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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

Via Tasso, è ancora scontro tra Perrone e Pd sulla sede

Ieri, da Roma, la lettera del tesoriere nazionale degli ex Ds, Ugo Sposetti, per chiarire i costi sostenuti per l'acquisto, dopo le pressanti domande del sindaco. Che replica: "Molte imprecisioni"

LECCE - Sui locali di via Tasso, sede un tempo dei Democratici di sinistra e oggi del Partito democratico di Lecce, non si placa la polemica fra il primo cittadino, Paolo Perrone, e l'opposizione di centrosinistra. Alle domande poste da Perrone, sulle modalità d'acquisto a prezzo agevolato dell'immobile (la proprietà fu ceduta dai fratelli Guagnano, uno dei quali è oggi notoriamente indagato e in stato di arresto ai domiciliari per il caso degli immobili di via Brenta) è arrivata ieri una lettera dalla sede romana, a firma di Ugo Sposetti, tesoriere nazionale Democratici di sinistra. Una lettera alla quale oggi il sindaco ha replicato. Di seguito, riportiamo integralmente la lettera di Sposetti (visibile anche sul sito leccese del Pd) e la risposta odierna di Perrone.

SPOSETTI. "Caro Direttore, ho appreso solo ora del vostro interesse per un immobile di nostra proprietà a Lecce e ho deciso di scrivere queste poche righe per amore della trasparenza e nella speranza che, dopo questo chiarimento, la querelle politica si dibatta intorno ad argomenti più interessanti ed importanti che questo momento storico offre. Per fare chiarezza è bene ricostruire l'intera vicenda che immagino risulterà essere poco interessante per molti.

Nel lontano 2002 i meravigliosi 900 mq di proprietà della Federazione di Lecce di via Quinto Fabio Balbo, insieme ad altre decine proprietà del Partito in varie parti del Paese, furono generosamente messi a disposizione per contribuire a rimettere in sesto la disastrosa situazione finanziaria in cui versava allora il Partito dei Democratici di Sinistra. Nel 2004 i dirigenti provinciali della Federazione di Lecce, su indicazione del sottoscritto, avviarono una ricerca di mercato attraverso le agenzie immobiliari cittadine per acquistare una sede, ovviamente più modesta della precedente, dove svolgere attività politica.

D'altronde la vecchia sede era stata acquistata con i sacrifici di tanti compagni, allora si chiamavano così, ed era giusto restituire loro un luogo in cui incontrarsi e confrontarsi. I locali che meglio rispondevano a queste esigenze si rivelarono essere quelli di via Tasso, trovati attraverso l'agenzia Mediterranea Immobiliare. Ora, vivendo io a Roma e svolgendo un compito ingrato, verificai personalmente attraverso le strutture preposte la congruità economica dell'offerta. Lo spazio risultò idoneo, il prezzo giusto e soprattutto l'immobile rispondeva ad un criterio da me sostenuto in varie occasioni. Le sedi del Partito dovevano essere poste al piano terreno e dovevano avere ampie vetrate su strada per conseguire un duplice obiettivo: trasparenza rispetto alle attività svolte all'interno e nello stesso tempo comunicazione politica attraverso manifesti e più moderni led-display.

Decidemmo di acquistare l'immobile e di intestarlo alla Direzione Nazionale dei Democratici di Sinistra. Nello specifico: il 3 marzo 2004 firmai, come Tesoriere e legale rappresentante dei Democratici di Sinistra un preliminare di compravendita con la ditta G Tre s.r.l. emettendo un bonifico di € 100.000 (valuta 03/03/2004). Per amore di cronaca ammetto di aver provato a negoziare sul prezzo, e, visto che i locali avevano bisogno di interventi per le nostre esigenze, ottenni che venissero fatti dei lavori di ristrutturazione prima della consegna. Il famoso "chiavi in mano" per intenderci.

La DIA fu presentata l'8 di marzo del 2004, ma non siamo stati fortunati: la ditta che si occupava dei lavori di ristrutturazione ci chiese ulteriori € 4.517,00 che furono bonificati in data 16/09/2004 alla Federazione di Lecce. Ho iniziato parlando della disastrosa situazione finanziaria dei Democratici di Sinistra, e, poiché in due anni quest'ultima era migliorata ma non sanata completamente, per pagare il prezzo dell'immobile di via Tasso, pattuito in € 293.900,00 per 184 mq, nel maggio 2004 iniziammo le pratiche con Unipol per accendere un mutuo ipotecario, pratiche che si perfezionarono nel luglio 2004 con un contratto di mutuo decennale del valore di € 220.000,00 firmato davanti al notaio (Prof. Gennaro Mariconda).

Nel luglio 2004 mi recai a Lecce, presso gli studi del Notaio Del Verme, dove venne stipulato l'atto di compravendita con i rimanenti € 193.900,00 versati attraverso l'emissione di due assegni circolari: € 93.900,00 (V.0.350.335.324-01) e € 100.000,00 (V.0.350.335.323.00). Ovviamente fu anche pagata l'Iva al 10% di € 29.390,00 con bonifico bancario (15/07/2004), e ovviamente fu emessa la fattura dalla G tre s.r.l. (6972 del 15 luglio 2004) per un importo pari a € 323.290,00. Naturalmente furono liquidate anche le spese notarili che non inserisco per delicatezza nei confronti dei professionisti. Spero di aver fugato ogni dubbio relativo a presunte agevolazioni che sarebbero state "concesse" per l'acquisto di questo immobile".

PERRONE. "Egregio Direttore, mi consenta di evidenziare che la lettera del tesoriere degli ex Ds Ugo Sposetti rappresenta, di fatto, una lampante conferma della veridicità delle nostre affermazioni sulla vicenda dell'acquisto da parte del Partito dei locali di via Tasso, sebbene non fornisca le risposte alle domande che ho posto al segretario provinciale del Pd Salvatore Capone e al paladino dell'altrui trasparenza Antonio Rotundo.

La lettera contiene anche diverse imprecisioni, a cominciare dal fatto che la spesa di 293 mila e 900 euro non è servita ad acquistare 184 metri quadri, che è la superficie catastale, ma 270 metri quadri tutti di categoria C1, "negozi", dal momento che notoriamente si acquista ad un valore parametrabile a superficie commerciale. La lettera poi non confuta la nostra tesi di un acquisto ad ottimo prezzo, avendo noi fornito i "prezzari" dell'Agenzia del Territorio che danno un valore per quella superficie compreso tra 2020 e 2480 euro a metro quadro, mentre l'acquisto è stato effettuato a 1088 euro a metro quadro.

Ancora Sposetti riferisce dell'intermediazione della agenzia Mediterranea Immobiliare, ma non dice in quale modo è stata pagata la provvigione all'agenzia e non riporta alcun documento fiscale, né altro, che provi tale pagamento. La speranza di Sposetti "di aver fugato ogni dubbio" relativo a questa operazione naufraga definitivamente sulla circostanza dei lavori di ristrutturazione costati 40 mila euro, che non sappiamo da chi sono stati eseguiti e come sono stati pagati. Lo stesso segretario Capone ne parla in un comunicato stampa di qualche giorno fa, ma sul punto Sposetti inspiegabilmente sorvola. Nonostante tutto questo il centrosinistra leccese continua ad arrogarsi prerogative per esprimere opinioni sul punto e soprattutto distribuire accuse.

Concludendo, lo sforzo generoso del tesoriere Sposetti nulla aggiunge a quanto noi avevamo già riferito e soprattutto non costituisce una risposta, nemmeno parziale, alle domande poste a Capone e Rotundo. Anzi, la coincidenza tra le mie parole e le spiegazioni di Sposetti esclude categoricamente che io abbia diffamato qualcuno. E' evidente e logico che se dovessi essere querelato, come mi è stato annunciato, sarei io ad essere vittima delle loro calunnie".

QUERELA DEPOSITATA QUESTA MATTINA

Intanto, questa mattina è stata formalmente depositata la querela nei confronti del sindaco, Paolo Perrone. "Il Pd, dopo quest'atto formale e dopo la lettera di chiarimenti del tesoriere dei Democratici di sinistra, Ugo Sposetti, non intende tornare sull'argomento se non nelle sedi preposte all'esame della querela", spiega una nota del partito. "Auspichiamo che al centro del dibattito politico ritorni finalmente la ricerca di soluzioni ai tanti problemi che affliggono la città di Lecce ed i cittadini leccesi".

Ai posteri (o ai tribunali) l'ardua sentenza.

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