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Porto Cesareo, approvato il Piano: in futuro più tratti liberi di spiaggia

L'iter progettuale è iniziato nel 2011. Varie le novità, in tema di servizi e soprattutto rispetto dell'ambiente

PORTO CESAREO – Il Piano delle coste? Soft, a basso impatto. Insomma, con percentuali elevate di spiaggia libera. Con servizi, però. Per incentivare l'occupazione, specie quella giovanile. Ma ci saranno meno stabilimenti di quelli previsti, assicurano gli amministratori di Porto Cesareo. E la questione è quanto mai attuale, dopo le polemiche del recente passato con sequestri a gogò per abusivismo edilizio e in un momento in cui villeggianti storici della zona di Punta Prosciutto, fra le località più ricercate in zona, intendono anche esprimere il loro dissenso per l’occupazione eccessiva di suolo, con una catena umana.    

E’ arrivata ieri, venerdì, l’approvazione del Piano comunale delle coste da parte della giunta locale. Lo strumento definirà il futuro del litorale, in termini di insediamenti e rispetto e cura dell’ambiente. L’elaborazione è stata affidata all’ingegner Gregorio Raho. Ha avuto inizio nel 2011 e ha risentito nell’iter, sia del Piano regionale delle coste, sia della legge regionale 17 del 2015, che disciplina l’uso e la tutela del demanio costiero e di tutti gli adeguamenti urbanistici.

Sono stati necessari, per l’ultimazione, studi geologici, morfologici e botanici, così come il monitoraggio delle correnti, della costa, del fenomeno dell’erosione. Il tutto affidati a tecnici esperti che hanno agito in collaborazione con l’Università del Salento.

M cosa si evince? In futuro, dovrebbero cambiare diverse cose. Le indicazioni suggeriscono un 60 per cento di spiaggia libera e un 40 di stabilimenti balneari. Lo strumento di Porto Cesareo prevede, testualmente, “il 25 per cento di stabilimenti balneari, il 40 per cento di spiagge libere con servizi sul 60 per cento di spiaggia libera. Le spiagge libere con servizi sono meno del 25 per cento, quindi inferiori al 40 per cento di legge”.

Vi sono alcuni problemi da affrontare e risolvere. Alcuni stabilimenti balneari si trovano in zone ad alta erosione o di rilevanza archeologica. Bisognerà traslarne qualcuno, come indica il Piano regionale. Fra le novità, un tratto di spiaggia all’interno del paese attrezzata con servizi per disabili e gestita da associazioni o onlus.

Ora il Piano deve essere pubblicato all’albo pretorio comunale per trenta giorni, poi ne occorreranno altri sessanta per le osservazioni, ifnine passerà al vaglio dell’ufficio Demanio della Regione.

“Ringrazio coloro che si sono impegnati – spiega l’assessore al ramo, Pasquale De Monte – il responsabile dell’ufficio tecnico Paolo Stefanelli, i progettisti,  per l’impegno profuso per la buona riuscita e l’adozione di questo Piano”.

“Un altro importante tassello è stato aggiunto alla salvaguardia del nostro territorio – dichiara il sindaco, Salvatore Albano -. Sono state abbondantemente rispettate tutte le indicazioni e i parametri di salvaguardia presenti nel Piano regionale. Abbiamo privilegiato le spiagge libere con servizi per favorire  e incentivare l’occupazione giovanile e curare meglio i nostri arenili. Da settembre organizzeremo incontri con associazioni di categoria e cittadini per spiegare al meglio il Piano nella sua interezza”.

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