rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

Regione, più donne e meno Pd nella giunta pugliese

Pronta la squadra del presidente Nichi Vendola con 10 riconferme: ritorna anche la Godelli. Le donne passano da 5 a 6 , mentre il Pd perde un assessorato rispetto al passato, dopo il calo nelle urne

BARI - Tutto pronto o quasi per la nuova giunta del Vendola bis: caselle assegnate ai partiti, con il placet del governatore, che attende il responso della Corte di Appello sul numero dei consiglieri della prossima assise regionale per ufficializzare i nomi. Manca solo l'incontro con l'Idv e il percorso di concertazione sarà concluso definitivamente. Non dovrebbero, dunque, esserci sorprese dell'ultima ora, ma il condizionale in politica è d'obbligo, anche perché la prima incognita, strettamente collegata al numero di consiglieri in campo, è quella degli assessori, che potranno variare da 15 a 16.

L'indirizzo politico di Vendola, però, è chiaro: nel suo esecutivo ci vogliono più donne e meno partiti, e, a pagare il prezzo di questo orientamento sarebbe proprio il Pd, che otterrebbe meno spazio rispetto a quello richiesto. Del resto, i numeri non hanno premiato il partito di Bersani e il governatore ha avocato a sé un'autonomia, che intende far rispettare agli alleati. Il Pd avrebbe pagato nelle urne anche il tentativo di accordo confusionario e frammentario con lo scudo crociato, e per questo si appresta a vivere un coinvolgimento meno forte di quello sperato, con cinque assessori in giunta.

Due le rappresentanze in esecutivo per Sinistra Ecologia e Libertà (il partito di Vendola) e la lista del presidente (la «Puglia per Vendola»), uno all'Idv e uno alla Federazione della Sinistra (lista che non ha superato il quorum per entrare in consiglio regionale). Restano quattro i tecnici esterni della giunta. La giunta uscente, esclusi i tecnici, si presentava con cinque assessori baresi, due leccesi (con due vicepresidenti), uno di Foggia, uno di Brindisi e uno di Taranto: oggi, la variazione dovrebbe vedere quattro rappresentanti per Bari, due per Foggia (che dovrebbe essere premiata anche con la vicepresidenza), uno alla Bat, due a Lecce, uno per Brindisi e uno per Taranto.

Le donne, dalle cinque uscenti, dovrebbero passare a sei nell'esecutivo del Vendola bis, in controtendenza con l'elezione di appena tre su 70 nel consiglio regionale. Dieci saranno i riconfermati, ossia Loredana Capone, Fabiano Amati, Elena Gentile, Michele Pelillo, Guglielmo Minervini, tutti per il Pd, il moderato Dario Stefàno, per la Puglia per Vendola, con i tecnici Angela Barbanente, Tommaso Fiore, Gianfranco Viesti, e a furor di popolo ed appelli, anche Silvia Godelli.
Non riconfermati, invece, Onofrio Introna (Sel), Mario Loizzo (Pd), Michele Losappio (Sel), Magda Terrevoli, restata fuori anche dal consiglio. Entrano Nicola Fratoianni (coordinatore di Sel, non candidato alle regionali) e la socialista foggiana Anna Nuzziello (Puglia per Vendola). Infine per la Federazione della Sinistra, in rappresentanza della sesta provincia, dovrebbe esserci Maria Campese, già assessore a Barletta.

Nel centrodestra, tiene banco il caso della frattura tra Berlusconi e Fini: divisione reale o solo pretattica fino al prossimo accordo di non belligeranza? La questione tocca anche gli esponenti pugliesi del Pdl, che chiedono maggiore attenzione nelle scelte del governo nazionale ai temi e alle esigenze del Sud. Tra i 51 parlamentari ex Alleanza nazionale, che si sono raccolti intorno a Gianfranco Fini, ci sono Francesco Divella, Carmine Patarino, Antonio Pepe, ma c'è il sostegno anche dell'eurodeputato, Salvatore Tatarella. Dibattito aperto, per capire che direzione dare al partito del centrodestra e che linea scegliere per il futuro, dove sembra sempre più pressante e forte la rappresentanza della Lega, che reclama maggior peso nelle decisioni nazionali. Le prossime settimane saranno decisive, per comprendere ulteriori sviluppi.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Regione, più donne e meno Pd nella giunta pugliese

LeccePrima è in caricamento