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Martedì, 30 Aprile 2024
Politica

Tagli sanità pugliese: opposizioni chiedono confronto

Dopo l'annuncio dei tagli sulla sanità, le opposizioni chiedono il confronto nelle aule di Viale Capruzzi. Congedo (Pdl) assicura la parte del centrodestra. Negro (Udc) bacchetta il metodo Fiore

BARI - Il futuro della sanità pugliese dentro il consiglio regionale: lo chiedono le forze di opposizione che invitano il governatore, Nichi Vendola, e la sua maggioranza ad affrontare il tema caldo dei tagli nelle aule di Viale Capruzzi. Saverio Congedo, esponente del Pdl, evidenzia l'intenzione del centrodestra di fornire il proprio contributo alla discussione, ma puntualizza: "Non si sono ancora spenti gli echi della fantasmagorica campagna elettorale di Vendola che vengono drammaticamente al pettine i nodi delle promesse disattese e di balbettii nell'azione di governo".

Congedo parla apertamente di "macelleria ospedaliera in arrivo", con tagli di 19 ospedali e di oltre 2 mila posti-letto, con il Grande Salento interessato dalla perdita di 7 strutture ospedaliere ed 800 posti letto, e con "il grazioso ‘cadeau' del ripristino dei tickets sui farmaci". Ma per Congedo, il quadro "non è il frutto di una manovra finanziaria nazionale che non ha tagliato un solo centesimo al ‘Patto di salute' sottoscritto anche da Vendola": "Al contrario di quello che si sta tentando goffamente di far credere ai Pugliesi - afferma -, è invece la conseguenza di un reiterato e preesistente sfondamento del ‘patto di stabilità regionale' a causa del quale già dai prossimi mesi la regione potrebbe non avere più i soldi per pagare gli stipendi a medici ed infermieri, mentre già oggi la Cassa della Regione è blindata con quel che ne consegue per l'intera economia regionale".

Per Congedo non è immaginabile che "questo tsunami sulla salute ai Pugliesi, effettuato per di più al di fuori di ogni programmazione, possa determinarsi in assenza di un immediato confronto in Consiglio Regionale": "In quella sede - precisa - siamo pronti a valutare le scelte del Governo regionale senza pregiudiziali posizioni di schieramento ed a fare responsabilmente la nostra parte a difesa del diritto alla Salute dei Pugliesi che non può essere consegnato alle logiche spartitorie e alle risse del centrosinistra".

E l'invito al dialogo ed al confronto arriva anche dall'Udc, attraverso il capogruppo in regione, Salvatore Negro, che bacchetta l'assessore Fiore, il quale non avrebbe colto la "disponibilità al dialogo" da parte dello scudocrociato, così come fatto anche con "il nostro modo diverso di fare opposizione e preferisce dialogare con le forze di politiche attraverso la stampa invece che riferire in Commissione".

"Purtroppo - ha sottolineato Negro - ci è dato sapere solo dalla stampa che l'assessore Fiore sta portando il Piano a Roma, senza passare dalla Commissione. È evidente che non è stata colta la predisposizione dell'Udc a dialogare con le forze di maggioranza, così come anche con l'altra opposizione rappresentata dal Pdl, per produrre dei risultati concreti a vantaggio del territorio e dei cittadini pugliesi".

Negro evidenzia come l'Udc non accolga favorevolmente "lo schiamazzo del Pdl": "Ma - precisa - non ci piace neanche la mancanza di confronto con le forze della maggioranza". Una contestazione, dunque, di metodo all'assessore Fiore, prima che di merito. Secondo Negro, alla luce delle perplessità già espresse da alcuni esponenti della maggioranza, sarebbe impensabile che il Governo Vendola possa pensare di adottare un Piano non ampiamente condiviso: "Questo - afferma - sicuramente eviterà errori come quelli del passato percorsi da altri e che hanno portato a risultati elettorali ben noti".

"Come forza di opposizione, alternativa a quella del Pdl - chiarisce Negro -, abbiamo appreso di tali contenuti solo da notizie di stampa. Siamo consapevoli che, anche se doloroso, il Piano è senz'altro necessario e che la Regione ha tempo fino al 15 luglio per portare a Roma un programma di lavoro che dimostri come fare per risparmiare la cifra di oltre 400 milioni di euro. Non vogliamo alzare barricate per ragioni strumentali o di partito, né saremo noi a far crescere il fronte del ‘no' che produrrebbe ulteriori danni, questo lo abbiamo dimostrato in altre occasioni".

Per questo Negro e l'intero Udc, ritengono necessario che l'assessore Fiore e lo stesso Governatore Vendola dimostrino buon senso in questa vicenda, accogliendo l'invito al dialogo.

"Il fallimento della gestione Vendola in materia di sanità è così devastante per le casse della Regione e per i livelli di assistenza garantiti ai pugliesi che non può non essere oggetto di una seduta di Consiglio: il presidente venga a spiegarci come si è arrivati fin qui". Lo chiede il coordinatore regionale della Puglia prima di tutto, Salvatore Greco.

"La parabola decadente della sanità dell'èra Vendola - spiega Greco - è riassunta nelle rassegne stampa di questi cinque anni: basta prendere l'intervista del 20 settembre 2005, quando il governatore, da poco eletto, annunciò che avrebbe aumentato i posti letto di 1.902 unità; oggi deve tagliarne 2.200: vuol dire che era fantasiosa l'esigenza di cui parlò cinque anni fa o che cinque anni di rinvii e di sostanziale inerzia del governo regionale hanno portato la Puglia sull'orlo del baratro nel quale ci troviamo oggi". "Vendola - aggiunge il consigliere regionale - ha l'obbligo di spiegare al Consiglio regionale innanzitutto, e ai pugliesi, il perché di questi tagli: Berlusconi non c'entra, perché la responsabilità dei tagli è soltanto lo sfondamento del Patto di stabilità per tre anni dei cinque in cui ha governato il centrosinistra".

"Chiediamo al presidente - conclude Greco - di sospendere per qualche ora la sua campagna elettorale nazionale per dar retta un po' alla Puglia: il Consiglio deve sentire dalla viva voce di Vendola le giustificazioni con cui difenderà la 'macelleria sanitaria' di cui si sta fatto autore".

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