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Sabato, 27 Aprile 2024
Politica

Regionali: candidati discussi e scenari politici aperti

Palese presenta il simbolo della sua lista, mentre scoppia la polemica per la candidatura con Idv del pm Nicastro. Accordo Io Sud-Mpa. Stefàno capolista con Vendola: possibili aperture future con Udc

BARI - Rocco Palese presenta a Bari il simbolo della lista del presidente: si chiamerà "I Pugliesi per il presidente Palese", scritta che campeggia su un logo verde che porta impressa l'immagine della Puglia. Si aggiunge, dunque, un nuovo importante tassello alla corsa per le prossime regionali del candidato del Pdl, che continua il difficile compito della composizione delle liste, che lo supporteranno.

Adriana Poli Bortone, intanto, dal canto suo, annuncia la presentazione della propria candidatura a Lecce per domenica 21 febbraio, alle 10.30, al Cinema Massimo. Ma la principale novità è l'accordo siglato stamattina a Bari con il senatore Giovanni Pistorio del Movimento Mpa per una lista comune alle regionali in Puglia: "Oggi mettiamo la prima pietra per la costruzione di un soggetto politico unico che faccia da contraltare a una Lega che sta dettando legge al governo nazionale - dichiara la senatrice - Tra noi e l'Mpa c'è da sempre una comunione di intenti basata sul comune interesse per il Mezzogiorno".

"Con l'accordo - ha proseguito - che abbiamo firmato oggi avviamo un percorso politico per non disperdere nella frammentazione dei singoli movimenti regionali quelle forze politiche locali che hanno come unica finalità la tutela dei propri territori. In Puglia come anche in Calabria avremo liste comuni, ma questo è soltanto l'inizio di un cammino che oggi avviamo e che nel giro di questa legislatura porterà alla nascita di un partito del Sud. A questo progetto parteciperanno altre liste e altri movimenti, che già dialogano con l'Mpa in altre regioni: al Sud c'è spazio per un partito che si faccia interprete dei suoi bisogni e lo dimostreremo".

E sui rapporti col Pdl pugliese, la Poli precisa: "Il Pdl pugliese tradisce l'intuizione di Pinuccio Tatarella di andare oltre il Polo e anzi prova a chiudere le porte per fare un ‘dentro il Pdl'. Se sarò una spina nel fianco del Pdl si vedrà. Quello che è certo è che qualcuno in Puglia sta provando a ridurre gli spazi degli ex aennini per confermare la nomenklatura esistente. E questo malgrado Silvio Berlusconi non mi abbia mai chiesto di entrare nel Pdl e fosse invece favorevole a un accordo tra Io Sud e Pdl basato sulla difesa degli interessi del Mezzogiorno".

Acque più o meno agitate nel centrosinistra, dove fa discutere la scelta dell'Italia dei Valori di candidare Lorenzo Nicastro, il magistrato barese che ha indagato il ministro Pdl Fitto, nonché titolare di uno dei filoni d'inchiesta sulla sanità che hanno investito l'ex assessore della giunta Vendola, Tedesco. Un messaggio di "trasparenza nella gestione della cosa pubblica" secondo Antonio Di Pietro, di "cattiva politica" e "politicizzazione delle toghe" secondo gli esponenti del centrodestra pugliese.

Problemi anche nel Pd, che doveva affrontare l'assemblea regionale, che avrebbe dovuto scegliere la nuova segreteria regionale e la nuova direzione da affiancare a Sergio Blasi. E, invece, nulla di fatto anche stavolta, con Blasi che annuncia il suo staff, nella contrarietà di alcune aree dell'assemblea, che cercano maggiore rappresentanza e nell'assenza del numero legale, in grado di eleggere la direzione. Colpa a quanto pare dei veti incrociati e non ancora ricuciti, dopo l'esperienza delle primarie e di un dibattito acceso che le ha determinate.

Nella composizione delle liste, la notizia, invece, riguarda la ormai certa candidatura dell'assessore all'agricoltura, Dario Stefàno, come capolista nella lista del presidente Nichi Vendola: una scelta che ai più, non appare casuale, visto che l'assessore è molto vicino a Pierferdinando Casini e all'Udc, pur non essendo tesserato con lo scudo crociato, e visto che questa designazione sarebbe avvenuta col placet dello stesso leader del partito centrista.

Cosa possa significare una mossa simile è presto detto: l'Udc, sebbene correndo in solitaria e avendo posto un veto sul nome di Vendola, non sembra essersi preclusa la possibilità di tenersi aperto uno spiraglio d'intesa con la prossima amministrazione regionale. Motivo per cui, sia a destra che a sinistra, l'Udc sembra aver "piazzato" dei propri uomini o figure molto vicine al partito, per cercare comunque in futuro un accordo con le parti. Del resto, se il Terzo Polo dovesse prendere dal 10 al 19%, come indicano i sondaggi, quella fetta di elettorato farebbe sempre gola a tutti, perché permetterebbe alla futura giunta regionale, di qualunque colore essa sia, di allargare il proprio bacino di rappresentanza elettorale e, allo stesso tempo, di infoltire il peso della maggioranza a Viale Capruzzi. C'è chi è disposto a scommettere che sia solo fantapolitica?

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