Via Brenta, Bellanova: "Ministro Alfano, ora risponda"
La parlamentare del Pd ricorda di aver inviato al ministro Angelino Alfano un'interrogazione, due anni addietro, sul caso della compravendita di immobili in via Brenta. "Due anni di totale silenzio"
Redazione
14 luglio 2010 14:18
LECCE - Da due anni attende una risposta. Teresa Bellanova, deputato del Pd, in una sua interrogazione, aveva sollecitato il ministero di Giustizia, a suo tempo, a fornire chiarimenti sui palazzi di via Brenta. Oggi, alla luce delle richieste di rinvio a giudizio formulate dal pm Imerio Tramis, sulle quali dovrà esprimersi il gup Maurizio Saso, la parlamentare torna alla carica. "La richiesta del processo è già una condanna dei due anni di totale silenzio da parte del ministero", commento Teresa Bellanova, alla notizia delle richieste di rinvio a giudizio per la compravendita dei palazzi.
"Era il luglio 2008 quando presentai un'interrogazione al ministro della Giustizia, Alfano, in cui ricostruivo i passaggi di quella vicenda e ne chiedevo chiarimenti. Due anni. Due anni di assoluto silenzio. Oggi quantomeno sappiamo che sarà sicuramente la magistratura a fornire quelle risposte, ad alcune evidentemente legittime perplessità sollevate, che il ministro si è rifiutato di fornire".
"La speranza però è sempre l'ultima a morire. Per questo motivo, dopo averlo fatto più volte personalmente, ho inviato formalmente al presidente della Camera, la richiesta di sollecitare una risposta da parte del ministro interrogato. Penso che a nessun amministratore pubblico, in quanto diretta o indiretta emanazione del volere della cittadinanza, sia concesso il diritto di sottrarsi alle responsabilità che quel ruolo gli attribuisce - accusa la parlamentare -, neanche nei frangenti in cui quello stesso ruolo può risultare scomodo per se o per la sua parte politica".
"Penso che i cittadini abbiano tutto il diritto di sapere come vengono gestiti i loro soldi e, in attesa della magistratura, penso che spetti a chi ha ricevuto l'investitura popolare per farlo, fornire tutti i necessari chiarimenti. Anche i leccesi - conclude la parlamentare del Pd - sono cittadini di quella stessa Repubblica che Alfano rappresenta e non meritano assolutamente la totale indifferenza dimostrata, in questi due anni di assoluto silenzio, dal ministro della Giustizia".
"Era il luglio 2008 quando presentai un'interrogazione al ministro della Giustizia, Alfano, in cui ricostruivo i passaggi di quella vicenda e ne chiedevo chiarimenti. Due anni. Due anni di assoluto silenzio. Oggi quantomeno sappiamo che sarà sicuramente la magistratura a fornire quelle risposte, ad alcune evidentemente legittime perplessità sollevate, che il ministro si è rifiutato di fornire".
"La speranza però è sempre l'ultima a morire. Per questo motivo, dopo averlo fatto più volte personalmente, ho inviato formalmente al presidente della Camera, la richiesta di sollecitare una risposta da parte del ministro interrogato. Penso che a nessun amministratore pubblico, in quanto diretta o indiretta emanazione del volere della cittadinanza, sia concesso il diritto di sottrarsi alle responsabilità che quel ruolo gli attribuisce - accusa la parlamentare -, neanche nei frangenti in cui quello stesso ruolo può risultare scomodo per se o per la sua parte politica".
"Penso che i cittadini abbiano tutto il diritto di sapere come vengono gestiti i loro soldi e, in attesa della magistratura, penso che spetti a chi ha ricevuto l'investitura popolare per farlo, fornire tutti i necessari chiarimenti. Anche i leccesi - conclude la parlamentare del Pd - sono cittadini di quella stessa Repubblica che Alfano rappresenta e non meritano assolutamente la totale indifferenza dimostrata, in questi due anni di assoluto silenzio, dal ministro della Giustizia".
Redazione
14 luglio 2010 14:18
