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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica Gallipoli

Scarichi, barricate di Venneri. Aqp assolve depuratori

Dopo il presidio alla foce del canale dei Samari contro lo sversamento in mare dei reflui si muovono le Istituzioni. L'Acquedotto: "Gli impianti non c'entrano". Consiglio spostato al Teatro Italia

GALLIPOLI - Scarichi a mare dei depuratori consortili, tra presidi, mobilitazioni e precisazioni. Dopo il "piantonamento" spontaneo alla foce del Canale dei Samari di cittadini e operatori turistici guidati dal capogruppo Udc, Sandro Quintana e dal consigliere comunale Luigi Caiffa, sulla vicenda degli scarichi delle acque reflue dei depuratori consortili di Taviano e Casarano cresce il livello di attenzione. Anche il sindaco Giuseppe Venneri è tornato a ribadire la sua presa di pozione che parte dalla imprescindibile tutela del mare di Gallipoli e promette le "barricate" per impedire che il recapito finale delle piattaforme depurative possano intaccare la costa del litorale sud. E proprio in tale direzione giunge da Acquedotto pugliese una precisazione onde evitare che si continui a collegare l'eventuale inquinamento del canale dei Samari con la regolare attività dei depuratori di Taviano e Casarano.

"L'inquinamento del canale Samari non dipende dal cattivo funzionamento degli impianti depurativi" spiega il responsabile relazioni esterne di Aqp, Vito Palumbo. Che continua: "Si tratta di impianti che, al contrario, rappresentano un presidio sanitario e di difesa dell'ambiente. I depuratori di Taviano e Casarano funzionano correttamente e restituiscono un refluo adeguatamente trattato e rispettoso dei limiti di legge. Le attività del gruppo, del resto sono improntate da sempre alla difesa dell'ambiente ed alla promozione di uno sviluppo sostenibile ed eco-compatibile, come del resto testimoniato anche dall'introduzione di un piano acquisti verdi, il primo nel meridione con il quale Acquedotto Pugliese si è impegnato a riconvertire almeno il 30% delle sue forniture in prodotti ecologici".

Il sindaco Venneri dal canto suo ha invece rivolto un appello a tutti gli enti coinvolti affinchè "facciano sino in fondo la propria parte perché si evitino sfregi permanenti alla comunità gallipolina, che sarà difesa senza titubanza alcuna arrivando, se necessario, alle barricate. Siamo pronti a seguire tutti gli iter previsti dalla legge ed anche alla mobilitazione popolare, comprese le barricate nel canale dei Samari, per spezzare definitivamente questa spada di Damocle che pende sulla nostra testa". Per il primo cittadino di Gallipoli è giunto "il momento della responsabilità e degli impegni concreti, perché si è esaurito quello delle parole e dei buoni propositi."

Una vicenda che sarà affrontata in un imminente Consiglio comunale, fissato appena ieri dalla conferenza dei capigruppo riunita in Comune per il prossimo 4 dicembre. Un Consiglio comunale "aperto", atteso che è stato stabilito di invitare alla seduta monotematica anche il presidente della Provincia, Antonio Gabellone, e tutti i rappresentanti politici espressione dei territori interessati alla problematica (consiglieri provinciali, regionali e parlamentari), e che punta a coinvolgere anche le categorie e gli operatori della zona. Per garantire una massima affluenza è stata disposta la convocazione "esterna" dell'assise comunale dapprima al teatro "Tito Schipa", ma nelle ultime ore è stato comunicato lo spostamento nelle sale del Teatro Italia. Una circostanza di un'assise "allargata" per altro anticipata dallo stesso sindaco Venneri che spiega: "A Palazzo Balsamo inviteremo anche il presidente della Provincia, Antonio Gabellone e quanti possano dare risposte definitive e condivise per la risoluzione di un problema che, se lasciato irrisolto, avrebbe conseguenze irreparabili per la nostra comunità. Non si tratta di fare vuoti allarmismi né inutili guerre di campanile, perché la posta in gioco, ossia la tutela ambientale delle nostre acque e quindi la salvaguardia del turismo e dell'economia locali, è troppo alta. Per l'ennesima volta ribadisco che l'inviolabilità del mare di Gallipoli è un principio che non ammette deroghe né sconti di sorta e che quest'Amministrazione Comunale farà sino in fondo la sua parte per evitare iatture incalcolabili per la nostra città". Il primo cittadino aveva inoltre espresso il suo plauso per l'iniziativa del consigliere provinciale Sandro Quintana e di quello comunale, Luigi Caiffa, che hanno attivato un presidio nelle vicinanze del Canale dei Samari quale forma di protesta in favore del mare di Gallipoli.

E le istituzioni e i rappresentati politici sembrano voler muovere i primi concreti passi per affrontare in maniera adeguata la questione di emergenza ambientale. Un aspetto che sta a cuore ed è accuratamente preso in considerazione dal presidente della Provincia, Antonio Gabellone che dopo aver subito in questi mesi la decisione a suo dire "prevaricatrice" del commissario per l'emergenza ambientale Nichi Vendola, ribadisce la sua posizione: "La Provincia farà tutto quello che è nelle sue competenze così come aveva già fatto in merito alla questione bloccando preventivamente le autorizzazioni allo scarico dei depuratori atteso che è stato da sempre ribadito che nessuna goccia deve essere sversata nel mare di Gallipoli che verrà tutelato al massimo". Il presidente Gabellone, su segnalazione del consigliere provinciale Salvatore Di Mattina, nei giorni scorsi aveva personalmente effettuato un sopralluogo lungo la direttrice e alla foce del canale dei Samari disponendo anche la verifica della Polizia provinciale e il prelevamento di campioni delle acque dei canali da far analizzare da parte dell'Arpa. E per questo, con estrema razionalità invita anche alla prudenza nei responsi e nelle conclusioni: "Aspettiamo i dati ufficiali delle analisi dell'Arpa e poi tireremo le somme e decideremo le azioni di confronto e di intervento".

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