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Lunedì, 29 Aprile 2024
Incontro al Capece / Maglie

Rete dei trasporti nel Salento: le proposte per colmare il gap di efficienza

Le ha illustrate il deputato Andrea Caroppo in un incontro a Maglie: una punta alla realizzazione di una bretella ferroviaria per il campus universitario, Ecotekne, un’altra alla creazione di Ferrovie del Salento

MAGLIE – Mobilità efficiente significa sviluppo. Sulla base di questa premessa Andrea Caroppo, deputato di Forza Italia, ha presentato le sue quattro proposte per colmare le carenze oramai datate del territorio salentino dove l’ultimo metro di strada ferrata, per fare un esempio, è stato costruito nel 1919 e dove, rispetto al mezzo privato che però non è alla portata di tutti, i tempi dei collegamenti dei mezzi pubblici con l'Aeroporto del Salento non sono ancora competitivi. 

In un incontro dal titolo “Metrosalento” organizzato presso il liceo Capece, a Maglie, il parlamentare ha spiegato: “Ci siamo rassegnati al fatto che prendere i trasporti pubblici in provincia significa impiegare il triplo, il quadruplo del tempo rispetto all’auto, che raggiungere o tornare dall’aeroporto a casa con i mezzi pubblici è come affrontare un altro lunghissimo viaggio. Io, però, non voglio rassegnarmi a questa idea. Sin dall'inizio della legislatura, come capogruppo in Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, ho messo il tema dell'isolamento della nostra Terra al centro della mia attività istituzionale e ora sono pronto a presentare le mie 4 proposte strategiche per il miglioramento e lo sviluppo della mobilità nel Salento. Non chimere o slogan ma progetti concreti e fattibili che il nostro territorio aspetta e merita da anni”.

La prima proposta riguarda il collegamento tra i centri del Sud Salento e l’aeroporto di Brindisi: entro il 2026, infatti, è prevista la realizzazione del collegamento tra lo scalo e la linea ferroviaria. In questo modo dalla stazione di Lecce sarà possibile arrivare in aeroporto senza cambiare mezzo (attualmente si può prendere un bus navetta dalla stazione di Brindisi), ma l’attesa infrastruttura non scioglierà il nodo dell’efficienza dei collegamenti pubblici tra Lecce i principali centri della provincia, soprattutto della parte più meridionale.

Per ovviare all’esigenza di ridurre i tempi, la soluzione prospettata agli amministratori locali e alle categorie produttive è quella di un collegamento ferroviario specficio sulla linea Santa Maria di Leuca, Tricase, Maglie, Lecce (e poi fino a Brindisi) e di un altro sulla direttrice Casarano, Gallipoli, Nardò, Copertino, Lecce (e poi Brindisi) attraverso la realizzazione - e qui si passa alla seconda proposta - della “Bretella per Ecotekne” per raggiungere il campus universitario Ecotekne. Questo consentirebbe, ha spiegato Caroppo, di avere un collegamento più rapido tra il capoluogo e tutti i principali comuni del versante ionico. Collegamenti così strutturati, articolati con una frequenza coerente con le necessità di spostamento, servirebbero sia l'utenza ordinaria - lavoratori, studenti - sia quella dei viaggiatori. 

La terza proposta è quella del “Treno del Mare”, per collegare le grandi città italiane con il Salento durante la stagione estiva. Su questo punto Caroppo ha assicurato di aver già avviato un confronto affinché già dalla prossima estate la proposta di treni notturni da Milano Centrale, Roma Termini e Torino Porta Nuova, possa trovare realizzazione.

L’ultima proposta è quella di dividere le attuali Ferrovie del Sud Est in due società, in modo da essere più prossime al cittadino: attualmente si articolano su 473 chilometri complessivamente, che per due terzi si trovano nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto. Ecco perché al soggetto attualmente operante, cui resterebbe l’area del Barese, si potrebbero affiancare le Ferrovie del Salento.

Le idee di Caroppo sono state accolte con favore dagli amministratori locali presenti e il prossimo passo è quello di definirle da un punto di vista tecnico per poi passare alla fase delle deliberazioni degli enti che, con propri atti, daranno forza dal basso a quella che il promotore ha presentato come una vera e propria “rivoluzione dei trasporti”.

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