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Rotundo: "Perrone ascolti gli artigiani Porta Rudiae"

Il capogruppo di opposizione chiede al sindaco di Lecce di porre attenzione, incontrare ed ascoltare gli artigiani di Porta Rudiae, per salvaguardare le loro creazioni: "Emergenza improcrastinabile"

LECCE - Attenzione agli artigiani di Porta Rudiae: a chiederla è Antonio Rotundo, che getta lo sguardo sulla situazione di difficoltà in cui vertono gli operatori culturali del centro storico leccese e chiede di "incentivare il piccolo commercio", "coltivare i talenti artistici e artigiani" della città "per dimostrare cura e rispetto delle nostre risorse umane e implementare il turismo": "Esiste una realtà incalzante - chiarisce Rotundo - che da tempo chiede all'amministrazione comunale di guardare al di là del proprio naso. Quindici artigiani, che operano nei pressi della piazzetta antistante Porta Rudiae, vivono un'emergenza non più procrastinabile".

Il riferimento che Rotundo fa è all'inadeguatezza di "immobili non idonei ad ospitare le proprie creazioni, tanto da minacciarne la fattura, la location decentrata non adatta a fungere da collettore turistico e sita in zona ad alto tasso di criminalità, assieme alla mancanza di una valida alternativa di trasloco che non metta a repentaglio il piccolo avviamento di mestieri che vivono proprio di turismo, rischia di rappresentare una condanna definitiva di questi operatori".

Secondo quanto raccontato dall'esponente del Pd, i commercianti "hanno, e continuano a farlo, più volte bussato alle porte di Palazzo Carafa, dove l'orecchio di un governo cittadino sordo ai richiami di sconosciuti si è rivelato del tutto indifferente": "È necessario e urgente - puntualizza - aiutare questi artigiani a uscire da una crisi nella crisi: noi ci proponiamo come fonte d'ascolto prima e come reazione fattiva poi, convinti come siamo che i talenti, anche se sconosciuti ai più, non possano e non debbano essere lasciati soli".

Rotundo assicura di essere al fianco delle categorie deboli "per colmare le profondissime lacune di un'amministrazione comunale incapace di gestire il territorio e incurante dei bisogni dei cittadini non raccomandati": "Per questi motivi chiediamo al sindaco - precisa - di trovare il tempo per ascoltare questi operatori che hanno solo da rappresentare le loro buone ragioni che si sostanziano nella sacrosanta richiesta di individuare una più efficiente ed adeguata sistemazione che dia dignità a loro e alla città".

"In un momento culturale in cui il made in Italy e le peculiarità territoriali assumono il valore aggiunto della singolarità e trovano riconoscimento oltre il confine meramente regionale non possiamo permettere - conclude - che l'artigianato leccese, peraltro già rinomato, paghi lo scotto dell'incuria governativa, non possiamo permettere che il talento dei nostri giovani artisti venga soffocato o ignorato da un'amministrazione indolente e insensibile".

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