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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

Regionali: contatto Udc-Pdl. E l'Idv boccia le primarie

Dopo il no a Vendola e alle primarie di coalizione, l'Udc torna a farsi vivo col Pdl, ma restano le distanze sulla Poli Bortone. Il centrodestra boccia Dambruoso, mentre l'Idv boccia le primarie

LECCE - Che l'incertezza la faccia da padrona nel percorso che conduce alle prossime Regionali sembra un dato già acquisito. Ma quanto lo sviluppo delle trattative tra gli schieramenti sia volubile ed instabile resta ancora da comprendere fino in fondo. Se, infatti, fino a ventiquattro ore fa, l'Udc mandava l'ennesimo segnale chiaro al Pd, rilanciando la tesi della "discontinuità" con Vendola e riproponendo la "reciprocità" (cassando in buona sostanza le primarie), ora è già tempo di incontri interlocutori con il Pdl, per cercare di stringere un accordo.

Le indiscrezioni raccontano di un incontro tra il coordinatore pugliese dei centristi, Angelo Sanza, e il vicecoordinatore Pdl, Antonio Distaso, per ricucire lo strappo tra i due partiti. Dietro a questa mossa, ci sarebbe persino l'indicazione del premier, Silvio Berlusconi, intenzionato a recuperare Adriana Poli Bortone, ritenuta strategica, per riprendere il governo della Regione. Ma sulla senatrice pesano anni di conflitti pubblici e di querelle con il ministro Raffaele Fitto e con il sottosegretario, Alfredo Mantovano, oltre alla recente mancata adesione al progetto del Pdl.

Fatto sta che la strada da percorrere resta tutta in salita, sebbene l'attenzione morbosa che Berlusconi riserva ai sondaggi gli starebbe suggerendo di mettere da parte il "neofita" Stefano Dambruoso, poco conosciuto e con tempi ristretti, per poter tentare la scalata al governo regionale.

I piccoli alleati del centrodestra invitano a far presto, per approfittare della confusione di idee, che sta emergendo nel centrosinistra: l'ultimo in ordine di tempo è stato Antonio Buccoliero, portavoce della neonata Alleanza Puglia, che ritiene "controproducente" sprecare tempo ed energie inseguendo possibili alleati o disquisendo di opportunismo politico. Insomma, un richiamo chiaro a non rincorrere ad ogni costo l'Udc, che comunque potrebbe scegliere di andare da sola e non "far male".

I problemi ci sono anche a sinistra, dove la proposta di nuove primarie, partita da Vendola, non sembra scaldare il cuore degli alleati, che, uno alla volta, manifestano contrarietà allo strumento. Gli ultimi in ordine di tempo a bocciare l'ipotesi sono quelli dell'Italia dei Valori, annunciando di non voler partecipare alla competizione interna alla coalizione, visto che sarebbe uno stratagemma del governatore uscente e del segretario Pd, Sergio Blasi, per convincere casiniani e dipietristi a convergere, e "un trucco per non cambiare nulla".

Anche la partecipazione al "B day" del 5 dicembre, caldeggiata dall'Idv, starebbe incrinando a livello nazionale i rapporti tra il partito di Bersani e quello di Di Pietro. Dall'Idv rilanciano: nessun veto su Vendola, ma serve comunque una qualche discontinuità. E dal pantano non si esce.

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