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Sabato, 27 Aprile 2024
Politica

Vendola bis: ipotesi di giunta tra conferme e novità

Filtrano le prime indiscrezioni sulla possibile composizione della prossima giunta regionale: Salento premiato con quattro posti di prestigio. Molte conferme, qualche novità, solito nodo donne

BARI - Mentre imperversa in ogni tribuna politica la questione dei numeri che comporranno il prossimo consiglio regionale, con la variante dei 70 o 78 inquilini possibili a Viale Capruzzi, e, nonostante il clima di riposo post elettorale, è già tempo di pensare al governo pugliese del prossimo quinquennio. Il presidente rieletto Nichi Vendola dovrà subito varare il proprio esecutivo, per rilanciare le priorità del programma politico, e filtrano le prime indiscrezioni sulla composizione della giunta.

La prima questione sarà il nodo donne: Vendola punta ancora una volta a dare una forte connotazione al femminile della propria squadra, come nel precedente quinquennio, ma deve subito fare i conti con le premesse dei dati fuoriusciti dalle urne, da dove, nonostante le buone intenzioni bipartisan sul tema, le donne elette sono soltanto quattro su 70 consiglieri, di cui due (Elena Gentile e Loredana Capone, subentrata come assessore esterno a Sandro Frisullo) uscenti dalla passata consiliatura. Per entrambe si prospetta la riconferma nell'esecutivo di Vendola, anche se per la Capone non dovrebbe esserci questa volta la vicepresidenza, che resta in quota Pd, ma che sembra portare dritta ad Antonio Maniglio, già capogruppo uscente del Pd. Molto probabile che alle due donne si aggiungano anche la foggiana Anna Nuzziello, eletta ne "La Puglia per Vendola" e la tarantina Anna Rita Lemma (Pd), o almeno una tra loro. Logica e scontata appare la conferma dell'assessore tecnico, Angela Barbanente, per un totale di deleghe di genere che dovrebbero ruotare dalle 4 alle 5 unità, per circa un terzo dell'intero esecutivo.

Dieci posti restano in ballo, anche se le urne sembrano aver avvantaggiato chiaramente alcuni tra gli assessori uscenti: prevedibile la conferma per l'otrantino, Dario Stefàno, eletto ne La Puglia per Vendola, dopo l'esperienza positiva seppur breve di fine consiliatura; uguale sorte spetterebbe al brindisino Fabiano Amati, brillantemente confortato dai risultati del 28 e 29 marzo, ma anche per il tarantino Michele Pelillo del Pd, che potrebbe riconfermarsi al Bilancio. Onofrio Introna dovrebbe essere il prossimo presidente del consiglio regionale, lasciando spazio per Arcangelo Sannicandro, in quota Sinistra Ecologia e Libertà. Alla cultura e alle politiche del Mediterraneo, dopo l'abbandono di Silvia Godelli, che torna a fare la docente universitaria, salgono le quotazioni del segretario regionale del Pd, Sergio Blasi.

Per la rappresentanza barese della giunta, un posto se lo giocano nel Pd l'uscente Mario Loizzo e Antonio Decaro, indicati come i nomi per la delega ai Trasporti; possibile conferma per Michele Losappio di Sinistra e Libertà: se così non dovesse essere, largo all'esterno, ossia al coordinatore del partito di Vendola in Puglia, Nicola Fratoianni. Scontata la riconferma del molfettese Guglielmo Minervini del Pd alla Trasparenza così come quella di Tommaso Fiore, esterno con delega alla sanità. È battaglia per il posto spettante all'Idv: il partito preme per ottenere l'assessorato alla Salute per l'ex pm Lorenzo Nicastro, ma appare più percorribile l'ipotesi di una delega al Turismo, al posto della non rieletta Magda Terrevoli: in tal caso, però, a ricoprire il ruolo sarà Giacomo Olivieri.

Per quel che concerne la questione del numero dei consiglieri, si dovrà attendere una settimana, per la proclamazione degli eletti e il pronunciamento della Corte d'Appello: otto "eletti" a rischio poltrona. Ma la soluzione politica al mancato rapporto maggioranza-opposizione di 60 a 40 sembra portare dritta all'accordo tra centrosinistra ed Udc, in quello che molti hanno già prefigurato come "inciucio": tuttavia, l'ipotesi appare discordante con la campagna in solitaria del Terzo Polo e con i veti insistenti di Pierferdinando Casini al governatore Vendola, anche se la possibilità di vedersi assegnato uno spazio nell'esecutivo qualche appetito lo stuzzica nei centristi e sembra ridurre le distanze. Parafrasando una canzone di De Andrè, scritta da Paolo Villaggio, viene da chiedersi: "Più dell'onor poté il digiuno"?

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