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Province svuotate, enti allo sbando. Il Pd: “Solito scaricabarile del presidente”

Antonio Gabellone ha convocato con urgenza un vertice per cercare di salvare il lavoro delle società partecipate. Tra queste la Fondazione Ico Tito Schipa. Ma il consigliere Alfonso Rampino accusa l'amministrazione di colpevole ritardo

LECCE – Per la minoranza, quello del presidente della Provincia, Antonio Gabellone, è il solito “scarica barile”. Al consigliere del Partito democratico, Alfonso Rampino, appare infatti fuori tempo massimo  la convocazione dell’intera deputazione parlamentare salentina per cercare di evitare il baratro per le società partecipate da Palazzo dei Celestini: Alba Service, Salento Energia e Fondazione Ico Tito Schipa. A tal fine Gabellone ha promosso un incontro, venerdì prossimo (ore 11) presso Palazzo Adorno.

L’opposizione rivendica il fatto di aver posto da almeno un anno la questione del ridimensionamento dell’ente provinciale, e di non essere stata ascoltata dalla maggioranza quando c’è stata l’occasione di affrontare le singole questioni: “Solo allo scadere del mandato provinciale, forse, consentiremo ad Alba Service di non essere mono committente ed operare liberamente sul mercato, dopo che, sempre in ritardo rispetto al suggerimento da noi avanzato a suo tempo, si è riusciti a salvarla riqualificando le sue attività come servizi di interesse generale.

Particolarmente severo il giudizio di Rampino sulla vicenda dell’istituzione concertistica della Provincia: “Già a seguito dell’ordine del giorno approvato all’unanimità in consiglio provinciale ben tre mesi fa, evidenziammo con dichiarazioni pubbliche sulla stampa che i problemi scaturiti in cinque anni di governo di centrodestra erano tutti irrisolti ed incerto e confuso era il destino futuro della fondazione. Con il riordino delle Province ed il venir meno delle competente in materia culturale, era più che probabile che si dovesse arrivare all’attuale situazione di incertezza. Per questo motivo, ci permettemmo già allora di avanzare, senza alcuna pretesa, ma con lo spirito di chi intende contribuire ad aprire una riflessione, alcune considerazioni volte a delineare lo scenario futuro”.

Nel recente passato infatti, sono state messe in campo dai democratici alcune ipotesi: “Si sarebbe già dovuto aprire – spiega Rampino - un tavolo di confronto interistituzionale, coinvolgendo tutti i soggetti interessati, per verificare la fattibilità di organizzare un’unica orchestra regionale, magari con specifiche competenze territoriali. Oppure si sarebbe potuto e si potrebbe ancora valutare se ci sono le condizioni per giungere ad un solo soggetto culturale che curi l’ambito musicale (lirico, sinfonico, popolare) e che svolga un ruolo preminente, a carattere non solo provinciale, nel recupero delle tradizioni locali e dell’educazione musicale, attraverso, per esempio, l’accorpamento con la Fondazione Diego Carpitella. Quest’ultima opzione, già peraltro emersa nel recente passato, sarebbe ambiziosa ed interessante, anche alla luce della candidatura di Lecce capitale della cultura 2019”.

Un’amministrazione provinciale avveduta – conclude il consigliere del Pd - avrebbe dovuto affrontare con responsabilità e per tempo tutte queste questioni ed invece il presidente Gabellone prende carta e penna, dopo quasi tre mesi dal mandato conferitogli dal consiglio provinciale, quando ormai si è con l’acqua alla gola. A mio modesto parere, soprattutto in questa complessa ed importante vicenda dello ‘svuotamento delle Province’ e del futuro delle proprie partecipate, l’atteggiamento assunto dal centrodestra di Palazzo dei Celestini è stato quello tipico di chi intende allontanare i problemi senza sforzarsi di individuare possibili soluzioni, né tanto meno di prendere le opportune decisioni”.

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