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Lunedì, 29 Aprile 2024
Dopo l’intervento di Silvia Tarantino / Porto Cesareo

Sambati rintuzza la sindaca: “Spiegazioni fantasiose, rimpasto non era nel programma elettorale”

Non si placa il botta e risposta tra gli ex assessori e il primo cittadino di Porto Cesareo dopo la nomina della nuova giunta comunale. “Necessario porre fine all’agonia politica e tornare al voto”

PORTO CESAREO – Ad una settimana dalla nuova definizione della giunta comunale cesariana e dal botta  e risposta a distanza tra gli ex assessori defenestrati, Anna Peluso ed Eugenio Sambati, e il primo cittadino, Silvia Tarantino che ha rivendicato le sue scelte in nome e per conto del bene supremo della collettività e della città, non si spegne l’eco della polemica.

In attesa del nuovo confronto e del riposizionamento in consiglio comunale, e alla assegnazione anche delle nuove deleghe ai consiglieri comunali della maggioranza, nei giorni scorsi una ulteriore presa di posizione ufficiale è arrivata dall’ex assessore al Bilancio e all’urbanistica, Eugenio Sambati in linea di condotta anche la ex vicesindaco Peluso.

Alle delucidazioni sulle ultime scelte politiche e inerenti il ricambio nella squadra di governo d parte del sindaco, Eugenio Sambati ed Anna Peluso hanno manifestato, con una ulteriore nota,  il loro “stupore” rispetto al quelle che sono state definite “le ennesime fantasiose ultime affermazioni del sindaco Tarantino, affermazioni, tra l'altro, condite di inspiegabile vittimismo che non trova fondamento nella realtà”.

Gli ex assessori, che ora torneranno tra i banchi del consiglio comunale, hanno inteso spiegare che “il rimpasto della giunta non faceva parte sicuramente di alcun accordo pre-elettorale, ma è stato il frutto di una decisione personale ed antidemocratica assunta dal sindaco, in totale contrapposizione e disprezzo della volontà degli elettori, che, con il loro voto, al momento delle elezioni, hanno stabilito da chi farsi rappresentare”.

“A tal proposito si è ritenuto e si ritiene altamente offensivo” incalza Sambati, “non solo delle proprie persone, ma soprattutto degli elettori stessi, poter minimamente pensare che due tra i  consiglieri più suffragati, e non si comprende né è spiegato perché soltanto Peluso e Sambati, e non altri, potessero essere retrocessi a consiglieri comunali, con l'attribuzione di semplici deleghe, solo perché lo ha deciso il sindaco, insieme a pochi intimi, e di continuare, poi, la collaborazione politica come se nulla fosse accaduto. Con questo atteggiamento” prosegue  l’ex assessore, “il sindaco ha voluto calpestare la dignità dei propri concittadini ed il loro voto,  dimostrando e confermando, ove mai ce ne fosse ancora bisogno, di essere lontana anni luce dal vivere democratico e dalle regole basilari della condivisione e partecipazione”.

“Siamo convinti ancor di più che questo sindaco non abbia più nulla da dire e debba essere messa, perciò, quanto prima la parola fine ad una lenta ed assurda agonia politica amministrativa che nuoce a tutta la comunità cesarina” conclude Sambati, “se il primo cittadino si sente così forte la sfidiamo a sottoporsi, sin da subito, al giudizio degli elettori, altrimenti rimanga in silenzio e si goda questo ultimo scampolo di consiliatura”.

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