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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

Pubblicità, no ai 6x3 che ledono la dignità delle donne

Sì all'unanimità in commissione consiliare alla proposta di moratoria per le pubblicità lesive della dignità della donna. Obiettivo, vietare l'affissione di messaggi pubblicitari sulle plance comunali

LECCE - E' appena iniziata la stagione delle pubblicità della moda mare, che colorano la città con splendide donne in bikini in spiaggia, eppure sembra che non siano mai scese da quei grandi 6x3 nei mesi precedenti, costrette lì a sponsorizzare materassi, colle o sanitari. Dalla frequenza con cui viene utilizzato, sembrerebbe che senza un soggetto simile una pubblicità non possa più funzionare. E così spazio alle bellezze senza veli in televisione, per le strade, sui giornali. Un problema che già nel settembre 2008 il Parlamento Europeo aveva affrontato, approvando una risoluzione relativa all'impatto del marketing e della pubblicità sulla parità tra donne e uomini, oggi portato in commissione consiliare a Palazzo Carafa dalle consigliere Angelamaria Spagnolo, Paola Povero, Francesca Mariano, Rita Quarta, Nunzia Brandi, Maria Rosaria Ferilli e Paola Spoti. "La pubblicità alimenta e consolida gli stereotipi di genere - sostengono -, determinando un impatto negativo sulla parità e producendo sugli individui un processo di oggettificazione, per cui il corpo delle donne, ma anche degli uomini, viene rappresentato come oggetto".

In particolare, la preoccupazione delle consigliere è che questa riduzione dell'essere umano a oggetto possa esporre l'individuo alla violenza e all'offesa, soprattutto in luce dei dati allarmanti sulla violenza sulle donne in Italia. "E' importante - sottolineano - che la pubblicità sui media sia disciplinata da norme etiche e giuridiche vincolanti, che proibiscano l'incitazione al sessismo e alla violenza tramite pubblicità che creano stereotipi di genere". La loro proposta, dunque, è che l'amministrazione comunale approvi una moratoria cittadina delle pubblicità lesive della dignità della donna, negando l'affissione di messaggi pubblicitari negli impianti di proprietà del Comune di Lecce, in attesa del recepimento della risoluzione comunitaria. Inoltre chiedono anche che si invitino ad aderire alla moratoria anche i titolari di impianti privati, attraverso gli uffici preposti del servizio Affissioni e Pubblicità.

"Non vogliamo passare per bigotte - ha spiegato la consigliera Spagnolo -, perché la nostra preoccupazione va proprio nella direzione opposta del bigottismo. Quello che vogliamo è che si distingua la pubblicità del bikini o del centro benessere, da quelle in cui è superfluo inserire una donna in costume, solo per renderla oggetto dell'attenzione degli utenti, divenendo volgarità. Inoltre questa attenzione permetterà di evitare che le bambine crescano con modelli sbagliati o che nascano comportamenti malati di violenza nei confronti delle donne. D'altronde - ha concluso - le nostre sono le uniche pubblicità che vanno in questa direzione. Gli stranieri, che vengono in Italia e vedono i nostri programmi televisivi e i nostri spot, restano stupiti dall'eccedenza di nudità femminile". La proposta di deliberazione è passata all'unanimità in commissione e sarà discussa durante il prossimo Consiglio Comunale. Intanto stamattina il sindaco Paolo Perrone ha ricevuto la lettera di Enza Miceli, del coordinamento nazionale dell'Unione Donne in Italia, contente un accorato invito ad accogliere la moratoria in questione.

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