fiore si dimette da vicepresidente

Il sindaco di Corigliano lascia in polemica la vicepresidenza dell'Ambito: scelta figlia delle contraddizioni nella gestione dei rifiuti e l'intenzione di tutelare i cittadini con azione legale

CORIGLIANO - Ada Fiore, sindaco di Corigliano d'Otranto, si dimette da vicepresidente dell'Ato Le 2: lo ha comunicato stamattina con una lettera indirizzata al presidente dell'ambito, Silvano Macculi, al presidente della provincia di Lecce, Antonio Gabellone, e al governatore della Regione Puglia, Nichi Vendola.

La decisione viene assunta, come spiega la Fiore, per prendere ufficialmente le distanze da una struttura che "a seguito di un'attenta valutazione ex post, ha dimostrato molta superficialità e approssimazione nel programmare e successivamente organizzare la gestione del servizio di igiene urbana": "Al di là dei numerosi problemi reali - afferma la Fiore - che pure in questi anni hanno determinato e continuano a determinare una situazione emergenziale di non semplice gestione, (mi riferisco ai problemi con la Sud Gas, ad un sistema di biostabilizzazione fallimentare, agli impegni finanziari non ancora assolti dalla Regione Puglia), si sono aggiunte delle inadempienze, da parte degli organismi preposti, che hanno determinato da un lato, una disparità di trattamento nell'applicazione del contratto tra tutti i comuni facenti parte della stessa gara (Aro 4), dall'altro, un aggravio di costi a carico di tutti i cittadini".

In una precedente nota inviata già all'attenzione del Presidente dell'Ato Le/2, in data 13 maggio 2010, la Fiore aveva evidenziato una serie di inadempienze e si chiedevano puntuali spiegazioni, insieme ai di Castrignano, Cursi, Melpignano, Cannole, Carpignano, Zollino, Palmariggi, Martano, Sternatia: nel testo si rilevava che il contratto sottoscritto con la ditta risultava eccessivamente oneroso rispetto alla qualità del servizio e alle reali esigenze della collettività; che la previsione del progetto, approvato dall'assemblea e conseguentemente nel capitolato di gara di un sistema di raccolta multimateriale (carta, plastica, metalli), si è dimostrata "un vero errore progettuale", comportando un costo a carico dei comuni "non prevedile, né preventivabile con il risultato paradossale che una maggiore differenziazione comporta maggiori costi".

La selezione " a monte" del mono materiale (così come per altro già alcuni Comuni in autonomia avevano avviato), secondo i sindaci, avrebbe sicuramente consentito un risparmio notevole sui costi di selezione e trattamento del differenziato; l'affidamento alla ditta Ecotecnica, (la stessa titolare del servizio di raccolta) dell'incarico di selezione e trattamento del rifiuto multimateriale per un importo di euro 220 tn,( costi non corrispondenti alle previsioni progettuali) con la conseguenza immediata di determinare un doppio vantaggio per la ditta che, oltre ai compensi derivanti dalla selezione, risulta beneficiaria, da contratto, dei contributi rinvenienti e riconosciuti dai consorzi di filiera; una differente organizzazione del servizio di raccolta multimateriale nell'ambito degli stessi comuni dell'Aro 4: "Infatti - si precisa -, ad alcuni comuni si è consentito di passare al monomateriale, mentre ad altri, che già la effettuavano, gli è stato imposto di passare al multimateriale. Tale evenienza non può essere giustificata dal fatto che le ditte esecutrici siano diverse, in quanto il contratto risulta essere unico e sottoscritto dalla stessa Ati".

Lapalissiana, dunque, sarebbe la "disomogeneità di trattamento da Comune a Comune, per quanto riguarda l'utilizzo dei bidoncini esistenti": "In particolare ad alcuni Comuni - si legge ancora - si è consentito di utilizzare i propri bidoncini, ad altri si è imposta la sostituzione, di fatto mai avvenuta completamente, con i nuovi, vanificando tutti i risparmi e gli investimenti già effettuati dalle Amministrazioni Comunali che oggi, per lo stesso problema, si trovano ad affrontare contenziosi con le precedenti ditte".

Ed ancora accuse all'illogicità e mancata attuazione di molti dei servizi previsti per ogni comune nel piano di gestione, con la previsione di un costo di spazzamento manuale esageratamente sproporzionato, e nelle tariffe previste per abitante, e nelle modalità di attuazione che di fatto non vengono garantite: "Risulta evidente come si sia in presenza di un progetto avulso che, nel momento in cui veniva approvato, non teneva conto delle concrete esigenze dei Comuni interessati". E ancora: "Non esiste nessuna corrispondenza tra il soggetto giuridico tenuto al rispetto contrattuale delle obbligazioni, e il soggetto impositore del tributo. Come più volte evidenziato in Assemblea Ato, la struttura avrebbe dovuto organizzarsi, a far data gennaio 2010, per l'applicazione della Tia e della relativa riscossione".

La Fiore, dunque, visto che alle questioni sopra evidenziate non sono state fornite "sufficienti delucidazioni", ritiene doveroso per la propria dignità e per la tutela dei suoi concittadini, rassegnare le dimissioni dall'incarico di vice-presidente, "per essere libera di intraprendere un'azione legale volta ad individuare eventuali responsabilità e omissioni nell'applicazione contrattuale che, ingiustamente, hanno determinato gravi conseguenze economiche per gi abitanti dell'Aro 4". "Ritengo - conclude - che le funzioni istituzionali debbano essere svolte sempre a vantaggio della collettività e mai a servizio di un uso strumentale della politica".

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