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Struttura turistica su lungomare Vespucci, in commissione alcune riserve sul progetto

In discussione la proposta di delibera di consiglio: una ditta privata punta alla riqualificazione della struttura di san Cataldo, oggi abbandonata, con 120 posti letto, una piscina, un ristorante e un solarium. Ma mancano all'appello diversi posti auto

LECCE – Tutti d’accordo sulla riqualificazione di San Cataldo, ma i dubbi vertono sul come farla. In commissione Urbanistica – presidente Angelo Tondo – si è discusso di una delibera che presto il consiglio comunale sarà chiamato ad approvare e che riguarda il progetto di realizzazione di una struttura turistico-ricettiva su lungomare Vespucci, attraverso la riconversione dello stabile esistente e abbandonato a se stesso.

Il demanio, dopo averlo riscattato una volta scaduta la convenzione con la famiglia Prete, lo ha ceduto alla ditta F31 srl. Il progetto prevede la riconferma della destinazione commerciale per i locali al piano terra e il cambio d’uso per il primo piano. Il risultato dovrebbe consistere in 40 stanze per un totale di 112 posti letto, un ristorante con capienza per 200 coperti, solarium e piscina. Nel complesso, una proposta che piace sia alla maggioranza che alla minoranza.

Diverse perplessità, tuttavia, sono state sollevate – su iniziativa di Carlo Salvemini, di Lecce Bene Comune - rispetto agli standard urbanistici, con particolare riferimento al numero dei parcheggi previsti. Che sarebbero pochi, tanto che si sarebbe pensato prima ad uno spazio interrato al di sotto della struttura e poi all’utilizzo di una particella di terreno che però non è contigua. Il problema non è di facile soluzione perché la zona vede la presenza di una ampia pineta tutelata dagli strumenti urbanistici e d’altra parte, scavare in profondità sembra poco praticabile data la presenza di acqua. L’arretramento della battigia di San Cataldo è un dato di fatto.

In alternativa la ditta potrebbe compensare il mancato rispetto degli standard proponendo all’amministrazione una somma di denaro con la quale realizzare opere di utilità pubblica. Il consigliere del Nuovo Centrodestra, Giuseppe Ripa, ha ricordato ai colleghi l’epilogo di alcune precedenti monetizzazioni: la realizzazione dei Magazzini Del Coco avrebbe dovuto portare con sé un mercato rionale, così come quella di Citymoda la costruzione di una nuova sede per la polizia locale.

Tutti gli interventi nel corso della seduta – da quello di Bernardo Monticelli Cuggiò, di Puglia Protagonista, a quello di Giampaolo Scorrano, di Io Sud – hanno fatto salve le buone intenzioni di riqualificazione della marina insite nel progetto, ma la commissione nel suo complesso, senza sostanziali divisioni politiche, sembra orientata a chiedere una migliore definizione del progetto.

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