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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

Primarie: scontro Vendola-D'Alema. Pdl: davvero Romita?

Continua la polemica a distanza tra D'Alema e Vendola a tre giorni dal voto per le primarie: il governatore stasera a Lecce. E Boccia sparisce. Nel Pdl, presunta accelerata sul nome di Romita

BARI - A tre giorni dal voto delle primarie, è scontro Vendola-D'Alema e la figura di Boccia sembra di fatto essere il veicolo da cui far scaturire la politica tra i due reali contendenti: l'ex ministro degli Esteri ha criticato in tutta questa settimana il governatore pugliese uscente, accusandolo di non essere stato in grado di accreditarsi come leader del centrosinistra e soprattutto di muoversi non per il bene dell'Italia, rimanendo piuttosto ancorato solo a logiche di conservazione e mirando più alla sconfitta del Pd alle primarie che a quella del centrodestra alle elezioni.

Vendola, che questa sera sarà all'Hotel Tiziano di Lecce, ribatte sottolineando l'alterazione dei toni dell'esponente di riferimento del Pd e l'eccesso di "astio immotivato" nei propri confronti, chiedendo di spostare l'attenzione sulla situazione pugliese e sulle idee per proseguire nel progetto della "Puglia migliore".

E per ribadire il proprio antagonismo col centrodestra, Vendola ha punzecchiato il Pdl sulla girandola di nomi, che dimostrerebbe un unico dato politico, che, cioè, c'è un grosso "deficit di classe dirigente" nel centrodestra pugliese. Intanto lo stesso governatore incassa il sostegno di alcuni esponenti del mondo della ricerca e della cultura, tra cui l'astronauta Umberto Guidoni, l'astrofisica Margherita Hack e lo scienziato Giorgio Parisi, in virtù proprio degli "impegni concreti a favore della ricerca pubblica", e di Franca Rame e del premio Nobel, Dario Fo.
Ed assicura il proprio sostegno al governatore anche il segretario cittadino PdCi, Giuseppe Nuzzoli, che si augura che tanti pugliesi si ritrovino nella sua stessa intenzione.

Pdl, tra veti incrociati resta la soluzione esterna
Nel Pdl, la frenesia da designazione ufficiale del proprio candidato potrebbe avere uno sbocco inatteso, con l'accelerazione sulla scelta definitiva: l'ipotesi più accreditata sembra proprio l'ultima lanciata, ossia quella del giornalista barese del Tg1, Attilio Romita, che ha dato la propria disponibilità.

Le ragioni di questa scelta sono essenzialmente due: gli altri tre candidati rimasti in corsa, ossia Adriana Poli Bortone (contro cui sarebbe circolato, secondo le indiscrezioni un documento firmato dai big dell'ex An nazionale, poi fatto sparire), Alfredo Mantovano e Rocco Palese, sono bloccati vicendevolmente da un sistema di veti incrociati, per cui l'empasse potrebbe superarsi solo con un nome esterno. Sulla senatrice ex sindaca di Lecce peserebbe tutta una campagna denigratoria delle politiche governative sul mezzogiorno e sulle scelte del ticket Tremonti-Lega Nord.

Su Mantovano pesano ugualmente pareri discordanti dell'ex area An salentina, mentre su Rocco Palese avrebbe frenato per scarsa convinzione lo stesso premier. Inoltre il nome di Romita sarebbe comunque conosciuto al grande pubblico e non avrebbe la necessità di tempi lunghi di assorbimento da parte dell'elettorato. Se a questo si aggiunge l'origine barese, la sua designazione riequilibrerebbe la rappresentanza dei territori nel Pdl. C'è ancora chi, però, sente di scommettere sul rilancio in extremis del magistrato antiterrorismo Stefano Dambruoso. Ma ormai l'andazzo è quello di nomination da reality. Di concreto ancora si vede poco.

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