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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

Polemiche sulla 275, il Pdl replica al governo Vendola

L'europarlamentare Baldassarre parla di "sceneggiata a puntate". E aggiunge: "Miglio più, miglio meno, l'opera ora va fatta: non si perda più tempo". Sulla stessa lunghezza d'onda anche Ugo Lisi

LECCE - "La vicenda della statale 275 Maglie-Leuca, trasformata ad arte da qualcuno in uno sceneggiato a puntate, speriamo che arrivi presto ai titoli di coda e che finalmente il Sud Salento possa beneficiare di una via di grande comunicazione degna dei tempi". Esordisce così l'europarlamentare del Pdl, Raffaele Baldassarre, nella polemica nata ieri a margine della sentenza del Consiglio di Stato e che prosegue oggi, sempre in attesa di conoscere le motivazioni. Ma una cosa tiene a precisare lo stesso Baldassarre. "Al di là degli aspetti squisitamente giuridici e di ogni eventuale appendice giudiziaria, l'opera pubblica così tanto attesa, va portata a compimento. Non esiste alcun ragionevole dubbio sulla necessità strategica di tale arteria e chi crede di dover portare a Trani, come si dice in questi casi con lessico popolare, tutta la faccenda non fa certo un favore al Salento, anzi lo condanna, dichiarando guerra al territorio del Capo di Leuca".

"Il rischio lo conosciamo bene e sappiamo che l'obiettivo di molti è proprio quello di far saltare l'impianto nel suo complesso. Noi - prosegue Baldassarre - diciamo che la strada va fatta comunque e subito, con un miglio in più o in meno, restituendo dignità ad un territorio emarginato e depredato anche dell'ultima speranza se gli ostacoli posti in chiave giudiziaria dovessero avere fortuna".

"Chi è specializzato a mettere bastoni tra i raggi della bicicletta già instabile sulla quale si muove l'economia del Salento - dice l'europarlamentare - dovrà fare i conti col giudizio pesante dei cittadini che hanno perfettamente capito da che parte sta il bene per il Salento. Che siano Vendola e la Capone a dire, al netto dei ricorsi giudiziari, che il Sud Salento deve rimanere ancora più lontano di quanto non lo sia già dalla loro Puglia. Che il Capo di Leuca non meriti nulla di meglio di un perenne stop and go. Non sarà l'ultimo chilometro a bloccare il bisogno e il sogno di una popolazione. Che merita un futuro più degno e amministratori più seri e responsabili, impegnati a valorizzare le periferie del loro impero - conclude -, ritagliandosi qualche minuto nella fitta agenda dei loro impegni provvisti di carriera e successi politici personali".

E sull'argomento, scende in campo anche il deputato del Pdl Ugo Lisi. Che dice: "Questo è il giorno della sconfitta e non della vittoria come va erroneamente a sbandierare qualche componente della Giunta Regionale. E' la sconfitta del Governo del fare sul Governo delle parole, delle chiacchiere, dei diktat, dei divieti e dei bastoni tra le ruote".

"E se anche possiamo intuire, ma non giustificare, l'azione politicamente strumentale della Regione Puglia nei confronti della Provincia di Lecce e del Governo - continua Lisi -, non possiamo proprio comprendere certe affermazioni da parte degli esponenti salentini che hanno responsabilità nella Giunta Vendola. Il rischio è che si dia vita ad un opera mozza che non raggiungerà gli scopi per cui le popolazione del Sud Salento si sono tanto date da fare".

"Quell'opera infrastrutturale non era l'invenzione di un'amministrazione, bensì una necessità nata dal basso, richiesta dalle gente, voluta dai cittadini. Che la politica, quella con la P minuscola, possa mettere un freno alle strategie di sviluppo necessarie a rendere il Salento più competitivo - conclude Lisi -, la dice lunga sulla hit parade degli interessi di questo esecutivo di Puglia".

E ancora, firma congiunta ad una nota da parte del capogruppo del Pdl, Rocco Palese, dei consiglieri Antonio Barba, Erio Congedo, Roberto Marti e Mario Vadrucci, insieme con il consigliere de La Puglia Prima di Tutto, Andrea Caroppo. I quali dicono: "Non è accettabile sentir utilizzare toni trionfalistici sull'interminabile vicenda del raddoppio della strada statale 275, quando a fronte di un'opera interamente progettata e finanziata fin dal 2004, non è stato ancora aperto neanche un cantiere e su quella strada si continua a morire".

"Nessuno vince se si continua ad andare avanti a botta di sentenze che peraltro spesso contrastano tra loro e non si apre nessun cantiere, con il rischio che fino alla fine si perderanno i soldi stanziati dal Cipe", proseguono i firmatari della nota. "E' il momento che tutti i protagonisti della vicenda, Regione Puglia, Provincia di Lecce ed Anas, siedano intorno allo stesso tavolo e trovino una soluzione, anche politica, finalizzata a realizzare l'opera. Non possono essere solo e sempre le sentenze a governare in questa Regione e a stabilire se opere infrastrutturali di questa portata e di questa importanza per tutto il Salento debbano o meno essere realizzate. Rivolgiamo pertanto un appello alla ragione e al buon senso di tutti: la giustizia amministrativa ha garantito la possibilità che le procedure di gara vadano avanti e da qui occorre ripartire adesso con senso di responsabilità e non con inutili proclami. La gente del Salento aspetta quest'opera da 30 anni. L'esigenza primaria - concludono -, quindi, è non perdere i soldi e garantire al territorio che il raddoppio della strada venga realizzato".

E dalla Provincia di Lecce, una dichiarazione arriva anche dall'assessore al Patrimonio, Pasquale Gaetani. "Fossi nelle vesti degli esponenti del centrosinistra aspetterei un momento prima di esultare per la sentenza del Consiglio di Stato sulla strada statale 275 Maglie-Leuca. Non c'è assolutamente nulla di cui compiacersi. Anzi. A causa del capriccio pseudo-ambientalista di qualcuno si vuole negare al nostro territorio la realizzazione di un'opera necessaria (fortemente voluta dai cittadini, dalle associazioni e da tantissimi imprenditori), dalle importanti ricadute economiche e turistiche e che porrà fine, una volta per tutte, agli incidenti che, in tutti questi anni, hanno mietuto e continuano a mietere numerose vittime. Sono certo, però - conclude Gaetani -, che l'ultimo capitolo su questa vicenda non sia ancora stato scritto e che l'ammodernamento e la messa in sicurezza di questa arteria stradale verranno realizzati nella loro totalità, per il bene del Salento e dei salentini".

L'associazione Save Salento - Salviamo il Salento ha sostenuto concretamente il ricorso della Regione Puglia e del comitato Ss 275, avverso la decisione del Tar, con un atto di intervento presso il Consiglio di Stato dell'avvocato Luigi Paccione di Bari: "E' anche grazie a questo intervento - dichiarano Catia Stomeo, Ignazio Monaco, Giuseppe Napoli, Antonio Bonatesta, Angela Curcio - che il Consiglio di Stato ha potuto avere un quadro più chiaro della generale mobilitazione dal basso che nel Salento si oppone alla cementificazione e in difesa del territorio".

"Non rimane che interrogarsi - precisano - su quali siano le reali motivazioni che spingono a tenere unite le sorti dei due tronconi del tracciato e a far sì che non si proceda comunque alla messa in cantiere della porzione fino a Montesano, su cui nessuno obietta. Probabilmente, realizzato il primo tratto, risulterebbe chiaro a tutti e ben oltre le strumentali litanie su sicurezza stradale e traffico il carattere di superfluità delle restanti ‘grandi opere' (viadotto di San Dana e raccordo alle porte di Leuca) previste in una terra incantata e rimasta, fin qui, miracolosamente vergine".

"In questo senso - aggiungono -, Save Salento conferma il suo sostegno alle iniziative del Comitato Ss 275, da sempre volte a soddisfare le esigenze di sicurezza stradale e di razionali collegamenti col resto della penisola senza che si arrechi un irragionevole ed irreversibile danno al paesaggio, alla ricettività e al comparto agroalimentare locali, veri volani di uno sviluppo democratico e diffuso del Basso Salento".

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