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Proroga di 3 mesi per i precari della Asl. "Ma non per tutti": insorge la Cgil

Contratti validi fino alla fine di marzo per infermieri e tecnici di laboratorio. Restano fuori molte categorie. Polimeno, Fp Cgil: "Chiarire la posizione dei lavoratori della graduatoria di Bari"

LECCE - La proroga dei contratti a tempo determinato c'è, ma non per tutti.

La Asl di Lecce ha accordato il rinnovo dei rapporti di lavoro per gli infermieri, in scadenza a fine anno, per altri 3 mesi. Lo stesso discorso vale per il personale tecnico di laboratorio, in attesa di completare le procedure concorsuali. La direzione generale di via Miglietta ha deciso di mantenere in servizio anche il personale di sostituzione, assunto a tempo determinato.

Resta tagliata fuori, però, una grande fetta dei precari storici che comprende gli operatori sociosanitari, i tecnici di radiologia, gli autisti, gli infermieri pediatrici, le ostetriche ed i dirigenti medici. Tutti con contratti in scadenza al 31 dicembre 2018.

E di questi lavoratori ha chiesto conto la Funzione Pubblica di Cgil Lecce.

La direzione generale si muove sul filo di lana per quanto riguarda la stabilizzazione degli infermieri per via del ricorso presentato da un gruppo di lavoratori, circa 900 vincitori della graduatoria di mobilità extra regionale che risale al 2014. Quella graduatoria non è stata esaurita nel corso del tempo, e rimane valida.

Il giudice, in prima battuta, ha dato loro ragione, stabilendo che la Asl dovesse dare precedenza allo scorrimento della graduatoria prima di procedere con altre assunzioni. La direzione di via Miglietta ha però presentato ricorso in appello e la sentenza del Consiglio di Stato è fissata il 17 gennaio 2019.

Nell’attesa di quel giudizio, ha precisato Narracci, non è possibile definire la procedura di stabilizzazione degli infermieri. La situazione rimane così congelata fino ad aprile.  

Un capitolo a parte è quello che riguarda la graduatoria degli infermieri a tempo determinato, in servizio a Bari.

In virtù di un accordo regionale, infatti, la Asl di Lecce si è rivolta all’azienda di Bari per poter attingere da quella graduatoria per assumere i lavoratori a tempo indeterminato. Asl di Bari ha risposto positivamente, confermando la capienza della graduatoria per le necessità dei colleghi di Lecce.

In attesa di completare la procedura, quindi, è arrivata una proroga di 3 mesi che il sindacato ritiene, però, un tempo “insufficiente”. “Sarebbe stato necessario prolungare il rapporto di lavoro per altri 6 mesi, oppure regolarsi sul modello della Asl di Foggia che, in questa fase di transizione, ha stabilito la proroga fino al mese di novembre del 2019”, ammonisce il segretario Floriano Polimeno.

La Funzione Pubblica ha chiesto conto anche della sorte dei lavoratori in possesso dei requisiti per la stabilizzazione previsti dal decreto Madia (Dpcm 125/2013).  

“Vogliamo anche sapere quali saranno i provvedimenti che si intendono adottare nei confronti del personale infermieristico vincitore o idoneo del concorso bandito dalla Asl Bari. E questo perché ha aderito all’accordo regionale per l’utilizzo reciproco delle graduatorie” aggiunge Polimeno insieme al coordinatore Cosimo Malorgio.

I due sindacalisti ricordano che gli interessati hanno optato per l’assunzione a tempo indeterminato presso la Asl di Lecce, al momento della convocazione presso la Asl di Bari: “Diventa quindi prioritario sapere se sarà riconvocato il personale che ha optato la scelta per la Asl di Lecce. Buona parte di questi infermieri possiede i requisiti per stabilizzazione; gli altri sono tutti precari semplici che comunque sono disposti a trasferirsi. Parliamo di circa 80 infermieri che nel frattempo hanno maturato un diritto”.

Cgil chiede alla Asl di assumere “una decisione politica, coraggiosa, perché non si può aspettare che siano i giudici a decidere le sorti degli infermieri precari”.

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