Regione rinvia discussione sulla discarica di Corigliano. La rabbia di Blasi

CORIGLIANO D’OTRANTO - Ancora una volta non si è discusso in consiglio regionale dell’ordine del giorno, inerente al futuro della discarica di Corigliano d’Otranto. La richiesta di chiarimento sul cambiamento di destinazione d’uso del sito, inoltrata dal consigliere del Pd, Sergio Blasi, che prevede non è stata analizzata dall’organismo di Viale Capruzzi, per l’assenza nell’aula dell’assessore all’ambiente, Lorenzo Nicastro (a casa per ragioni di salute) e del governatore, Nichi Vendola.

Alla luce di questo risvolto e di questo ulteriore rinvio, scoppia la rabbia di Blasi, che sottolinea come la scelta di non discutere la questione sia “incomprensibile”, visto che l’ordine del giorno chiama in causa il consiglio regionale per cui la presenza dell’assessore al ramo e del presidente non rappresenterebbero condizione necessaria per lo svolgimento della discussione.

“La mia iniziativa punta – specifica - a far emergere in maniera chiara e inequivocabile la posizione della massima istituzione democratica della Puglia e delle forze politiche in essa rappresentate sull’entrata in funzione di una discarica costruita sulla più importante falda acquifera del Salento”.

Blasi spiega come l’impianto, che dal piano dei rifiuti dovrebbe accogliere il rifiuto biostabilizzato maturo dei comuni del Salento centrale, rappresenta “un serio rischio per la salute dei salentini, come ribadito dai vertici dell’Acquedotto Pugliese”: “Ad oggi – precisa - né la giunta regionale né l’Oga (organo governo d’ambito) leccese hanno prodotto soluzioni (si legga: riconversione) in grado di scongiurare il pericolo di inquinamento della falda”.

Per il consigliere del Pd non sarebbe più rinviabile un pronunciamento da parte del Consiglio regionale sulla discarica di Corigliano: “Ma dopo la giornata di oggi – conclude - è francamente arduo non ravvisare una volontà politica di non procedere alla discussione su questo tema”.