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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica Vernole

Un piano paesaggistico territoriale che ancora divide

Vernole: distanza tra comune e regione sulla proposta di piano paesaggistico territoriale recentemente approvato dalla giunta Vendola. Mangione: "Valutazioni non rispondenti al territorio"

VERNOLE - La Regione Puglia, in applicazione del cosiddetto "Decreto Urbani" (Decreto Legislativo n. 2 del 22/01/2004) che prevede la verifica e la revisione di tutti i vincoli esistenti nonché gli aspetti normativo-prescrittivi, ha approvato con delibera del 10 gennaio 2010, la proposta di Piano Paesaggistico Territoriale Regionale. Dagli elaborati della proposta del Pptr, approvati dalla Regione in quella data, si evince secondo quanto riferisce il sindaco di Vernole, Mario Mangione, che nell'ambito del tavoliere salentino, che comprende lo stesso comune, le valutazioni sulla tutela paesaggistica sono state effettuate recependo integralmente ed acriticamente il vincolo paesaggistico preesistente.

Per quanto attiene il vincolo paesaggistico che grava sul Comune di Vernole "è da rilevare - sostiene Mangione - che nel 1970 fu imposto più che da una coerente strategia di tutela, da una rincorsa a presunti vantaggi economici provenienti da interventi in favore del mezzogiorno, come si evince dagli atti ufficiali dell'epoca, senza quindi alcuna coscienza o consapevole azione preventiva legata ad una visione globale".

Mangione aggiunge che sul territorio comunale di Vernole gravano nel complesso oltre quindici tipi di vincoli differenti, due dei quali (S.i.c. Sito di Interesse Comunitario e Z.p.s. Zona a Protezione Speciale) imposti nel 2004 "senza che il comune ne fosse a conoscenza o avesse partecipato a valutazioni di merito, tanto che sono stati del tutto ignorati nella elaborazione del Pug adottato nel febbraio del 2007 e dei quali però non si può non tener conto nella attuale fase approvativa del Piano Urbanistico Generale".

Anche con la proposta di nuovo Pptr, adottato nei giorni scorsi dalla Regione, permangono per Mangione "valutazioni improprie, non corrispondenti alla realtà territoriale, e dunque da modificare": "Vengono infatti - precisa - escluse dalla tutela zone di particolare importanza, che invece sono da tutelare, e viene confermato il regime vincolistico in aree scarsamente interessanti e fortemente antropizzate".

"Alla luce di quanto brevemente evidenziato ed in virtù della compartecipazione, condivisione e copianificazione in più occasioni auspicate dalla Regione Puglia, ma sinora scarsamente applicate - spiega Mangione - l'amministrazione comunale di Vernole, con lettera del 10 febbraio u.s., ha ribadito alla Regione la determinazione e la convinzione della necessità di un riordino e di un aggiornamento dei provvedimenti di tutela del territorio comunale affinché siano da un lato ben individuate quelle zone dove deve essere fortemente perseguita e garantita la tutela dell'ambiente nella sua più vasta accezione e dall'altro siano escluse quelle aree dove la tutela è anacronistica, non essendoci i presupposti motivanti della stessa".

Per questo il Sindaco ha chiesto che si apra con la Regione una fase di concertazione tra il Comune di Vernole e la Regione stessa per il completamento ed il perfezionamento della ricognizione dei beni paesaggistici e delle azioni di tutela e valorizzazione degli stessi nel territorio comunale di Vernole, ponendo a base del confronto il documento elaborato dalla amministrazione comunale di Vernole ed approvato nell'anno 2009 dal Consiglio Comunale, tempestivamente inviato agli organi istituzionalmente preposti.

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