rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
social

Antonio Conte a “Belve”, intervista senza graffio: mancano i riferimenti a Lecce

Nel faccia a faccia con Francesca Fagnani, l'allenatore ha alluso alla volontà di un ritorno in una squadra. Difficilissimo pensare che si riferisse a quella giallorossa

LECCE - Nessuna domanda e di conseguenza nessuna risposta sulle sue origini. Così come non ci sono stati pensieri rivolti a quella Lecce che l’ha visto crescere prima di proiettarlo verso il grande calcio nazionale ed internazionale. 

L’intervista di Francesca Fagnani ad Antonio Conte, trasmessa ieri sera (17 ottobre) su Rai 2, non ha proposto alcun riferimento alla salentinità dell’ex calciatore ed ora allenatore “a riposo”. 

Eppure gli argomenti “graffianti” in merito non sarebbero mancati: a partire dall’esultanza dopo il gol segnato contro il Lecce quando indossava la maglia della Juventus; per poi passare ad una ferita - forse ancora più atroce per i tifosi giallorossi - ovvero il passaggio sulla panchina degli acerrimi rivali del Bari. Proprio con “i galletti” Conte ottenne una storica promozione in Serie A. 

Tutti elementi che avrebbero potuto delineare, senza ombra di dubbio, degli spunti interessanti per una trasmissione che si pone l’obiettivo di mettere a nudo i propri ospiti, talvolta anche con dei quesiti piccanti e addirittura spiacevoli. Del resto, per una fetta enorme di leccesi, Conte è considerato come una figura controversa: tanti sono i selfie scattati con lui al mare durante le vacanze nel Salento; altrettanti sono stati i duri cori da stadio indirizzati verso la sua persona nel corso di numerose occasioni.

Invece, la tematica più rilevante dell’intervista è stata la difficoltà nell’accettare le sconfitte, prima di passare all’intenzione di allenare in futuro Roma o Napoli quali “piazze calde”. Forse qualcuno a Lecce si sarebbe aspettato un riferimento al suo territorio di origine e a quella squadra con la maglia a strisce gialle e rosse da cui i propri desideri calcistici sono partiti. 

E proprio sulle volontà future del coach, la domanda dell’intervistatrice sembrava offrirgli la risposta su un piatto d'argento. Forse era la possibilità di appianare le divergenze con chi nel Salento inveisce ancora contro di lui. L’opportunità, però, non è stata colta. 

“Il mio sogno nel cassetto lo tengo per me” ha affermato l’allenatore. Difficile pensare  che ci sia di mezzo l’intenzione di un ritorno a Lecce, anche se su un “ritorno” lui stesso ha fatto una sottile allusione durante la conversazione con Fagnani. Più facile pensare che il mister si riferisse alla Juventus, poiché ha evidenziato un “processo di pentimento” sulla decisione  di lasciare il club torinese nel 2014. 

Di solito, interviste di carattere personale partono dal luogo in cui una persona è nata ed in cui ha mosso i suoi primi passi. Probabilmente, la realtà “di provincia” è ormai troppo lontana da chi vive in contesti internazionali e che - al massimo - fa difficoltà ad abbassarsi al di sotto di Milano o Torino. Ovviamente le scelte professionali sono indiscutibilmente personali, ma ad ogni modo una riflessione sulle proprie origini è sempre importante. 
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Antonio Conte a “Belve”, intervista senza graffio: mancano i riferimenti a Lecce

LeccePrima è in caricamento