rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

"Ritorno al futuro": per molti giovani beffa continua

Un nuovo caso nella controversa vicenda del bando "Ritorno al futuro": nel Cud emesso dalla Regione regala una sorpresa non proprio gradita ai giovani interessati. E la protesta corre sul web

BARI - "Ritorno al futuro", una "beffa continua" per molti giovani salentini e pugliesi. Se, infatti, solo due settimane fa, erano schizzate alle stelle le proteste, in quanto molti soggetti, risultati ammessi al bando e alle borse di studio ad esso annesse per la scelta di un master idoneo al proprio percorso formativo, tuttavia erano stati esclusi dal finanziamento (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=20754), oggi c'è una nuova evoluzione, che sta mettendo in apprensione i giovani interessati ad ogni latitudine della Puglia.

Si tratta, infatti, di una questione piuttosto controversa: i ragazzi interessati, di cui diversi salentini, si sono visti recapitare con estrema meraviglia il Cud 2010, emesso dalla Regione Puglia, a seguito dell'erogazione della borsa di Studio del bando, e rischiano di pagare tasse salate per la dichiarazione dei redditi 2010, o peggio ancora, non sanno di doverlo fare. In pratica, la Regione, ad erogazione avvenuta, pur avendo già trattenuto a monte le tasse sulla porzione prevista da tassare (cioè sul 50% della somma erogata), ha spedito un Cud, contenente la cifra totale della borsa di studio, così da costringere i riceventi a considerare tassabile l'intera cifra ottenuta e non solo l'aliquota del 50%, come previsto dalla disciplina fiscale del bando.

Le conseguenze sono molti immediate e semplici: quanto trattenuto a monte dalla regione non appare sufficiente e bisogna pagare un'ulteriore cifra per il conguaglio, ovviamente di tasca propria (quella dei giovani interessati), visto che i soldi sono stati spesi per pagare il master, come da vincolo del bando, e come da scopo ben preciso, quello, cioè, di affrontare la spesa di un master nella speranza di un futuro migliore.

I giovani sono sul piede di guerra ed hanno iniziato una mobilitazione, per "contarsi" e chiedere giustizia, attraverso i canali informatici e i social network, con la costituzione di gruppi virtuali, pronti a raccogliere adesioni, testimonianze e a dar vita ad iniziative per la difesa del proprio diritto alla formazione e al rispetto delle promesse del progetto in questione. Qualche politico, seppur fregiandosi del valore teorico di questa iniziativa, ha dovuto concedersi ad ammissioni di errore, più o meno eclatanti.

I giovani, colpiti da questa ennesima beffa, chiedono che ciascuno della classe dirigente pugliese si assuma la propria responsabilità, visto che è di evidenza l'errore contestato; chiedono, inoltre, una rettifica del Cud emesso dalla Regione o una qualsiasi altre soluzione, che non penalizzi gli "ignari riceventi". Perché a beffa, in genere, si accumula beffa. E il rischio concreto è che il "Ritorno al futuro" si stia configurando sempre di più come un rinvio al passato, tutt'altro che piacevole.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Ritorno al futuro": per molti giovani beffa continua

LeccePrima è in caricamento