rotate-mobile
Sabato, 27 Aprile 2024
Politica Galatina

"Santa Caterina Novella, ecco l'ospedale immaginario"

Aloisi scrive un'interrogazione sull'ospedale di Galatina al presidente della Regione Vendola e sullo stato di degrado del nosocomio locale: "L'unica speranza per un ammalato è non averne mai bisogno"

GALATINA - "Uno sfacelo". Così definisce l'ospedale "Santa Caterina Novella" di Galatina il consigliere regionale e presidente del movimento Azzurro Popolare, Aldo Aloisi, che sottolinea l'incuria della struttura sanitaria.

"Neppure se fossimo in un ospedale da campo allestito appositamente per far fronte alle emergenze di una terribile calamità, uno sfacelo simile a quello in cui versa il ‘Santa Caterina Novella' di Galatina sarebbe tollerabile": le dure parole di accusa di Aloisi si riferiscono in modo particolare allo stato in cui versa il nosocomio galatinese, un tempo polo d'eccellenza salentina, oggi monumento al degrado e all'incompetenza. Basterebbe visitare le sale operatorie per scoprire un'inefficienza che mette in ginocchio il sistema socio-sanitario, spingendo gli utenti a cambiare città. E che fa indignare.

"L'unica speranza per un ammalato di Galatina o dei paesi del distretto - sottolinea Aloisi - è di non doverne mai avere bisogno. Il che, seppure scongiurabile, non è del tutto evitabile: dunque urge un intervento serio, magari non a beneficio di telecamera. Magari solo per il bene dei cittadini, di tutti i cittadini". Ed, in effetti, pare che la situazione delle sale operatorie sia davvero emergenziale in questi giorni, ma non solo. Molti malati hanno dovuto ricorrere addirittura all'intervento delle forze dell'ordine affinché venisse garantito loro un trattamento decente. Un'esperienza allucinante, a detta dei protagonisti degli sgradevoli episodi.

Si sbraccia Aloisi: "Sì, avete capito bene. Uno, per disgrazia, si trova a dover digitare il 113 anziché il 118. Senza un ufficiale di polizia che intimi ai camici di far presto, le porte delle sale operatorie restano chiuse. Irrimediabilmente cala la polvere sul centro nevralgico dei reparti galatinesi. Quasi come se non fosse in ballo la salute di una persona. C'è chi, ai vertici dell'amministrazione regionale, la chiama razionalizzazione, per me si tratta di tentata strage. Che mi pare sia un reato". "Le scelte disgraziate dei burocrati del lungomare barese - continua - non possono minacciare un bene tanto prezioso; per di più a battersi per la qualità delle prestazioni sanitarie del ‘Santa Caterina Novella' sono rimasti davvero in pochi. Molti di quelli che ai tempi del piano di riordino targato centrodestra erano in piazza a parlare di diritti negati e chiusure imminenti oggi sono misteriosamente ‘normalizzati'. Con buona pace di chi poco s'interessa delle beghe di noialtri e vorrebbe semplicemente garantito quanto gli spetta".

Aloisi sottolinea come non sia accettabile che un servizio di vitale importanza venga razionalizzato fino alla sospensione per carenza di personale, tanto più se, come sembra, alcuni degli anestesisti che avrebbero potuto essere in forza al nosocomio galatinese sono stati assegnati all'ospedale di Gallipoli: "Primari, medici, infermieri, operatori, tecnici, impiegati, il personale tutto è abbandonato a se stesso, trascurato, bistrattato e relegato ad un ruolo di marginalità estrema- sostiene il consigliere regionale - eppure, negli anni, ha sempre dimostrato di saper fare, e di saper fare bene. Non merita un trattamento così squallido una classe di professionisti al servizio della collettività, che si spende al meglio per accogliere e curare una larga fetta di salentini".

Aloisi, pertanto prende carta e penna e scrive a Vendola, chiedendo perché mai nessun intervento venga azionato al fine di risolvere il dramma dei servizi immaginari e delle carenze vere. Nell'interrogazione urgente auspica che i vertici regionali si attivino per garantire la piena operatività dei reparti del "Santa Caterina".

Chiosa il consigliere: "Sebbene sappiamo che in queste ore il presidente della giunta sia fin troppo indaffarato nella battaglia per aggiudicarsi una candidatura futura che nessuno sembra voglia, a ragione, riconoscergli, appellandoci alla sua sensibilità, chiediamo che intervenga in fretta per evitare l'irreparabile e porre fine ad un imbarazzante disguido. Ne va della sua già minata credibilità. Ma soprattutto ne va della salute degli utenti, dell'impegno degli operatori sanitari e della stanchezza dei cittadini: la malasanità, che fa notizia solo se ci scappa il morto, è anche questa. Un ospedale energico e qualificato, ieri fiore all'occhiello della rete provinciale, oggi vecchio arnese imbarbarito e sottodimensionato da scelte scellerate".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Santa Caterina Novella, ecco l'ospedale immaginario"

LeccePrima è in caricamento