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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

Politica e moralità: dubbi e veleni su voto di scambio

Tutte le forze politiche si appellano all'uso della moralità nella competizione elettorale, ma infuria la polemica e proseguono i sospetti sul voto di scambio. Occhi puntati sul "caso Gallipoli"

LECCE - La politica regionale a venti giorni dal voto si compatta in un appello trasversale all'etica pubblica e all'emergenza trasparenza elettorale: da destra a sinistra, passando per il centro, tutti chiedono che si vigili e si tengano aperti gli occhi, per l'eccessiva presenza di interessi e di denari messi in campo, non tanto quelli impiegati nella legittimità delle sponsorizzazioni pubblicitarie, quanto nel giro di soldi, presunto o reale che sia, con cui si tenterebbe di far leva sui bisogni della gente, in cambio di consenso elettorale. A denunciare il rischio sono appunto esponenti di primo piano dei principali partiti in campo alle prossime regionali.

Dubbi e sospetti si condensano poi nelle recenti iniziative del Pdl pugliese, che, prima a Bari con un esposto, e poi, a Lecce, con un incontro col Prefetto, hanno denunciato l'uso elettorale da parte della giunta Vendola del proprio ruolo istituzionale e del denaro pubblico. E un tema, che si pone sullo stesso filone, è quello del presunto "voto di scambio", sollevato dal centrosinistra con riferimento a quanto starebbe accadendo nei meandri della politica gallipolina. A tal riguardo, interviene il candidato del Pd, Antonio Rotundo, che sostiene: "Le accuse che ci vengono rivolte da alcuni esponenti del centrodestra e la loro iniziativa di presentarsi dal Prefetto per sollecitare un intervento di controllo sulle ambigue dinamiche della campagna elettorale suonano come un tentativo maldestro di inserirsi nel solco già aperto dal nostro esposto dei giorni scorsi".

"I rischi denunciati dal Pd - prosegue - sull'effettiva possibilità d'inquinamento della campagna elettorale a Gallipoli non sono affatto il frutto dell'inventiva o della visionarietà della sinistra, ma sono stati sollevati dagli stessi abitanti della città jonica e argomentati con elementi concreti. Prova ne sia che, secondo quanto apparso oggi sulla stampa locale, il candidato Quintana risulta indagato per presunte irregolarità e compravendita di voti durante la campagna delle scorse elezioni provinciali. Segno evidente che simili pratiche sono purtroppo un'effettiva realtà dalla quale il centrodestra farebbe bene a prendere le distanze, invece che tentare di oscurarla con altre accuse nei confronti della sinistra, queste sì completamente infondate. Il voto di scambio è una pratica illegale che attenta violentemente alla democrazia, e come tale va contrastata da tutte le forze politiche. Se la destra salentina vuol essere credibile, deve mettere al bando chi si macchia di tali nefandezze".

E sullo stesso argomento, dice la sua anche il parlamentare del Pdl, Vincenzo Barba, che assicura il sostegno agli organi inquirenti per il lavoro che stanno svolgendo in questi tempi difficili, dove "la scorciatoia per il raggiungimento dei propri obiettivi ha preso il sopravvento sul duro impegno per raggiungere la meta, un traguardo che, nella politica, tra l'altro, non deve avere nulla a che fare con il singolo soggetto e il singolo individuo bensì con la collettività e la socialità": "È proprio alla luce di questa semplice ma necessaria considerazione - afferma - che nei giorni scorsi ho dato la mia più completa e assoluta disponibilità di collaborazione volta ad accendere fasci di luce sul buio, paventato e strumentalmente ventilato da qualcuno, del cosiddetto ‘voto di scambio'. Tale pratica è, infatti, una pratica abietta dal momento che, sfruttando i bisogni e le necessità di tanti, si promettono iniziative altamente mirabolanti che nessun politico può garantire".

"Altro che ‘…monitoriamo Gallipoli', caro Rotundo e caro Scigliuzzo. Tutti noi - prosegue -, se siamo persone serie, ma veramente serie, dobbiamo monitorare tutto il territorio, tutti i paesi, tutte le città, tutte le province e, perché no, anche e principalmente la regione, che nell'appena trascorso quinquennio, a quanto rileviamo, non ha certo brillato per trasparenza e moralità. Meno male che a breve Rocco Palese riporterà l'ordine laddove c'era il disordine, il rigore laddove c'era la dabbenaggine".

Barba dichiara di non volersi sottrarre alle questioni di Gallipoli, precisando che non ci si improvvisi amministratori dall'oggi al domani e che "amministrare la cosa pubblica non è la stessa cosa che gestire un'attività in proprio": "Un conto - ribadisce - è avere la capacità di fare il sindaco e/o l'amministratore, tutt'altra cosa è fartelo credere, un'altra cosa ancora è illudersi di poterci credere... La speranza è che la pioggerellina di oggi non si trasformi in grandine domani, ma che tutto possa rientrare nell'alveo di fisiologici, anche se deprecabili, comportamenti individuali che qualche apprendista stregone, ogni tanto, pone in essere senza rispettare le regole. Nel frattempo noi saremo vigili e attenti, per evitare che alcuni sfacciatamente si comportino male ed altri, alzando la cortina fumogena del sospetto, pensino di cavarsela senza dimostrare realmente l'estraneità loro e della loro parte politica a quanto di negativo avviene sul territorio. Soprattutto in un periodo nobile come quello della campagna elettorale".

Ma la polemica non si arresta al voto di scambio ed il centrodestra attacca i centristi sul caso Mele a Brindisi, dove secondo gli esponenti del Pdl è cominciata "l'operazione trasparenza", con Ferrarese che ha scaricato pubblicamente la candidata del Terzo Polo, Adriana Poli Bortone, annunciando il voto disgiunto a favore di Vendola. Secondo gli esponenti del centrodestra, la senatrice sarebbe stata ormai abbandonata al suo destino, col fallimento di "una finta candidatura che in realtà era volta soltanto a danneggiare Palese".

Sanità, Blasi: "Il malato al centro di un servizio dignitoso ed efficiente"
E sull'argomento sanità interviene Sergio Blasi, segretario del Pd regionale, evidenziano i dati raccolti dal Tribunale del malato, con più di 15 mila cittadini, che si sono rivolti a questa struttura, per chiedere aiuto e consigli rispetto al funzionamento dell'ospedale Vito Fazzi. Blasi sostiene come l'accoglienza sanitaria significhi "saper immaginare e gestire luoghi sempre più umani e nello stesso tempo, definire un piano di investimenti che favorisca la domiciliarizzazione del malato" e come sia necessario "riqualificare gli ospedali, ridare dignità agli operatori sanitari, farli tornare a sentire protagonisti di una nobile missione".

Per fare fronte alle nuove esigenze e mantenere la sostenibilità del sistema nel tempo, Blasi ritiene opportuno immaginare ed elaborare politiche per la salute "che tengano conto del fatto che la sanità pubblica potrà continuare ad esistere solo se si ridurranno gli sprechi e se, contemporaneamente, si investirà in tecnologia e innovazione". Un obiettivo primario della politica, secondo il segretario del Pd, in questo settore risiede nel garantire un sistema sanitario universale ed efficiente su tutto il territorio nazionale, il diritto alla cura, l'accessibilità alle strutture e l'equità delle prestazioni indipendentemente dalle condizioni sociali ed economiche dei destinatari. Perché una sanità efficiente "è in primo luogo un diritto del cittadino, ma può essere anche un'opportunità di sviluppo e investimento nel futuro", puntando "sulla promozione della salute degli individui, sullo sviluppo sociale ed economico del paese, oltre che sull'innovazione".

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