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Domenica, 28 Aprile 2024
La sfida a Salvemini

Tavolo del centrodestra, fumata bianca rinviata di sei giorni: Poli Bortone o Pagliaro, scelta vicina

La riunione nazionale dei partiti della coalizione ha sancito l’ennesimo rinvio per la definizione del candidato sindaco a Lecce. Obiettivo smussare gli ultimi veti e convergere sulla scelta unitaria. E il cerchio sembra ormai stringersi tra la senatrice e il consigliere regionale

LECCE - Il tavolo nazionale del centrodestra stavolta si è riunito realmente, ma per l’indicazione dei candidati sindaco della dorsale pugliese, Bari e Lecce in particolare, è tempo dell’ennesimo, e quasi pachidermico, rinvio.

Per il capoluogo salentino le ipotesi in campo per la sfida alla ricandidatura del sindaco Carlo Salvemini, quelle di Adriana Poli Bortone, Paolo Pagliaro e Ugo Lisi restano ancora aperte e in piedi, ma la sensazione è ormai palpabile: la senatrice e il consigliere regionale e presidente del Movimento Regione Salento, sono le due opzioni scremate per la volata finale e decisiva.  

Arrivare alla meta, uniti e convergenti, è il mantra scandito nelle dichiarazioni ufficiali da veicolare per non destabilizzare la lenta manovra di avvicinamento alla scelta definitiva che schiuda le porte alla condivisione e non ad ulteriori lacerazioni interne ai singoli partiti.

Per il si a Pagliaro bisogna ancora sdoganare il via libera del Carroccio di Roberto Marti, mentre per Adriana Poli Bortone, che attende serenamente le scelte dopo aver fornito la disponibilità, dopo la fuga in avanti sguinzagliata dai rumors locali e la frenata della scorsa settimana, non ci sono veti particolari da superare. Così come, invece, aleggia negli ambienti del partito della Meloni sull’attuale assessore a Galatina, Ugo Lisi.

Fratelli d’Italia e Noi Moderati non disdegnano invece la capacità di apertura al civismo che potrebbe garantire proprio Pagliaro, capace di intercettare consensi anche nella società civile e, trasversalmente, tra movimenti e partiti in cerca di supporto alla coalizione più “convincente”.    

Altri sei giorni di attesa e poi Lega, Fratelli D’Italia, Forza Italia e Noi Moderati chiuderanno i giochi e l’eventuale braccio di ferro sui nomi, per far prevalere il criterio della ragionevolezza e della scelta condivisa.

I segnali che rimbalzano da Roma sono che “i tempi sono maturi per una scelta orientata verso la vittoria elettorale e la condivisione unitaria del candidato sindaco”. In tale direzione, vale la pena dunque attendere un’altra settimana, o poco meno. Andare oltre sarebbe, invece, quasi paradossale.                       

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