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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

Transumanze e liste: dibattito aperto, scontro servito

Si compongono le liste, torna il dibattito sui cambi di casacca e sul concetto di coerenza. Camilli si difende. AD Gallipoli chiede a Fasano di scendere in campo. Ddb vuole in lista Ciardo e Manca

LECCE - Liste che fai, transumanza che trovi. Ogni elezione che si rispetti serve la tradizione ormai collaudata di cambi di casacca ed appelli ad una coerenza "fai da te", che nella ariosità di certa politica diventano argomenti quotidiani su cui le parti si confrontano. Fino alla fine del mese c'è spazio per ulteriori variazioni e spostamenti di voti, ma sono già arrivati i primi colpi di una campagna acquisti di una politica sempre più vicina a logiche da calcio mercato. E su quei nomi, in viaggio da uno schieramento all'altro come mine vaganti, si scatena il dibattito.

All'Udc di Casini non è andata giù l'uscita dal partito di Fabrizio Camilli, che solo l'anno scorso si era presentato alle Europee con lo scudocrociato, prima di scegliere pochi giorni fa di ritornare nel centrodestra, accogliendo l'invito della Puglia prima di tutto a correre per la lista fittiana. E Gigi De Leo, portavoce dell'Udc, non ha nascosto il dissenso per una scelta ritenuta in qualche modo "sorprendente".

Pronta la difesa dello stesso Camilli: "Capisco il rammarico di De Leo - afferma - ma ritengo che sia soprattutto un rammarico per ciò che poteva essere e non è stato. Per quanto mi riguarda non si può certo parlare di cambio di casacca perché la mia è una scelta coerente a chi ha sempre fatto un percorso politico alternativo alla sinistra".

"Suggerisco a De Leo - continua Camilli - di raccordarsi con il suo commissario provinciale, l'onorevole Salvatore Ruggeri, quando parla, riferendosi a me, di peregrinare fra gli schieramenti alla ricerca di assicurazioni perché forse potrebbe scoprire che le assicurazioni chieste da Camilli e dalle sigle che appoggiano la mia candidatura riguardano esclusivamente alcuni punti programmatici che altri, a differenza dell'Udc, hanno deciso di sottoscrivere".

Camilli chiede a De Leo se rientra "nel suo concetto di coerenza il fatto che alcuni rappresentanti politici, da oltre trent'anni schierati a destra, si prestino a fare da sponda indiretta per favorire la vittoria della sinistra estrema": "Io nutro - spiega - ogni miglior sentimento di comprensione verso quello che sembra a tutti gli effetti un grido di dolore da parte di De Leo, ma preferisco che oggi sia l'Udc a emettere questo grido di dolore anziché domani i pugliesi se, per colpa del comportamento del partito di De Leo, Vendola si ritrovasse riconfermato alla guida della Regione. Ad avvalorare questo, io non sono disponibile".

E anche nel centrosinistra, il dibattito è aperto: dal circolo di Gallipoli di Area Democratica, al termine del direttivo tenutosi al fine di comunicare alla segreteria provinciale del Pd eventuali proposte circa la composizione della lista per le prossime elezioni regionali, si apprende la decisione di non procedere ad alcuna indicazione. Si rileva come Area Democratica sia assolutamente in disaccordo con tale decisione, ritenendo "necessaria", in un contesto come quello gallipolino, "la presenza di un candidato locale in grado di contrastare un centro-destra che annuncia presenze altamente competitive".

In ragione di ciò, nel corso del direttivo, Area Democratica ha proposto alla segreteria il nome di una personalità di spicco come quella di Flavio Fasano, contando anche sul parere favorevole di altri amici esterni al gruppo. Tuttavia, al termine dei lavori il segretario non ha ritenuto opportuno segnalare tale nominativo né tantomeno ha voluto prendere in considerazione la proposta fatta da Area Democratica, nonché dall'Area facente riferimento al Presidente regionale del Partito Michele Emiliano, di segnalare il nome di Flavio Fasano insieme a quello del Segretario Provinciale dei giovani democratici, Stefano Minerva, proposto da altri membri del direttivo.

"Area Democratica di Gallipoli - si legge in una nota - prende comunque atto della successiva indisponibilità alla candidatura manifestata dall'Avv. Fasano, ma non può far a meno, pur condividendone le motivazioni, di invitarlo ad un ripensamento, anche alla luce degli ultimi avvenimenti riguardanti l'Assemblea Regionale che inducono ora più che mai ad una riflessione sulla necessità di candidature ‘forti' all'interno della lista per le regionali, che possa, altresì, consentire ad Area Democratica di Lecce di ottenere la giusta ricompensa per il lavoro fin qui svolto".

E sulle candidature, arriva anche il monito di Destra di Base, che ritiene giusta la candidatura degli assessori provinciali del centrodestra alle prossime regionali, in quanto la partita è di difficile esito, ma torna ad attaccare l'ala mantovaniana: "Purtroppo la stessa cosa non è ancora stata fatta nell'ambito della destra del Pdl tant'è che tra i candidati già ufficializzati per le prossime elezioni regionali non sono stati ancora fatti i nomi di Biagio Ciardo e Simona Manca, entrambi in forze nella componente degli ex aennini. Eppure entrambi sono stati nominati tra i massimi esponenti istituzionali della Provincia e godono da tempo di una enorme esposizione mediatica che certamente favorirebbe una facile raccolta di consensi elettorali certamente preziosi, se non indispensabili, per la vittoria finale del centrodestra".

Ddb ritiene che sia un "ineludibile obbligo morale e politico" per chi "ha ricevuto importantissime cariche istituzionali, pur senza candidarsi come nel caso della vicepresidente della Provincia, scendere in campo e candidarsi in questa difficilissima tornata elettorale in cui il centrodestra non parte certo favorito": "Chi - afferma Adriano Napoli - è in prima fila quando c'è da spartirsi i ruoli politici o gli incarichi istituzionali deve mantenere la prima fila anche quando c'è da sacrificarsi e lottare per il bene di chi si rappresenta. Altrimenti si sprecano le energie e si perdono più facilmente le battaglie".

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