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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

Regione Salento contro Ria, mentre Fli guarda a Io Sud

Il movimento autonomista replica alle dichiarazioni con cui l'esponente nazionale Udc ha accolto le motivazioni della sentenza della Consulta che a febbraio ha bocciato la richiesta di referendum

LECCE - La pubblicazione delle motivazioni con cui la Corte Costituzionale ha bocciato - il 3 febbraio scorso - la richiesta di referendum per l'istituzione della Regione Salento (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=30762) ha innescato un vortice di polemiche che tarda a placarsi. Alla soddisfazione dell'onorevole Lorenzo Ria che è stato tra i protagonisti del no sul fronte di chi si è opposto al progetto autonomista, risponde la critica di vari esponenti del movimento che fa parte della federazione di lista Alleanza per il Salento, sempre più vicina al Terzo Polo.

Franco Ruggiero, segretario politico del movimento, è piuttosto esplicito nel suo commento: "Sembra che da parlamentare non sappia occuparsi se non di fare il controcanto funebre al desiderio di autonomia politica del popolo salentino, immemore di ciò che predicava dieci anni fa. Forse lo spazio che non riesce a trovare in alcuna forza politica lo costringe a guadagnarsi un posto al sole, reclamando il ruolo di avversario del Movimento Regione Salento"

Fa da sponda a Ruggiero Cristian Sturdà, coordinatore del movimento giovanile, che aggiunge: "Dov'era l'onorevole Ria mentre sradicavano ulivi secolari dal nostro territorio per far posto ai "ùparchi"ù del fotovoltaico? Dov'era mentre si concedevano le autorizzazioni per il trivellamento della nostra costa? Perché non si è impegnato con lo stesso fervore, con il quale ha ostacolato una richiesta di referendum popolare, per combattere il fenomeno dell'erosione delle nostre spiagge? Perché non lo vediamo impegnato in prima fila contro i mostri industriali che provocano tumori e morte nel nostro Salento?"

La polemica sta però creando qualche imbarazzo all'interno dello schieramento che si propone di competere alle prossime elezioni, tanto a livello nazionale che locale, contro i due principali schieramenti. Se da una parte infatti l'Udc guarda con crescente simpatia alla federazione di liste presieduta da Paolo Pagliaro - tanto che sul tema della candidatura di quest'ultimo c'è stata una pubblica apertura di credito da parte di Totò Ruggeri -, dall'altra la contrapposizione senza sconti di queste ore tra il Movimento Regione Salento e Ria, che dell'Udc è autorevole esponente, rischia di far saltare le carte all'aria. A tentare una mediazione è Futuro e Libertà, con il suo responsabile provinciale Paolo Pellegrino.

"Il contributo che Apl ha saputo dare in questi mesi, dalla sua costituzione ad oggi, non può riassumersi esclusivamente in un aut aut da offrire alla collettività: Regione Salento sì. Regione Salento no. Paolo Pagliaro ha brillantemente articolato la sua proposta sottolineando le criticità di un territorio troppe volte dimenticato non solo dal governo centrale, ma anche e soprattutto da quello regionale che, spesso, ha dimostrato uno strabismo territoriale in termini di attenzione e di risorse da destinare alle province pugliesi".

Ma Fli guarda anche oltre la polemica e spera di recuperare alla causa del Terzo polo anche Adriana Poli Bortone e il suo movimento Io Sud. La senatrice nelle ultime settimane pare essersi riavvicinata al centrodestra, candidandosi addirittura alle eventuali primarie, ma è anche vero che alla manifestazione di sabato scorso in Piazza Libertini - alla quale hanno partecipato Fini, Casini, Rutelli e Lombardo - non è voluta mancare, seppur con un'apparizione discreta (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=30701).

"Su questi input - conclude Pellegrino - abbiamo il dovere di confrontarci tutti insieme sedendoci subito intorno a un tavolo e coinvolgendo, ovviamente, anche il movimento Io Sud di Adriana Poli Bortone che da sempre ha sottolineato certe criticità e quanti altri condividano la nostra proposta politica. Ad oggi appare evidente che solo nel Terzo Polo si possano affrontare in chiave progettuale questi argomenti; altrove non è possibile, a meno che non si vogliano fare distorcenti forzature o ammainare le bandiere".

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