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Regione: al via la settimana decisiva per la giunta

Vendola ritorna dalle ferie giovedì ed è pronto a mettere mano all'esecutivo: tanti i nodi da sciogliere, tra cui il numero dei consiglieri e le posizioni da assegnare al Pd. Pdl alla resa dei conti

BARI - Ultimo giorno di quiete per la politica regionale, in fermento per la composizione del secondo esecutivo, guidato dal governatore rieletto, Nichi Vendola: la settimana che sta per aprirsi sarà quella che dovrà sciogliere tutti i nodi, che hanno segnato il dibattito post voto, dalla proclamazione degli eletti al pronunciamento della Corte d'Appello di Bari sul numero dei consiglieri regionali, al caso Mazzarano, interno al Pd. Ma il punto all'ordine del giorno, a partire da giovedì, quando Vendola farà ritorno dalle ferie, sarà la composizione della giunta, con qualche novità, già in cantiere, e che potrebbero riguardare il partito, guidato da Sergio Blasi.

Per la vicepresidenza, esclusa l'ipotesi di assegnarla al segretario regionale del Pd, si era fatto insistentemente il nome di Antonio Maniglio, già capogruppo uscente a Viale Capruzzi, ma, nelle ultime ore, la predisposizione sarebbe quella di vedere in ballottaggio per la poltrona due donne, ossia, l'uscente, Loredana Capone, e l'assessore ai Servizi sociali nella passata legislatura, Elena Gentile: favorita la seconda, sulla base di un premio territoriale a Foggia. Possibile anche uno scambio di deleghe tra le due amiche concorrenti. Vendola starebbe, inoltre, ripensando ad una folta schiera di assessori esterni da coinvolgere nel suo nuovo esecutivo, con in primis la certa riconferma di Angela Barbanente all'urbanistica e all'assetto del Territorio. Ma sicure conferme anche per Tommaso Fiore e Gianfranco Viesti.

Dovrebbero arrivare le riconferme anche per Fabiano Amati, a rappresentare Brindisi, Michele Pelillo per Taranto, il molfettese Guglielmo Minervini e l'otrantino, Dario Stefàno: possibile staffetta tra l'uscente Mario Loizzo, al quale subentrerebbe Antonio Decaro, assessore ai trasporti nella giunta Emiliano. Non è più, invece, tanto scontato l'ingresso in giunta come assessore alla cultura di Blasi, visto che, all'interno del Pd, ci sarebbero malumori dinanzi all'ipotesi di un doppio ruolo per il segretario regionale. L'Idv dovrebbe vedersi riconosciuto un posto in giunta con Giacomo Olivieri, probabilmente destinato alla delega al Turismo. Onofrio Introna viaggia verso la poltrona di presidente del consiglio regionale, mentre il coordinatore di Sel, Nicola Fratoianni, potrebbe essere il nome nuovo ed esterno dell'esecutivo.

Pdl: tempo di riflessione e di studio per il rilancio
Ma problemi più seri sembra averli il Pdl, letteralmente sconvolto dal risultato elettorale del 28 e 29 marzo, ancora immerso in una riflessione sui motivi e le ragioni della sconfitta. Lunedì, Rocco Palese, riunirà tutti i 26 consiglieri regionali eletti per un primo confronto conoscitivo e per analizzare la nuova situazione a Viale Capruzzi, dove per la prima volta il centrodestra si presenta con appena 3 gruppi consiliari (Pdl, Puglia prima di Tutto e i Pugliesi) tutti identificabili nell'unico partito di Silvio Berlusconi. Appaiono, dunque, inutili sia la figura di un coordinatore delle opposizioni, così come il passaggio dello stesso Palese a capogruppo del gruppo Misto: Palese dovrebbe guidare solo uno dei gruppi, mentre per le altre postazioni potrebbero in campo Marmo e Damone.

Quel che, però, appare davvero importante è la possibilità di un cambiamento dei vertici del Pdl sul territorio: del resto, basti pensare al coordinamento provinciale leccese del Pdl, organo fantoccio, presentato pubblicamente l'anno scorso al Cinema Massimo di Lecce, per essere accantonato e riposto in un cassetto di antiquariato. Quel che più sorprende è che l'esclusione dei territori dalle scelte dei vertici, che sono alla base del fallimento del centrodestra pugliese, non abbia mai portato esponenti del Pdl ad alzare la voce contro un sistema evidentemente poco partecipativo: eppure, nei rumors, i malumori si sono sempre percepiti. Probabilmente, qualcuno ha preferito tacere e assecondare le decisioni altrui, senza il coraggio di manifestare un dissenso, che, alla fine, si è palesato in quello della base, che ha bocciato le strategie del partito. Una dura analisi del voto e del proprio risultato, senza se e senza ma, potrebbe essere la soluzione, dalla quale il Pdl e tutto il centrodestra possono ripartire, per riproporre un'idea alternativa di Puglia.

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